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PARLIAMONE: KYNODONTAS/DOGTOOTH-GIORGOS LANTHIMOS

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  • #45843
    Anonimo
    Inattivo

    Essendo ormai in prossimità di novembre ed essendoci ormai un nuovo topic per decidere il prossimo film, credo che si possa iniziare a parlarne, della visione di ottobre… o almeno, io inizierei, anche perché, più che parlarne, sono curioso assai di leggere impressioni e impressive degli altri, avendo discusso con diverse persone di questo film e non avendo trovato due persone che la pensassero alla stessa maniera a riguardo. A ogni modo, piccola parentesi, è un peccato (tutt’altro che veniale) che nessuno in Italia si preoccupi di distribuire i film di Lanthimos, che, piacciano o non piacciano, sono perle di cinema (dal punto di vista registico &cc.), o almeno IMHO.

    #48481
    Anonimo
    Inattivo

    Inizio io 😀
    Allora,mi è piaciuto tanto,come potete vedere dal mio muro dove svetta un bel 9 che,anche se mi ritengo abbastanza generoso in termine di votazioni,è assolutamente meritato. Allora,cominciamo col dire che io studio psicologia,e a metà film mi sono accorto come questo film non sia altro che una versione moderna e rivisitata de “il mito della caverna” di Platone (per chi non sapesse di cosa parlo: http://it.wikipedia.org/wiki/Mito_della_caverna#Trama ). Questo mito è stato già preso come ispirazione a in altre pellicole come The Truman Show,Wall E,ARANCIA MECCANICA (il grassetto ci voleva :D) o come uno dei punti delle varie riflessioni di Waking Life,ma in questo film più che di ispirazione si può parlare di vero e propria rivisitazione,come ho già detto,dove gli schiavi sono questi 3 ragazzi,un maschio e due femmine,costretti per tutta la loro vita a guardare “le ombre dei vasi”,che altro non sono che gli insegnamenti dati dai genitori,che non corrispondono per la maggiore alla realtà Per i 3 ragazzi lo zombie è un fiore giallo. Un semplice e innocente gatto diventa l’essere più terribile del mondo. Tutte nozioni fatti per tenerli lontani dalla realtà. La spiegazione di ciò? La morte di un precedente figlio (se ho capito bene,ho dei dubbi su questo,se volete schiarirmi le idee :D) E insomma,ora non starò a farvi tutti i corrispondenti “elemento del film = mito della caverna”,anche perchè il resto viene da sè. Per il resto,altre cose che mi sento di evidenziare sono le interpretazioni magistrale degli attori,che sono riusciti benissimo a deliniare il profilo di questi adultibambini,una regia che parla da sola,e che contribuisce a dare alle scene quel tocco inquietante che serve per deliniare una vicenda insolta come questa (la scena finale di Bruce che si mena da sola per farsi cadere il canino mi ha fatto provare del dolore fisico,ve lo giuro) e sopratutto un finale ottimo,davvero azzeccato. Magari su questo punto non tutti saranno d’accordo con me,ma dopotutto il regista quello che doveva dirci ce lo ha detto,il messaggio lo abbiamo recepito,ora sta a noi pensare se Bruce uscirà da quel bagagliaio o no. Io per esempio ho pensato che possa essere morta per assenza d’aria,poverina ma ho questa sensazione xD

    Ah,una piccola cosa…ma nelle scene finali,non ho capito bene una cosa: perchè il padre decide di riprendere il cane proprio in quel momento? Io per lì ho pensato per uccidere tutti i figli,ma in effetti è una cosa senza senso e che sembra uscita da qualche film dell’ orrore di serie zeta. Illuminatemi.

