The Irishman

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The Irishman

Un uomo ricostruisce il suo possibile coinvolgimento nell'uccisione di Jimmy Hoffa, il controverso sindacalista statunitense accusato di complicità con la mafia e morto in circostanze misteriose.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Irishman
Attori principali: Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci, Stephen Graham, Ray Romano, Harvey Keitel, Bobby Cannavale, Anna Paquin, Stephanie Kurtzuba, Kathrine Narducci, Welker White, Jesse Plemons, Jack Huston, Domenick Lombardozzi, Paul Herman, Louis Cancelmi, Gary Basaraba, Marin Ireland, Sebastian Maniscalco, Steven Van Zandt, Lucy Gallina, Jonathan Morris, Dascha Polanco, Bo Dietl, Aleksa Palladino, Daniel H. Jenkins, Jim Norton, Billy Smith, Kevin O'Rourke, Action Bronson, Glenn Cunningham, Paul Ben-Victor, Patrick Gallo, James Martin, Jake Hoffman, Barry Primus, Danny A. Abeckaser, Anthony J. Gallo, J.C. MacKenzie, Joseph Bono, Jamil Antonio Stefan, Louis Vanaria, Craig Vincent, John Polce, Joseph Riccobene, Vinny Vella, Thomas E. Sullivan, John Cenatiempo, Robert Mladinich, Rich Reilly, Robert Funaro, Tess Price, Jennifer Mudge, India Ennenga, Jordyn DiNatale, Kate Arrington, Bernie Martin, Philip Suriano, Tony Suriano, Jason A. Iannacone, Michael C. Brennan, James P. Harkins, Al Linea, Garry Pastore, Frank Pietrangolare, Frank Aquilino, Johnny T. Sollitto, Patrick Murney, Samantha Soule, Richard V. Licata, Vito Picone, Larry Mazza, Craig DiFrancia, Ira Drukier, Jon Bruno, Paul Borghese, Steven Maglio, James Licata, Veronica Alicino, Mike Massimino, James Ciccone, Ron Castellano, Marco Greco, Meghan Rafferty, Aldo Sergi, James Lorinz, Jeffrey Paul, Robert C. Kirk, Vince Maritato, Lawrence Smith, Rebecca Faulkenberry, Ken Wulf Clark, John Rue, Steve Routman, Fernando Vera, Peter Claymore, Charles DelGatto, Michael Gongora, Eugene Bunge, Matthew F. O'Connor, Cliff Moylan, Vincenzo DelRiccio, Steve Beauchamp, Alfred Sauchelli, Jr., Joe Giorgio, Diana Agostini, Lauren Aparicio, Kelley Rae O'Donnell, John Garrett Greer, Jack Caruso, John Scurti, Thomas J. Jenkins, Steve Witting, Luke Smith, Brent Langdon, James D. Forsha, Giacomino J. Matra, Paul Pearlman, Frank L. Messina, Cilda Shaur, Dominick LaRuffa Jr., Erick Zamora, Joe Caniano, Lou Martini Jr., Michael Bottari, John Bianco, Margaret Anne Florence, Siena Marino, Lori Arkin, Nicholas Chrysan, Samantha Coppola, Logan Crawford, Jeff DeHart, Mark Fairchild, Blaise Corrigan, Jill Brown, Tim Neff, Matt Walton, Peter Jay Fernandez, Stephen Mailer, Gino Cafarelli, Robin Kerbis, Lucia Giannetta, Michael Romeo Ruocco, Anne Horak, Nina Lafarga, Clark Carmichael, Joseph Russo, Jeremy Luke, Barbara Eyland, Tracy J. Everitt, Saint Marino, Mario Corry, Johnny Potenza, Joe Passaro, Patrick Borriello, Alfred Nittoli, David Aaron Baker, Stanley Burns, Bill Timoney, Thomas J. McDonald, Virl Andrick, Ernest L. Sanders Jr., Bill McHugh, Kevin Kane, Amelia Brain, Craig 'Radioman' Castaldo, Jacqueline Kennedy, John F. Kennedy, Fidel Castro, Michael Iacono, Dean Ciallella, Vanessa Mitchell, Tommy Bayiokos, Michael Cullum, Rick Bolander, Shade Rupe, Amanda Kloots, Ian Zelbo, Steven Maglio, Brittany Bigelow, Madison Eastman, Purdie Baumann, Jesse Wildman, Neil Posner, Michael Leviton, Bridget Barkan, Andrea Weinzierl, Richard V. Pagano, Nicholas Wight, Mostra tutti

