Recensione su Taxi Driver

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17 Marzo 2012

“Once I was a lover
And I searched behind your eyes for you
And soon there’ll be another
To tell you I was just a lie

And sometimes I wonder
Just for a while
Will you remember me“

Si sa che le palle ( salvo malformazioni )nell’uomo sono due,ora riflettendo possiamo affermare con tranquillità che anche le donne possono quanto meno affermare che le proprie palle possono rompersi o guastarsi,è chiaro che siamo di fronte a metafore date a sottolineare la natura di uno stato attraversato in un preciso momento, questo se rapportato ai giorni nostri sta a significare una certa propensione per l’impazienza che alberga nel nostro animo,senza dubbio è radicato in molti di noi e questo forse è dovuto alla società in cui viviamo che ingloba l’individuo a essere privo di oggettiva voglia di soffermarsi su episodi filosofici che potrebbero porre domande scomode tanto da minare le nostre certezze di esseri pensanti solo sulla carta,si badi non su quella d’identità, perché sul documento non vi è traccia di quanto intensamente il singolo individuo può essere portato a vivere alcuni episodi della propria vita.
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Ora,se si unisce il logorio della vita moderna alla totale mancanza di prospettive cosa si ottiene ? la risposta è pura e semplice apatia condita da depressione malinconica mista a rabbia repressa,ok,voi direte che lagnarsi non porta a niente,sono d’accordo,ma dovete sapere che a volte ci sono dei giorni down,ossia dove il ripetersi dei gesti ormai memorizzati come un automa fa si che si veda solo oscurità,si è catapultati in un tunnel dove non si scorge mai la luce che ne sancisce la fine,letale è per il depresso l’essere tirato in ballo in questioni puramente pleonastiche e prive di qualsiasi attrattiva,è allora che i pensieri più cupi fanno capolino nella mente malata del soggetto,vi si trovano :rasoi,molotov,mitra e rpg,tutto l’armamentario utile a eliminare soggetti che ai suoi occhi sembrano inutili alla società civile,la rabbia è stata trattenuta troppo a lungo e si sta per esplodere,quando la goccia farà traboccare il vaso saranno cazzi amari.
Poi non venite a dirmi che non vi avevo avvertito.
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Ascensore per l’inferno
Niente salita, solo discesa
Apatia di un uomo, solo
Solitudine che ti vien naturale cercare
Perché avere tutta la vita davanti sembra non servire.
Girovagando di notte,sperando di trovar pace dai demoni che ti inseguono
Accogli i lamenti delle anime perse come un placebo perché pensi che in qualche modo possano lenire le tue sofferenze, anche se spesso alle tue orecchie sembrano flatulenze che uscite da bocche che sembrano buchi di culo non fanno altro che infestare il tuo mondo di lupo solitario e quasi vomiti dal disgusto che provi pesando che ne è pieno il globo di questi scorreggioni senza arte ne parte che hanno come unico scopo quello di insozzare la vita altrui.
Allora senti che è tempo che qualcuno faccia qualcosa, senti di essere tu il prescelto, senti di essere l’unico essere umano in grado di porre fine a tutto ciò, è la tua missione e ne sei consapevole, è lo specchio che te lo dice,quello che vedi non ti fa paura,adesso sei pronto.
Benvenuto all’inferno, figliolo.

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