    #48482
    lithops
    Partecipante

    Provo a dare una interpretazione diversa, sicuramente parziale, di parte.
    Per me è essenzialmente un film politico, una metafora spietata, atroce del mondo in cui siamo costretti a vivere. Ingabbiati in una famiglia (o altre gabbie a maglie più larghe, più o meno confortevoli), manipolati nel linguaggio e nell’informazione (ci beviamo qualunque corbelleria ci propinano) viviamo tutti in un orizzonte ristretto, plumbeo, che ci soffoca. Non ne vediamo l’uscita; anzi non ne vorremmo mai uscire.
    Un nemico senza nome ci terrorizza, minaccia la pace del nostro tranquillizzante focolare domestico (nel film i gatti, ma vanno anche bene uno sceicco barbuto, o altri che credono a scempiaggini diverse dalla tua).
    Insomma, la canina famigliola del film si erge a paradigma del nostro tempo. Del suo mondo ristretto, ma autosufficiente, si scrive le regole, crea miti, nemici, capri espiatori, e perché tutto possa reggere spalma come collante secchiate di paura e di terrore. Se fai il bravo, invece, avrai un adesivo luccicante.

    Sto scrivendo queste due righe seduto nel mio comodo mare, osservando due meravigliosi zombie appena sbocciati e con la fica accesa (e non perché sto maneggiando la tastiera) 🙂

    #48483
    Anonimo
    Inattivo

    Sicuramente tra i film più angoscianti che ho visto finora. Per me è la dimostrazione di come l’uomo si riduca al nulla se privato dei contatti sociali e per questo il sistema costruito dai genitori è destinato a fallire. I figli vengono educati attraverso la paura e le bugie; tutto quello che si trova al di fuori del nucleo famigliare rappresenta la malvagità e il pericolo e il linguaggio ha il solo scopo di inculcare nella mente idee sbagliate. Difficile scegliere quale sia il personaggio più inquietante e disturbato: i figli, che sembrano accettare tutto senza porsi mai una domanda; la madre, che rinuncia alla propria vita pur di non far crollare il sistema di menzogne costruito col padre o Cristina, che per denaro entra a far parte di un piccolo mondo malato.
    @Notta io penso che il figlio morto in realtà non sia mai esistito, ma sia solo una delle tante bugie dette ai figli per convincerli a tenersi lontani dal resto del mondo.

    #48484
    Anonimo
    Inattivo

    @bombus ipotesi affascinante,molto!
    @caralle se fosse come hai detto tu sarebbe un peccato,perchè se invece fosse come ho ipotizzato io avremmo anche un movente per le azioni compiute dai genitori,cioè appunto il trauma di aver perso un figlio perchè istruito normalmente e lasciato al mondo “reale”

    Ecco,un altra scena che credo di non aver compreso a pieno è il perchè annunciare ai figli che la moglie è in gravidanza? e sopratutto,lo è davvero o no?

    #48485
    Anonimo
    Inattivo

    @Notta la tua idea darebbe una spiegazione al film, ma l’impressione che ho avuto io è questa. Il film non da nessuna indicazione su quale sia la verità, quindi ognuno interpreta a modo suo diciamo 🙂
    Credo fosse sempre una bugia anche la gravidanza perché viene detto ai figli che, se si comporteranno bene, la madre non partorirà. L’annuncio della gravidanza diventa così un modo per condizionare ancora una volta i loro comportamenti (anche qui interpretazione personale, smentitemi pure 🙂 )

    #48486
    lithops
    Partecipante

    @notta, anch’io penso che il fratello non sia mai esistito veramente. E’ un altro dei tanti miti creati dal “padre onnipotente”; il fratello perduto da usare come spauracchio per mantenere lo status quo.
    Interessante l’ambivalente rapporto del ragazzo rimasto verso questo “mito”. Ne prova rancore, si sente minacciato dalla sua presenza lontana (e gli tira pietre), ma ne è anche attratto e un po’ invidioso (e gli rinfaccia la sua pigrizia e inaffidabilità, rimarcando le proprie doti di accuratezza quando pulisce la macchina). Dei tre, il ragazzo è la figura più pietosa, il più ottenebrato, il più scodinzolante. Deve avere perso, insieme al mitico fratello, l’anima meno plagiabile, più libera.