Regia: Martin Scorsese
Sceneggiatura/Autore: Steven Zaillian
Colonna sonora: Robbie Robertson
Fotografia: Rodrigo Prieto
Costumi: David Davenport, Sandy Powell
Produttore: Troy Allen, Richard Baratta, Robert De Niro, Randall Emmett, Niels Juul, Gastón Pavlovich, Jane Rosenthal, Martin Scorsese, Jai Stefan, Emma Tillinger Koskoff, Berry Welsh, Irwin Winkler, Gerald Chamales, Gabriele Israilovici, Rick Yorn, George Furla, Nicholas Pileggi, Tyler Zacharia, Chad A. Verdi
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Poliziesco, Biografico
Durata: 209 minuti

Dove vedere in streaming The Irishman

M / 1 Dicembre 2020 in The Irishman

Come spesso, la prima sequenza, scena o inquadratura può svelare un mondo. La steadycam di The Irishman percorre i corridoi di un ospizio come quasi 30 anni fa, in Quei bravi ragazzi, percorreva le stanze di un ristorante: lì c’erano musica ritmata e ballabile, un movimento sinuoso e veloce, a un passo dalla frenesia; qui il passo è quasi solenne, con un’ombra di impaccio. La criminalità colta al suo apice e il suo crepuscolo ormai quasi spento. In questo caso, la macchina da presa di Scorsese sembra impegnata in una soggettiva: a chi racconta la sua storia Robert De Niro, chi guarda?

La dinamica dello sguardo, d’altronde, è al centro del film stesso, hitchcockianamente dagli sguardi, da chi guarda e chi è guardato, dallo sguardo ricambiato o meno passa gran parte dell’intreccio a dispetto del dialogo: al cinema l’occhio conta più della parola (e il tentativo di De Niro di farsi guardare dalla figlia al funerale della madre è straziante come l’appuntamento mancato di L’età dell’innocenza). E allora contano anche le figure più classiche, come il campo/controcampo, che hanno formato la costruzione del senso al cinema: quando De Niro deve dire a Pacino, ovvero Jimmy Hoffa, che la mafia lo ha scaricato, Scorsese sottolinea la differenza di posizione tra i due con la semplice angolazione della camera, per cui Pacino è ripreso dall’alto, schiacciato anche se ancora combattivo, De Niro dal basso anche se non vorrebbe essere nella posizione di colui che schiaccia.

E così il modo in cui la macchina da presa riprende i gesti (i dettagli delle vecchie mani inanellate), gli eventi e i personaggi rende l’ultima ora o poco più del film una delle cose più belle mai realizzate da Scorsese. È proprio quel dialogo di cui dicevo sopra la cesura: da quel momento la saga criminale diventa una lenta, inesorabile, spietata ma dolente marcia funebre proprio per virtù di stile, per l’uso della macchina da presa. Il ritmo rallenta, la musica si spegne, Scorsese inquadra i propri personaggi di fronte o dall’alto, rende rituali i movimenti, accompagna i fantasmi che hanno costellato la visione (tutti i personaggi sono già morti, ce lo dicono dalla prima scena le didascalie) al loro incontro fatale. Con la morte, o peggio con la vecchiaia, la solitudine, l’oblio. Se il western è l’epica americana, il gangster movie ne è la tragedia. The Irishman ne è la trenodia, soprattutto perché parla dell’essere umano prima che del criminale.

