Recensione su C'era una volta il West

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In principio era l’Armonica / 10 Marzo 2013 in C'era una volta il West

Questa pellicola può essere considerata in maniera molto semplice e diretta un capolavoro, che rimarrà scolpito nella storia del cinema come il “Non fornicare” sulle tavole della Legge del patriarca ebreo Mosè. Sergio Leone, uno degli orgogli della penisola italica insieme al cibo, alle automobili e alle belle figliole, crea un acquerello di polvere di qualità incredibilmente alta, con personaggi meravigliosi e vicende appassionanti per lo spettatore, che rimane incollato allo schermo nonostante le quasi tre ore di durata. Le distese desertiche della California sono realizzate con un tale uso della luce che sembra di essercisi immersi dentro, creando una notevole immedesimazione (oltre che una gran sete). I personaggi errano per queste distese sterminate accompagnati solo dal loro cavallo e la loro colt risultando delle icone, e infatti sono rimasti nella memoria di chi ha visto il film e anche di quelle persone che non lo hanno ancora ammirato (peste li colga) ma che sicuramente ne hanno sentito parlare, a meno che non provengano dal pianeta Marte. È proprio questo il risultato di una sceneggiatura che non lascia nulla al caso e che intreccia molte vicende senza impallarsi: creare una spina dorsale salda e forte che possa resistere all’oblio del tempo. Charles Bronson nei panni di Armonica è semplicemente perfetto, e in questo caso le sue poche espressioni non sono una limitazione, anzi, contribuiscono alla creazione della maschera del soggetto che sta interpretando, il quale se la gioca con il Giustiziere della Notte che arriverà decenni dopo. Jason Robards come bandito ha una carica e allo stesso tempo un dolore interno che riescono ad armonizzarsi alla perfezione ed è molto bravo a trasmetterli. Henry Fonda in versione killer spietato è probabilmente uno dei migliori cattivi della storia del cinema, in un ruolo a cui non era propriamente abituato. Claudia Cardinale è una delle visioni più belle, affascinanti ed erotiche che occhio umano abbia mai avuto la fortuna di incrociare, con occhi penetranti, labbra perfette e un fisico per cui anche il più duro e puro dei cowboys alla John Wayne ucciderebbe. Per concludere Ennio Morricone ci dona (perché un’opera musicale è da considerare un regalo) un’altra perla di colonna sonora, ed è talmente fuori categoria che è quasi un insulto fargli un complimento.

2 commenti

  1. lithops / 10 Marzo 2013

    Acquarellando e fornicando può venir sete, si sa. E anche voglia… di rivederlo.

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