    Sulla gravidanza, invece, sono sicuro: avverrà di certo. Non sarà un parto gemellare, né trigemino, ma ci sarà. Partorirà un cane. Perfettamente addestrato. 🙂

    #48487
    EnToPan
    Partecipante

    Una visione molto poco rassicurante e spietata della società, dei gruppi, delle “comunità”, del condizionamento dato dalla famiglia.
    Vorrei tanto poter analizzare meglio la figura del padre, del resto lui è davvero l’unico ad essere davvero cosciente (ma forse non del tutto ) di ciò che esiste all’esterno di quell’abitazione che va a fungere un pò da prigione.
    I figli non hanno neppure idea di quella che sia la realtà, di conseguenza sono subordinati al volere del padre.
    Il fratello non è realmente esistente ma è, proprio come dice @lithops usato per generare paura e quindi bloccare qualsiasi tipo di impulso dei figli.
    E’ strano il modo in cui venga rispettata la natura del figlio maschio, soddisfando la sfera sessuale attraverso Cristina e quanto poco sia considerato questo aspetto nelle ragazze (che finiscono per avvicinarsi ad una forma di piacere tutta al femminile – di cui non conoscono neppure “le regole”, lo fanno solo perchè l’hanno sentito dire. da chi? da Cristina -l’unica davvero esterna alla situazione). La gravidanza è un altro elemento usato per spaventare, per smuovere i ragazzi convincendoli a dare del proprio meglio in cambio di nessun nuovo membro in famiglia (a parte il cane in fase di addestramento).
    Ho amato il film ed anche io l’ho valutato in maniera molto positiva -non conoscevo il regista e si è già aggiudicato un posto tra i migliori- il finale è davvero magico.
    Lascia libera interpretazione.
    Lei è finalmente riuscita a spezzare una catena, il suo canino è caduto ed ora ha la possibilità di uscire da quella casa.
    Per uscire però è necessario utilizzare l’auto e per questo sarebbe indispensabile veder ricrescere quel canino.
    Lei sale nell’auto ma è spaventata. Non ha idea di cosa possa esserci fuori e probabilmente non lo saprà mai. Secondo voi è morta? Oppure ha, in quel modo, soddisfatto interamente il proprio volere?

    #48488
    Anonimo
    Inattivo

    @bombus In effetti me l’ero un attimo scordato il particolare del cane,ora ha tutto più senso ahahah

    #48489
    lithops
    Partecipante

    Vademecum per la famiglia felice:
    – Sesso: è un istinto primario, quindi, si può e si deve fare; ma guai a parlarne, né tanto meno goderne. Posizione consigliata: missionario.
    – Nemici: qualsiasi cosa, vivente o no, non sia addomesticabile o abbia attinenza con il mondo esterno (malvagio, per definizione). Terribili i gatti.
    – Identità: che nessuno si sogni di avere un nome. I membri della famiglia devono essere chiamati con il loro ruolo: il padre, la madre, la maggiore, la minore… Avere un nome proprio potrebbe significare possedere una coscienza di sé, una propria personalità. (la maggiore quando, grazie al salvifico cinema, ha un barlume di autocoscienza, si sceglie un nome: Bruce).
    – Parole: il linguaggio è potere. Consigliato: evitare, o meglio stravolgere, qualsiasi parola abbia a a che fare con la libertà, con il sesso o con il mondo esterno.
    – Cibo: a rifornire la famiglia si deve occupare soltanto il padre. E anche quando sembra caduto dall’alto, per generazione spontanea, è sempre lui che deve provvedere (uccidendolo).
    – Balli. Ognuno può ballare come meglio gli pare (vista la naturale grazia delle interpreti). Evitare, però, di farsi prendere troppo dalla frenesia del ballo.

