Storia di una ladra di libri

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Storia di una ladra di libri

Da un romanzo di Markus Zusak. Durante il controllo nazista, la piccola Liesel viene affidata ad una coppia di coniugi dalla madre che non è più in grado di mantenerla. Liesel, che non è mai andata a scuola, impara presto ad amare i libri, grazie agli incoraggiamenti del padre adottivo. La lettura le consentirà di avvicinarsi a Max, un ebreo tedesco nascosto nel sottoscala di casa, insieme a cui legge i libri salvati dai roghi nazisti.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Book Thief
Attori principali: Geoffrey Rush, Sophie Nélisse, Emily Watson, Nico Liersch, Ben Schnetzer, Heike Makatsch, Barbara Auer, Roger Allam, Rainer Bock, Gotthard Lange, Rainer Reiners, Kirsten Block, Julian Lehmann, Ludger Bökelmann, Paul Schaefer, Nozomi Linus Kaisar, Oliver Stokowski, Robert Beyer, Hildegard Schroedter, Levin Liam, Sandra Nedeleff, Rafael Gareisen, Carl Heinz Choynski, Mike Maas, Sebastian Hülk, Matthias Matschke, Beata Lehmann, Laina Schwarz, Marie Burchard, Georg Tryphon, Joachim Paul Assböck, Martin Ontrop, Jan Andres, Stephanie Stremler, Carina Wiese, Mostra tutti

Regia: Brian Percival
Sceneggiatura/Autore: Michael Petroni
Colonna sonora: John Williams
Fotografia: Florian Ballhaus
Costumi: Anna B. Sheppard, Markus Ernst, Brigitte Friedländer-Rodriguez
Produttore: Ken Blancato, Redmond Morris, Karen Rosenfelt
Produzione: Germania, Usa
Genere: Drammatico, Guerra, Storia
Durata: 131 minuti

Dove vedere in streaming Storia di una ladra di libri

“Riuscirai sempre a trovarmi nelle tue parole, è là che vivrò.” / 5 Marzo 2016 in Storia di una ladra di libri

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Un film di formazione che non pone in primo piano le terribili tragedie dell’Olocausto ma fa rivivere quei terribili anni attraverso gli occhi di quella popolazione tedesca che ha deciso di vivere senza la “protezione” del partito nazista. Ciò che ne viene fuori è un film bellissimo, intenso, struggente su come la guerra non serva a ricostruire, ma soltanto a distruggere.
Delizioso il personaggio di Liesel, ottimamente interpretata dalla giovane Sophie Nelisse, una ragazzina innamorata dei libri che diventano per lei un mezzo per evadere da un mondo orribile, per continuare a credere nella bontà dell’essere umano.
Oltre alla giovane protagonista è da notare anche l’interpretazione di due mostri sacri del cinema, Emily Watson e Geoffrey Rush.
Addi, amore(tenerissima la scena dell’amico morente che dice a Liesel di amarla per la prima e ultima volta nella sua vita e che riceve da lei il suo primo e ultimo bacio), umanità, amicizia, bene e male condensati in poco più di due ore.
Per me un capolavoro che mi ha fatto toccata nel profondo e mi ha fatto commuovere. Adesso non vedo l’ora di leggere anche il romanzo.

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Noioso o stupendo? un bel 7! / 13 Marzo 2015 in Storia di una ladra di libri

Si potrebbe affrontare la visione di questo film con la paura del solito film noioso e lento, con la solita storia dell’orfanella ai tempi del fascismo, tra guerra e povertà… Ma questo è solo il contorno di una storia più profonda, che tocca dentro, che va altre la violenza e la brutalità della guerra. Che narra di questa famiglia che, nonostante sia unita per forza, verrà legata dal dolore e dall’amore. Una storia di forza, di amicizia, amore e speranza. e di libri. Mi ha sorpreso davvero, la protagonista Sophie Nèlisse bravissima, ottimo cast tra cui eccellenti Geoffrey Rush su tutti. Dolce e amaro il ruolo di Rudy, da un bravissimo e toccante Nico Liersch. un bel 7.

