Carnevale e cinema: 5 film al sapore di samba

Mentre il Carnevale di Rio è in pieno svolgimento, vi segnaliamo 5 film brasiliani che sono stati recentemente protagonisti di rassegne e festival internazionali.

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Carnevale e cinema: 5 film al sapore di samba

SAMBA E… CINEMA!

Il Carnevale di Rio de Janeiro, una delle attrazioni tradizionali più note dell’intero Sudamerica, è in pieno svolgimento.
Il Carnevale brasiliano segue il calendario della Quaresima cattolica e si svolge immediatamente a ridosso del Mercoledì delle Ceneri: 4 giorni di fantasmagoriche parate di samba, ballerini instancabili, carri allestiti con profluvi di fiori e colori, musica ed eccessi anticipano le settimane di astinenza che, secondo la tradizione, caratterizzano il periodo che introduce alla Pasqua. Sacro e profano, tradizioni africane ed europee si sono mischiate nei secoli, dando vita ad un evento unico al mondo.
Perché non cogliere l’occasione per dare una velocissima occhiata a cosa offre il cinema brasiliano contemporaneo?

5 FILM BRASILIANI PROTAGONISTI DEI FESTIVAL INTERNAZIONALI

In concomitanza con i Mondiali di calcio che si sono tenuti nel Paese sudamericano nel 2014, Nientepopcorn.it ha stilato un abbozzo di filmografia interamente dedicata al Brasile, per scoprire una cinematografia extraeuropea meno conosciuta, ma prolifica e ricca di esempi e stimoli interessanti, tanto da aver dato vita a rassegne e festival dedicati, come l’Agenda Brasil di Milano e il più longevo Los Angeles Brasilian Film Festival, nato nel 2007.
Prendiamo spunto da queste manifestazioni internazionali, per segnalarvi 5 film brasiliani che sembrano davvero interessanti e che potreste inserire tra i vostri desiderata.

  • Boi Neon
    7.0/10 3 voti
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    BOI NEON

    Presentato a Venezia 2015 nella sezione Orizzonti, il secondo lungometraggio BOI NEON di Gabriel Mascaro ha vinto il Gran Premio della Giuria in Laguna e 4 premi in patria, al Rio de Janeiro International Film Festival, venendo eletto, tra l’altro, Miglior Film. Ha riscosso un certo successo anche all’Toronto International Film Festival 2015, dove ha ricevuto una Menzione Speciale. L’esperienza di Mascaro in qualità di documentarista iniziata nel 2008 deve aver influito decisamente sulla scelta del soggetto del film, poiché BOI NEON è ambientato nel mondo rurale dei vaquejadas, rodei diffusi nei villaggi del nordest del Brasile, che prevedono l’atterramento a mani nude di un toro. Il racconto è incentrato su un gruppo di vaqueiros nomadi e, in particolare sul giovane Iremar (Juliano Cazarré), che si occupa della pulizia e dell’alimentazione dei tori. Il film si concentra sulla documentazione dei cambiamenti in atto nella società brasiliana nord-orientale. Da un’economia basata sull’allevamento e l’agricoltura, parte del Paese sta attraversando una fase di grande industrializzazione, con la diffusione delle manifatture tessili. Iremar inizia a sognare. Paillettes, tessuti raffinati, modelli d’alta sartoria e, soprattutto, una nuova vita.

  • È arrivata mia figlia!
    6.4/10 36 voti
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    È ARRIVATA MIA FIGLIA!

