Recensione su Convoy - Trincea d'asfalto

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17 Settembre 2013

Il Camion come surrogato dei cavalli, un western moderno dove gli anti-eroi non sono dei cowboy di Frontiera bensì dei camionisti dai modi rudi.
In una parola anzi in un titolo: “CONVOY” regista Sam Peckinpah. Quella di fronte ai nostri occhi è una pellicola con i temi propri del regista: la fuga verso il Messico, regione cara al nostro; la donna e il ruolo in secondo piano rispetto all’uomo; il ralenti; la violenza e dei personaggi non rintracciabili sull’asse “buono-cattivo, alcuni, poi, vittime degli eventi.
Tutto si apre con una bella donna alla guida di una veloce decappottabile mentre flirta con Martin.
Martin, detto Anatra di gomma, è la figura principale de gruppo di rozzi bifolchi composto inoltre da ” Maialotto” (un poco credibile Burt Young con un ridicolissimo cappello da vaccaro Texano ) e Spider Mike. I tre vivono le loro vite fra una sveltina con la cameriera nel giorno del proprio compleanno, passando per la degustazione di pasti così gustosi e così calorici che Chef Rubio se li sogna.. insomma vivono una vita senza troppe preoccupazioni, lavorano duramente a bordo dei loro camion ma sommariamente trascorrono delle vite tranquille.
Tutto si interrompe quando Papà Orso irrompe nella loro routine… ah, Papà Orso non ha nulla a che vedere con Riccioli D’Oro. Il tipo è un vero osso duro, non svolge con onore la sua professione, è uno sceriffo ed abusa del suo potere. Se dovessimo definire con una parola il Signor Wallace, carogna sarebbe quella più adeguata. Con un trucchetto, dopo un’attenta imboscata, egli multa i tre.
Non contento del risultato raggiunto, li perseguiterà in più occasioni, basti pensare che Papà Orso irrompe in un bar mentre Anatra di gomma è con la sua cameriera preferita e in quei momenti magici non stavano discutendo della Crisi Petrolifera del ’74. Così un po’ per goliardia, un po’ per vendetta il gruppo fa scoppiare una rissa distruggendo completamente il bar.
Sam deve aver visto qualche film con Bud Spencer e Terence Hill. Alle scazzottate si unisce il ralenti.
La pellicola risulta piacevole, non il miglior Peckinpah ma sempre valente.
Da questo momento poi all’azion si aggiunge altra azione, il gruppo verrà ricercato da tutta la polizia dello Stato, nella fuga si uniscono molti altri camionisti, creando un intero convoglio (Ecclesiastici delle Chiese locali inclusi) diretto in Messico.

DonMax

2 commenti

  1. paolodelventosoest / 18 Settembre 2013

    Ecco un film che mi ha sempre incuriosito. Recensione esaustiva, grazie!

  2. DonMax / 18 Settembre 2013

    de nada amigo

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