Recensione su Kung Fu Panda

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3 Giugno 2011

Io ho riso.
E’ pure vero che molte situazioni sono scontate e che yoda ormai è un must su cui modellano tutti i maestri di arti marziali, per non parlare delle citazioni tarantiniane. Ma i dialoghi non sono scemissimi, mi hanno fatto ridere e il panda è disegnato molto bene, le anatre, babbo e postino latore di cattive notizie, sono la cosa migliore. Noto un certo coraggio nel non aver voluto banalizzare il tutto con una rivelazione finale della vera nascita di Po, della sua origine biologica, insomma si è quel che si è per come si è cresciuti, da chi ci ha cresciuti, non conta nulla il sangue, non c’è un destino inciso nei geni che si imponga sulle scelte fatte durante la vita, bella la scelta (anche se ho avuto una certa paura con la rivelazione della formula segreta). Quindi il discorso si fa coerente, anche il cattivo non è cattivo perchè ce l’ha nel sangue, e il maestro /abbo putativo ammette di aver amato troppo, di non aver visto, una piccolo accenno di complessità che tocca un totem dei cartoni, l’amore genitoriale.
Agghiacciante e molesto per le orecchie il doppiaggio di Fabio Volo, un vero insulto, e non capisco perchè non lasciare doppiare il panda al doppiatore italiano di J. Black, scelta fatta, a ragione, per tutti gli altri, che nei titoli di coda sono ignorati, non ci sono proprio, neppure citati, c’è solo l’abominevole Volo.

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