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Quanto può essere grande un segreto?? / 16 Febbraio 2015 in Storia di una ladra di libri

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Una parte di me potrebbe anche definire questo film non propriamente scorrevole, non particolarmente innovativo..
la parte più superficiale che “assapora ciò che vede in modo diretto” potrebbe anche ritenerlo forse un pò noioso.
Si parla di guerra, di fascismo, di Hitler, di persone condannate, di sofferenza e di dolore ma…

Ma c’è quella parte di me, quella che sta sotto che vive incurante di tutto ciò che la circonda e che si nutre
solo di energia, di emozioni e di profondità che si è lasciata coinvolgere dal profilo psicologico di alcuni dei
protagonisti…

Quella parte che provando ad immedesimarsi nell’esistenza dei loro personaggi ha subito emozioni, ansie, paure ma ha
anche subito un enorme forza che nascosta in superficie emerge in maniera potente nelle profondità della loro anima.

La psicologia dei personaggi di questo film non può, a mio modesto parere, passare come noiosa.. è una psicologia
profonda, profondissima e tanto pesante quando stupefacente.

Annusando il film mi sono chiesto: Quanto grande può essere un segreto??

Alla fine ciò che il film mi ha indotto a pensare è tutto attornato a questa domanda… quanto grande può essere un segreto?

Noi esseri umani abbiamo la capacità, forse inconscia forse no, di dare vita a queste esistenze teatrali non solo nei film
ma anche nella vita stessa, abbiamo la capacità e non so se possa essere un vanto di mettere la nostra stessa vita in secondo piano rispetto al segreto nel nome del quale viviamo.

Se mi fermo a pensare a questo da un lato mi spavento ma dall’altro penso che allora la vita che conosciamo e che vediamo anche riflessa nella vita degli altri non è tutto ciò che abbiamo… non può esserlo se “decidiamo” di dedicare l’unica esistenza che abbiamo (o almeno per quel che ne sappiamo) a quel segreto a quella storia che la nostra anima nasconde o protegge anche in nome della nostra stessa vita.

In questo senso ho trovato questo film un abisso.. un abisso di pensieri e riflessioni, un abisso di profondità spirituale
e non è la gemania di hitler o l’immagine degli stati uniti, della libertà o della prigionia, non sono i racconti delle
vicessitudini della guerra, non è la visione della morte, ne la libertà dei libri il tema centrale del film, almeno quello che
ho colto io… è la nostra esistenza, è la nostra anima, è tutto quello che ognuno di noi è nonostante quel che sembra
e nonostante la vita che si trova da vivere davanti a se…

L’immagine fortissima che ho colto è che nonostante tutto la nostra radice più vera e profonda è quella che spesso nascondiamo ma quella che in realtà non possiamo nascondere… potremmo solo incontrare persone che la ignoreranno nonostante ci siano accanto tutto il tempo o che non la vedranno mai nemmeno se cercheremo di mostrarla e poi ci saranno esistenze che anche in pochi secondi riusciranno ad ignorare ciò che noi trasmettiamo e vedranno subito e soltanto oltre l’involucro nostro corpo, oltre l’aspetto delle nostre azioni e dentro il nostro spirito.

Quanto può essere grande un segreto?? molto di più di quanto possiamo esserlo noi stessi… può permetterci di vivere trascurando il tempo oppure condannarci a farlo assecondando il suo incedere.

Partendo dal personaggio del padre che è stato il primo ad indurmi a questi pensieri mi sono chiesto dall’inizio quale fosse la magia che gli permetteva di arrivare senza ostacoli allo spirito della nuova figlia adottiva, cosa permetteva a quei modi gentili e spontanei di essere credibili?? forse il fatto di aver vissuto delle esperienze tali da poter capire quali fossero realmente le cose importanti della vita.

Perchè quella bambina dal passato così complicato si fidava subito di lui?

Ogni reazione di quest’uomo era naturale, spontanea, spontaneità che deriva solo da chi ha ben chiaro il valore della sua esistenza e il sentiero della sua vita, di colui che non deve inventarsi e costruire ma che è già nel percorso.

Poi c’è Liesel che perde il fratello durante il viaggio per la libertà, che viene accolta da quest’uomo senza barriere e da questa donna che rappresenta un pò l’immagine del regime hitleriano, autoritaria, fredda e soldato che manda avanti l’intera famiglia.

Questa ragazza, dotata di intelligenza e curiosità, che si trova costretta a vivere nascondendo la sua natura, nascondendo il suo passato che si trova costretta a vivere secondo i piani di chi per lei ha deciso ogni angolo della sua vita o che solo pensa di poterselo permettere.

