Recensione su Overlook Hotel - Stanza 237

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The Moon Room. / 14 Marzo 2014 in Overlook Hotel - Stanza 237

Posto che tutto ciò che viene ipotizzato nel film abbia completa fondatezza oppure no, resta il fatto che il lavoro di speculazione, vera o infondata, lo ribadisco, che compone questo atipico ed originale documentario è gigantesco.
Al di là di alcune stridenti forzature, o -più correttamente- al di là di alcuni passaggi che appaiono sensibilmente forzati (su tutti, l’assunto di partenza della teoria del minotauro e l’attacco del progetto, con la presenza dei barattoli di farina Calumet che sottendono che Shining sia un film che parla dell’eccidio dei pellerossa), confesso che diverse analisi mi hanno realmente affascinata e, forse, addirittura convinta.
Parlo, in particolare, delle speculazioni spaziali e temporali: tra le prime, ho apprezzato decisamente lo studio dei percorsi “impossibili” all’interno dell’Overlook; tra le seconde, mi ha colpito la tesi che propone il film come un racconto circolare, in cui la sovrapposizione di specifici fotogrammi dà vita a metaracconti nascosti.
Umberto Eco parlò di un processo analitico assai simile a questo ne Il pendolo di Foucault, allorché accennò alla libera interpretazione di un testo medievale a cui, erroneamente, venne attribuito un dato valore investitorio: egli, privandolo delle sovrastrutture impostegli, lo riduceva in un colpo solo ad una mera “lista della spesa”. Il succo della questione è che, come accade sovente, qualora si intenda trovare in un testo o in una pellicola, come in questo caso, qualsiasi cosa, si può star certi di trovarla. Ed il confine tra la reale intenzione dell’autore (Kubrick) e le supposizioni della platea diventa indecifrabile.

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