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7+ / 3 Aprile 2020 in The Irishman

Film lento, film vecchio, film lungo.
Generalmente, tre caratteristiche che mi fanno scartare a priori un titolo.
Ma con un cast del genere e con Scorsese alla regia, era necessario vederlo.
La storia di Jimmy Hoffa mi ha sempre incuriosito, da quando ne sentii parlare nel podcast del falco e gabbiano di Enrico Ruggeri, ormai alcuni anni fa.
Fanno un po’ ridere alcune “acrobazie” di Frank Sheeran, considerata l’età di De Niro.
De Niro che, forse solo io, in questo film trovo assomigli tantissimo a Robin Williams…

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Incantevole! 7,5 / 4 Dicembre 2019 in The Irishman

Il mio aggettivo descrive senza tanti fronzoli un film che non ha molto bisogno di presentazioni.
Scorsese chiama i colossi a rapporto, riprende il suo genere preferito e con l’aiuto della computer graphic slitta tra gli anni 60 e 80 con racconti e lezioni di stile, ma di cui non avevamo bisogno.
Conosciamo la sua “mano” e anche se questo un film destreggia le sue trame in un bel pezzo di storia americana in modo superlativo, dopo le 3h e mezza di film ci rendiamo conto che forse non serviva.
Il regista ci dimostra che dagli anni 90 a oggi è ancora capace di stupire, ma senza cambiare la sua ricetta di gangster movie: mantiene le stesse tecniche, stesse fotografie, colori, ambientazioni e il risultato è ottimo come con “Quei Bravi Ragazzi”.
Insomma: un signor film (in un catalogo Netflix un po’ scadente in quanto a produzioni…) ma serviva spendere tutti quei milioni di dollari x la computer graphic?
Critiche a parte, dó al film un 7,5: interpretazioni gloriose, cast stellare, ottima regia, colonna sonora e tutto il resto.
Ma… la morale??
Forse era quella di ridare un colpo di coda alle tante orrende produzioni Netflix, che a film abbiamo scoperto essere carente in qualità.

Ps: a ripensarci, di questo genere e sempre di Scorsese preferisco molto di più “Casinó”, che mi andró a rivedere a breve. Quello sì che è un film che sfiora il 9, per me!!!

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Vecchie glorie / 4 Dicembre 2019 in The Irishman

Non è perfetto, ma meno male. Se questo formidabile vecchietto avesse superato ancora una volta sè stesso, avrebbe sancito una insuperabile gerontocrazia del cinema. Invece no, questa è una magnifica gangster-story diluita e calma, con movenze rallentate e una fotografia che imbambola di colori saturi, rifinita con tocco da miniaturista…ma ok, c’è stato di meglio e ce ne sarà. C’è tutto il parterre de roi della corte di Scorsese, il trio divino DeNiro, Pesci, Pacino, invecchiato e ringiovanito con resa diversamente efficace; a mio avviso De Niro giovane sembra un personaggio zemeckisiano in performance capture, molto meglio il lavoro fatto su Pacino. Detto questo, la storia si segue con stupore e profonda ammirazione, al di là dei significati e degli accenni di redenzione. Tra questo e Roma di Cuaron, si può dire a ragione che ora Netflix è diventato grande.

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Siamo tutti amici di Frank / 2 Dicembre 2019 in The Irishman

Il racconto da vecchio del sicario Frank Sheeran detto l’Irlandese che nel periodo degli anni caldi della mafia americana è stato protagonista di varie esecuzioni tra cui sembrerebbe anche quella del suo amico di famiglia, il controverso Jimmy Hoffa su cui il mistero però non è certo stato chiarito.
L’ennesimo film sulla mafia statunitense. Non è fatto male ma francamente non da nulla di nuovo rispetto a tantissimi altri film già in giro.
Un argomento direi ormai saturo e che forse non era così necessario ripetere.
Fatto bene e recitato anche molto bene con effetti di ringiovanimento assai curiosi e divertenti per certi versi.
Ma era così necessario?
Mah…
Ad maiora!

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