Recensione su Black Mirror

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serie tvBlack Mirror
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. / 1 Giugno 2016 in Black Mirror

Stavo cercando delle nuove serie TV HORROR da guardare e, naturalmente, sono capitata sul sito sbagliato, che non ha la più pallida idea di cosa sia un horror. A me il genere fantascientifico non piace (eccetto in rarissimi casi), soprattutto se è ai limiti del surreale come questa. Se poi sono ricchi di luoghi comuni mi piacciono ancora meno.
Visto il primo episodio, che è pure accettabile, e visti il secondo e il terzo, che sono noiosi in modo snervante, metto la parola “fine” con questa miniserie.
«Se guardate “Black Mirror” non dormirete la notte» diceva il sito in cui l’ho trovato. Strano, io mi sono addormentata guardandolo!

5 commenti

  1. Stefania / 2 Giugno 2016

    Credo tu sia partita col piede sbagliato, traviata dalla definizione data alla serie tv: volevi una cosa e ne hai trovata un’altra, è normale restarci male.
    Poi, ci sta (eccome!) che gli episodi che hai visto di Black Mirror potrebbero non esserti piaciuti perché la distopia non è nelle tue corde, ma mi trovo molto in disaccordo con quanto dici: non contiene luoghi comuni (al più, contiene paure/speranze ricorrenti nella società contemporanea) e la surrealtà di cui parli è solo la rappresentazione di previsioni, neppure tanto distorte, di un futuro che, forse, è già presente 🙂
    Black Mirror potrebbe non far dormire chi ne vede gli episodi non solo perché potrebbe contenere scene “forti”, ma perché potrebbe palesare allo spettatore ciò a cui potrebbe andare incontro anche fra poche ore e, spesso, si tratta di cose spiacevoli, angoscianti: queste storie funzionano perché, pur usando i codici del genere sci-fi, mettono in scena l’imminente e titillano l’orror vacui latente negli spettatori.

    • inchiostro nero / 2 Giugno 2016

      Concordo con @Stefania. L’errata definizione del genere ( anche se l’inquietudine è pur sempre un sinonimo di orrore ) ti ha fuorviata. Black Mirror è tutt’altro che un’accozzaglia di luoghi comuni, sebbene eliciti in un qual modo archetipi e stereotipi sociali. Anzi, si può dire che si allontana da essi, denunciando ( e quindi facendo critica ) in una sorta di futuro distopico ( neanche troppo lontano, da qui ”non dormirete la notte” ) proprio tali convenzioni, esacerbandone volutamente gli effetti. Ovviamente per gusti personali può non piacere ( ci mancherebbe altro! ), ma fa davvero male al cuore vedere quel quattro abbinato ad una perla del genere.

  2. NoName / 2 Giugno 2016

    Considero un luogo comune “i computer sono il male, tra un po’ vivremo solo di tecnologia”, perché ultimamente non si fa altro che attaccare la tecnologia, spesso screditandola e negando che grazie ad essa si vive meglio.
    Eccetto il primo episodio (che, possiamo dire, parla di umiliazione pubblica tramite social network), penso che gli altri due episodi si distaccano completamente dalla realtà e che non parlino assolutamente di un ipotetico futuro. Poi, be’, sono questioni di punti di vista, ma, checché se ne dica – che ormai siamo schiavi della tecnologia, per capirci – io quando vado in giro non trovo le strade vuote perché “tutti sono attaccati al computer”. I ristoranti e i bar sono pieni e non è vero che tutti stanno attaccati al cellulare; qualche giorno fa sono andata al cinema e un totale sconosciuto si è messo a parlare con me di X-Men, dando la prova che non è vero che non ci sono più rapporti personali. Insomma, questi sono quelli che io considero luoghi comuni.
    Poi, oh, magari sono io che vivo in un paesello “speciale” in cui non tutti sono “drogati di Internet” e non riesco a capire a fondo il significato di questa serie.

    @inchiostro-nero: Ho visto che qualcuno ha dato anche un 1, come voto, ma io ho preferito specificare perché il mio voto è così basso :3

    • Stefania / 3 Giugno 2016

      @lizziesora: beh, Black Mirror non dice che la tecnologia è Il Male, né parla dell’annientamento dei rapporti umani: la serie tv parla di tecnocrazia ed è un altro paio di maniche 🙂 Suggerisce cosa potrebbe succedere se la tecnologia prendesse davvero il sopravvento: si concentra su cosa l’uomo potrebbe combinare se permettesse alla tecnologia di esaudire ogni suo desiderio.
      Io sono stata profondamente impressionata da un paio di episodi: Be Right Back, sulla clonazione, e The Entire History of You, sugli impianti mnemonici.

  3. inchiostro nero / 3 Giugno 2016

    @lizziesora Naturalmente non volevo sindacare sul tuo voto. Semmai, credevo che fosse il frutto di un malinteso, ma leggendoti ben si evince il contrario. Il prodotto proprio non ti aggrada, e rispetto la tua opinione pur non condividendola. 🙂

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