Breakfast Club
/ 19857.1324 votiCinque ragazzi molto diversi tra loro sono costretti a causa di una punizione a passare l'intero sabato chiusi nella biblioteca del loro liceo. Andy lo sportivo, Brian il secchione, Claire la brava ragazza, John il teppista e Allison la disadattata: ma questo è quello che sono oppure è solo quello che vogliono sembrare? Questa esperienza inaspettata potrà diventare un'occasione per superare i pregiudizi che nutrono l'uno nei confronti dell'altro, per conoscersi meglio e scoprire che dopotutto hanno molte più cose in comune di quante avrebbero mai pensato: prima vittima di questa strana alleanza? Richard Vernon, il temibile preside del liceo...
laschizzacervelli ha scritto questa trama
Titolo Originale: The Breakfast Club
Attori principali: Emilio Estevez, Judd Nelson, Molly Ringwald, Anthony Michael Hall, Ally Sheedy, Paul Gleason, John Kapelos, Perry Crawford, Mary Christian, Ron Dean, Tim Gamble, Fran Gargano, Mercedes Hall, John Hughes, Mostra tutti
Regia: John Hughes
Sceneggiatura/Autore: John Hughes
Colonna sonora: Keith Forsey
Fotografia: Thomas Del Ruth
Costumi: Marilyn Vance
Produttore: Andrew Meyer, John Hughes, Gil Friesen, Ned Tanen
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Commedia
Durata: 98 minuti
Dove vedere in streaming Breakfast Club
Ma io questa scena l’ho già vista in Dawson’s Creek!
Diciamo che ho apprezzato questo film più per i parallelismi con la puntata di Dawson (palesemente ispirata a Breakfast Club) che per il film in sè!
Carino, ma va contestualizzato nel sistema scolastico americano molto diverso dal nostro, e il target di età molto giovane
Un classico degli anni 80 che mi tocca ben poco, finendo per essere una commedia discreta e guardabile, soprattutto dalla seconda metà in poi. Lo status di cult è senza dubbio comprensibile e la qualità dopotutto non è male; la sceneggiatura ha il suo giusto numero di dialoghi belli e intensi, ma anche passaggi meno fluidi e incerti. Simpatica la colonna sonora, azzeccata e ancora oggi carina e il cast è perlopiù bravo nell’interpretare degli stereotipi ambulanti.
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Cinque studenti in punizione per un sabato intero, chiusi nella biblioteca della scuola con un professore a tenerli d’occhio. Si prospettano ore di noia, ma la spiccata personalità di ciascuno dei cinque (leggasi: stereotipi) li porterà a un implacabile confronto/scontro finche il senso di amicizia li prenderà per sfinimento.
Un film teatrale, in quasi totale unità di tempo luogo e azione, ricco di profondi dialoghi e monologhi. Troppo profondi per cinque ragazzi stereotipati. L’incantesimo si spezza, ma il succo rimane: la punizione si trasforma in una sessione di autoaiuto, che è poi quello che il professore voleva ottenere assegnando agli studenti il tema di 1000 parole su chi redono di essere, anche se ottenuto per vie traverse.
Per me è stato persino commovente, ma fatico a credere che potesse avere qualche appeal per i giovani (di quell’epoca o di questa), a parte per le imbarazzanti canzoni e scene di ballo (che dio vi perdoni gli anni ’80…).
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Le commedie adolescenziali andavano davvero forte durante gli anni ’80/’90.
Si contano un’infinità di titoli, ma, al di là del personale legame (santa nostalgia…) che ognuno di noi può avere nei confronti di un titolo piuttosto che di un altro, sono poche quelle in grado di resistere al trascorrere del tempo.
The breakfast club secondo me ci riesce! Tutto merito di una buona sceneggiatura in grado di sondare l’animo dei personaggi coinvolti (stereotipati quanto volete… Ma in fondo è lo stesso film a sottolinearlo a pochi secondi dall’inizio e a pochi secondi dalla fine).
E’ un film che convince nella sua semplicità e prevedibilità. Sei ragazzi che trascorrono quasi 100 minuti all’interno di un’aula, e non ci si annoia. Oh, non è poco.
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La fiera degli stereotipi. Nella scena in cui lo sportivone di turno si mette a fare balletti iper-trash, dopo essersi fumato dell’erba, ho rischiato di lanciare il pc dalla finestra . Boiate del genere potevano farle solo negli anni 80.