Il suo personaggio mi ha fatto pensare che l’intelligenza germoglia dove vive la superficialità..
ogni cosa che fà è come un filo d’erba sull’asfalto e nessuna dittatura potrà modificare questa legge naturale.

C’è Rudy che dimostra anche se non dovrebbe essercene bisogno che quello che due esseri umani possono costruire semplicemente incontrandosi non potrà mai essere ne distrutto ne capito da nessun tipo di esercito.

Max sembra voler ricordarci quanto sia importante nelle nostre vite credere in qualcosa, quando quel qualcosa in cui si crede diventa l’alimentazione più indispensabile per un essere umano, ci ricorda che alla fine ciò che ci rende magici più di ogni altra creatura è la parola, la possibilità di comunicare.. il nutrimento che deriva dall’energia delle parole è in assoluto il nostro bene più prezioso.

E poi ci sono due donne, che sono quelle che mi riportano al centro della sensazione primaria che ho vissuto guardando questo film, che mi riportano inesorabilmente alla domanda che trovo scolpita a caratteri cubitali nella mia mente…

Quanto può essere grande un segreto?

La prima, la meno protagonista nella storia, la moglie del sindaco che introduce Liesel nella biblioteca che conserva come il ricordo del figlio scomparso, quella stanza è il suo legame con una ferita che mai si chiuderà… quant’è grande il segreto di questa donna??

Infine il profilo che mi ha maggiormente colpito è quello della madre adottiva di Liesel, quello della signora Rosa che agli occhi di tutti tranne che di suo marito prima, di Liesel e Max poi, e non so cosa pensare agli occhi di se stessa, è l’opposto della persona che dimostra di essere.

Il suo segreto è grande, enorme, più grande della sua esistenza, più grande della sua vita e si chiama Amore.

Rosa sacrifica il suo spirito per dar modo a ciò che ama di poter resistere, vivere ed esistere.

Rosa traveste il suo mondo in quello che gli altri vogliono vedere ma quando conta davvero, quando nessun giudizio indiscreto vale più della realtà del sentimento si spoglia, e con l’eleganza che vive in una donna profondamente acuta, riesce ad essere se stessa e nel nome di quell’amore che forse realmente soltanto una madre può donare è il vero elemento che mantiene in vita tutta la storia della famiglia Hubermann e di chi ne ha realmente incrociato l’esistenza.

Quanto può essere grande un segreto??

tanto da dover difendere la purezza del proprio spirito dall’ignoranza di chi non può nemmeno immaginarne i confini..

tanto da utilizzare la propria vita, la propria esistenza e con essa lasciare la più grande educazione che un bambino possa ricevere nel corso della sua vita.

tanto da poter decidere di dedicare tutta la vita a nasconderlo.

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2 Febbraio 2015 in Storia di una ladra di libri

Visto che ci son già recensioni lunghissime, sarò breve: deludente.
Non coinvolge.
A tratti pure soporifero.
Dò la sufficienza per la bravura degli attori protagonisti.
Confido nel libro.

Il voto sarebbe un 7.5 / 28 Gennaio 2015 in Storia di una ladra di libri

Bel film sugli orrori del nazismo tratto dal romanzo omonimo di Marcuz Zusak.
Film ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale con la particolarità che la voce narrante è la Morte.
La protagonista è Liesel, ragazza abbandonata dalla madre e adottata da una famiglia tedesca; il padre Hans (il bravo Geoffrey Rush), simpatico e con cui subito stabilisce un’intesa, e la madre Rosa (Emily Watson) inizialmente burbera e apparentemente solo interessata alla sovvenzione per l’adozione.
Liesel stringe amicizia con un suo coetaneo Rudy, che si innamora quasi istantaneamente di lei; ma la vita della famiglia viene sconvolta dall’arrivo dell’ebreo Max, figlio di un amico di Hans, in cerca di un rifugio dai nazisti.
Il film alterna sapientemente momenti più drammatici dove il nazismo, la pagina nera della storia moderna, ancora una volta sconvolge con i suoi orrori e momenti invece più soft con la passione di Liesel per i libri e gli attimi famigliari. Intenso, appassionante riesce a strappare lacrime e sorrisi allo stesso tempo.

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