    Il film È ARRIVATA MIA FIGLIA! (Que Horas Ela Volta?, 2015) è stato scelto dal Brasile per rappresentare il Paese agli Oscar 2016. Il lungometraggio di Anna Muylaert, vincitore del Gran Premio della Giuria per le Migliori Interpretazioni Femminili (Regina Casé e Camila Márdila) al Sundance 2015 e del Premio del Pubblico alla 65ma Berlinale, non ha superato lo sbarramento della cinquina finale. Val (la Casé, co-sceneggiatrice insieme alla Muylaert) lavora a San Paolo come domestica e tata. La donna è rosa dal rimorso di aver lasciato la figlia Jessica (la Márdila) nel villaggio natio situato nella regione di Pernambuco, nel nord del Brasile, per cercare lavoro altrove. Ormai cresciuta, Jessica si trasferisce a San Paolo per frequentare il college. Val è felicissima di riallacciare il rapporto con la figlia e non vede l’ora di presentare la ragazza ai propri conoscenti. La convivenza tra le due donne, unite da un legame di sangue ma ormai sconosciute l’una all’altra dopo dieci anni di lontananza, si dimostrerà particolarmente complicata e non priva di attriti.

  • OBRA
    OBRA
    2014
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    OBRA

    Al suo esordio nel lungometraggio, il giovane regista paulista Gregorio Graziosi (classe 1983) ha messo in scena un dramma introspettivo che si muove da una tragedia collettiva ma anonima per scavare nell’animo del protagonista. Un architetto (Irhandir Santos) scopre che, in un terreno di San Paolo ereditato dalla sua famiglia e destinato a diventare il cantiere per un grosso complesso edilizio di nuova realizzazione, sono stati seppelliti centinaia di corpi senza nome. Non è possibile risalire al periodo di inumazione dei cadaveri, né è chiaro perché essi siano stati tumulati in quel luogo. Il fatto, però, turba particolarmente l’uomo. Lentamente, il giovane si logora pensando e ripensando alla scoperta.
    OBRA (2014) è stato presentato in concorso nella sezione Cinema di Oggi del Festival di Roma del 2012 e ha colpito l’attenzione per via dell’uso strumentale dello spazio costruito della metropoli brasiliana. Grazie a un efficace uso del bianco e nero premiato per la Miglior Fotografia al Rio de Janeiro International Film Festival 2014, la città viene rappresentata come un insieme infinito ma omogeneo di linee e di precisi spazi geometrici.

  • A Despedida
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    A DESPEDIDA

    A DESPEDIDA (2014), film scritto e diretto da Marcelo Galvão, è il lungometraggio vincitore del Los Angeles Brasilian Film Festival 2015. Interpretata da Juliana Paes e Nelson Xavier, vincitore anche del premio come Miglior Attore del Festival californiano, la pellicola racconta dello struggente addio alla vita e alla donna amata, più giovane di lui di 55 anni, di un uomo ormai ultranovantenne. A DESPEDIDA segue il vecchio durante quella che sarà la sua ultima passeggiata, indugiando sui volti e sugli incontri fatti, ricordando continuamente quanto la vita, per quanto lunga sia, non è infinita. Pur sottendendo concetti di ampiezza universale, il film si ispira ad una vicenda famigliare di Galvão e, nonostante la drammaticità degli argomenti trattati, pare che la pellicola sia attraversata da un’ironia che le evita di sprofondare nel mero melodramma.

  • OS HOMENS SÃO DE MARTE… E É PRA LÁ QUE EU VOU!

    La commedia romantica OS HOMENS SÃO DE MARTE… E É PRA LÁ QUE EU VOU! (letteralmente, Gli uomini vengono da Marte ed è la che sto andando, 2014) è il film che ha conquistato l’edizione 2015 del Los Angeles Brasilian Film Festival, dove ha vinto tre premi, tra cui quello per la Miglior Regia (Marcus Baldini). Fernanda (Mônica Martelli), di professione organizzatrice di matrimoni, è una giovane donna prossima ai 40 anni che non è ancora riuscita a trovare un uomo con cui sposarsi a sua volta. La sinossi è degna di un film buono per un pomeriggio televisivo senza troppe pretese, eppure pare che OS HOMENS SÃO DE MARTE… sia una commedia frizzante caratterizzata da una chimica particolarmente azzeccata: cast affiatato, battute riuscite, nonché l’uso di dettagli eleganti e di una fotografia luminosa accentuano il senso di teatralità dell’intero impianto narrativo e scenografico.

[Nella foto, un’immagine tratta da BOI NEON]

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