26 Febbraio 2015
Di per sè non è un film malvagio: buone ambientazioni, un ritmo tutto sommato adeguato al tipo di storia, discreti gli interpreti (stavolta Cooper è decisamente più in forma della Lawrence e Rhys Ifans non sfigura anche se si sta adagiando un pò troppo sul ruolo del villain dallo sguardo magnetico e con qualche rotella fuori posto), convenzionale la regia.
Il problema è che la storia odora di già sentito, non sorprende mai e non svolta in nessun’occasione. Susanne Bier sembra aver perso la sua capacità di raccontare storie intimiste di grande spessore per abbandonarsi a commediole (Love is all you need) o a melodrammi pre-impostati come questo.
Recensione da Oscar
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