The Witch
/ 20156.8241 votiNew England, 1630. William e Catherine sono una coppia di devoti cristiani con cinque figli. La nutrita famiglia vive nei selvaggi boschi della regione con non poche difficoltà. Ma le cose precipitano quando scompare il figlio più piccolo.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: The Witch
Attori principali: Anya Taylor-Joy, Ralph Ineson, Kate Dickie, Harvey Scrimshaw, Ellie Grainger, Lucas Dawson, Julian Richings, Bathsheba Garnett, Sarah Stephens, Daniel Malik, Axtun Henry Dube, Athan Conrad Dube, Vivien Moore, Karen Kaeja, Brandy Leary, R. Hope Terry, Carrie Eklund, Madlen Sopadzhiyan, Paul Kenworthy, Mark Millmna, Andy Volpe, Phillip Wynne, Annawon Weeden, Michael O'Hare, Chris Messier, Ron Young, Nora Messier, Bill Rudder, Grace Duffy, Sophie Bermudez, Corrine Manning, Heather Huntington Stewart, Jeff Smith, Mostra tutti
Regia: Robert Eggers
Sceneggiatura/Autore: Robert Eggers
Colonna sonora: Mark Korven
Fotografia: Jarin Blaschke
Costumi: Linda Muir
Produttore: Chris Columbus, Eleanor Columbus, Lars Knudsen, Jay Van Hoy, Alexandra Johnes, Thomas Benski, Lucas Ochoa, Rodrigo Teixeira, Jodi Redmond, Alex Sagalchik, Michael Sackler, Lourenço Sant'Anna, Daniel Bekerman, Jonathan Bronfman, Sophie Mas, Julia Godzinskaya
Produzione: Canada, Usa
Genere: Horror
Durata: 92 minuti
Dove vedere in streaming The Witch
Premetto che non sono un gran conoscitore\fruitore del genere horror. Mi sto avvicinando con prudenza, in punta di piedi.
Tuttavia, mi aspetto qualcosa di diverso da un horror.
Non mi ha messo paura o inquietato, se non in una singola scena. Quindi, se horror = paura\inquietudine\tensione, “The Witch” non rispetta propriamente quest’equazione.
Detto cioò, è comunque un film molto godibile ed interessante. Ho apprezzato la fotografia ed i dialoghi in modo particolare. La storia in sé non mi ha trasmesso gran curiosità, anche se il fatto che abbia come spunto racconti popolari e diari del passato è un fatto interessante.
Inoltre, il finale vale la visione di ogni minuto di questo film!
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Horror dalla buona critica che però mi ha deluso un po’.
Siamo nel New England nel 1630. William e la sua famiglia (moglie e cinque figli) vengono cacciati dalla comunità puritana in cui vivono perché giudicati troppo estremisti nell’interpretazione della parola di Dio. Si recano nel bosco dove si adattano a vivere di agricoltura e allevamento; un giorno però il figlio più piccolo scompare misteriosamente e da allora le loro vite cambiano e la famiglia comincia a sfaldarsi con litigi e accuse continue.
Ritmo lento e scene con l’entità misteriosa che risultano un po’ confuse; la protagonista è la giovane Tomasin (l’ottima Anya Taylor-Joy, qui al suo debutto e vista poi in “Morgan” e soprattutto “Split”), additata dalla madre come colpevole della scomparsa del figlio più piccolo. Anche gli odiosi fratelli minori Mercy e Jonas l’accusano; l’unico che sembra dalla sua parte è il fratello Caleb che però sembra nutrire un attrazione verso di lei. Il padre è in continuo litigio con la moglie e cerca di far crescere il figlio maggiore. Il film si concentra maggiormente sulla disgregazione della famiglia che sulle streghe o presunte tali. I momenti di tensione sono limitati e il film è un po’ piatto raggiungendo a stento la sufficienza.
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ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama
Film horror sulla stregoneria come non se ne vedevano da tempo, fuori dai canoni ai quali siamo stati finora abituati. Apprezzabili la ricostruzione storica e le atmosfere così come le interpretazioni attoriali.
Per tutto il film si assiste al lento e inesorabile declino di una famiglia bigotta e in basata senza sapere se ciò sia frutto della loro mente malata o sia tutto reale (e il finale ci aiuta a fare chiarezza sulla questione).
Un film oscuro e inquietante che attinge a tutte le tradizioni, credenze e superstizioni popolari sulla stregoneria.
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dopo 40 minuti di nulla assoluto e alcunchè che alludesse a un film horror , ho abbandonato.
Anche perchè oltre al nulla cosmico i dialoghi sono incredilmente noiosi e ripetitivi.
Famiglia di puritani, scacciati dalla comunità perché troppo integralisti (sic), si rifugiano in una casa vicino ad una foresta, popolata da streghe.
Molto evocativo, ottimi costumi e scenografie, tutto perfettamente adeguato all’epoca… peccato che il gioco di accuse reciproche e la progressiva discesa nella paranoia non sia in grado di tenere sveglia l’attenzione.
Il finale, per certi versi liberatorio, non riesce però a raggiungere il livello di climax che forse si era prefisso.
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