    Oggi è una giornata triste (oltre che piovosa): sono morti i miei due meravigliosi zombi. Forse è stata colpa di una terribile autostrada. O forse colpa mia, che ho usato troppo il telefono. Sigh…

    #48490
    emageht
    Partecipante

    Film bellissimo questo. Una tematica che anch’io, come qualcuno ha detto, ho interpretato come microcosmo dell’intera società nella quale viviamo, che poi non troppo si discosta dalla mitica caverna platoniana.
    Una figura che probabilmente avrei analizzato meglio è quella della madre. Sembra assai meno convinta di suo marito a fare quel che fanno, eppure non accenna mai ad una ribellione, il massimo che fa è piangere beccandosi pure una cazziata.
    L’unica cosa è che a me la regia non piace, ma è un gusto personale. Ci vedo inquadrature lente e statiche che, per carità, servono a dare un tono dovuto all’opera, però alla lunga mi annoiano. Ma con una storia così per le mani cosa vuoi che m’importi della regia…
    Alcune scene poi, va detto, sono girate però magistralmente, sempre secondo me. Al top quella della distruzione del canino di “Bruce” che come qualcuno ha già detto è così vera e violenta da far sentire lo stesso dolore anche a me che il canino non me lo sono mai sfasciato.
    Che sia proprio la parola “zombi” poi ad essere messa in gioco (che poi indicherà un fiore) secondo me non è casuale. Magari noi siamo tutti zombi nell’ambito della nostra famiglia e della società. Ci dicono cosa fare tutti, i genitori, la tv…e noi senza nemmeno rendercene troppo conto gli diamo retta. La nostra ribellione non è che illusoria.
    Ci spacchiamo un canino che facciamo solo finta di non sapere che non potrà mai ricrescere.

    #48491
    eucate
    Partecipante

    sarò la voce fuori dal coro ma per metà.
    “Canino” stava per diventare uno dei miei film preferiti quando inaspettatamente è finito.
    “No, non può finire così” ho pensato -sicuramente mi ha sorpreso-.
    Il più delle volte non giudico un film dal finale ma dal “percorso” che mi ha fatto fare per così dire -da A a B- eppure mi pare abbia lasciato il colpo in canna. Il film ha comunque un notevole potenziale che però poteva essere sfruttato ancora meglio. Alla fine si poteva dare un ulteriore lato drammatico alla storia, senza un impossibile happy ending, certo: la morte della ragazza per mano di un felino ben più pericoloso? la fine per via di quelle false istruzioni/parole sentite sul nastro all’inizio -mare,autostrada,escursione e carabina-? e si sarebbe chiuso un cerchio perfetto!! su, un po’ di fantasia.

    mi piace il collegamento di @ilnotta. effettivamente è proprio il mito di Platone.
    io, invece, avevo segnato su un foglietto una serie di fatti collegabili, forse con il titolo che non si riferisce solo al dente: il fatto che ci sia questo cane di mezzo pronto ad arrivare, l’educazione che impartisce il padre ai figli un po’ come se fossero dei cani -gli schiaffi sulla testa, il farli abbaiare, il leccarsi come le razze canine in varie parti del corpo-.

    @sakurarosencreutz per me si. doveva avere moltissima curiosità di vedere al di fuori.
    oppure è finita semplicemente la pellicola e non sono riusciti a filmare l apertura del bagagliaio xD

    #48492
    Anonimo
    Inattivo

    @eucate Uhm,sai che non sono male questi fatterelli che hai evidenziato? Bisogna solo controllare se in effetti può essere collegabile in greco. Cioè,nel senso,per noi CAN-INO e colleghiamo al cane,ok ma almeno che Kyno non sia cane in greco,i riferimenti non han più validità

    #48493
    Stefania
    Amministratore del forum

    Senza scherzi, stasera, ospiterò in casa una coppia di amici greci… e chiederò! 😀

    #48494
    Anonimo
    Inattivo

    @Stefania ma tu guarda le concidenze 😀

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