The Beach

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The Beach

Richard (Leonardo DiCaprio) trova un apparente paradiso in mezzo all' oceano grazie a una mappa lasciatagli dal suo compagno di stanza morto suicida.
Anonimo ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Beach
Attori principali: Leonardo DiCaprio, Virginie Ledoyen, Guillaume Canet, Tilda Swinton, Staffan Kihlbom, Paterson Joseph, Peter Youngblood Hills, Robert Carlyle, Jerry Swindall, Lars Arentz-Hansen, Jukka Hiltunen, Magnus Lindgren, Daniel York, Daniel Caltagirone, Zelda Tinska, Saskia Mulder, Sian Martin, Gunilla Karlson, Victoria Smurfit, Samuel Gough, Isabella Seibert, Somboon Phutaroth, Patcharawan Patarakijjanon, Kaneung Kenia, Sanya Cheunjit, Weeratham 'Norman' Wichairaksakui, Andrew Carmichael, Elizabeth Thomas, Krongthong Thampradith, Hélène de Fougerolles, Sahajak Boonthanakit, Apichart Chusakul, Somchai Santitharangkun, Seng Kawee, Somkuan 'Kuan' Siroon, Peter Gevisser, Lidija Zovkić, Myriam Acharki, Bindu De Stoppani, Stacy Hart, Nina Jacques, Sheridan Jones, Michael Thorpe, Timothy Webster, Ramon Woolfe, Simone Huber, Raweeporn 'Non' Srimonju, Mostra tutti

Regia: Danny Boyle
Sceneggiatura/Autore: John Hodge
Colonna sonora: Angelo Badalamenti
Fotografia: Darius Khondji
Costumi: Rachael Fleming, Stephen Noble
Produttore: Andrew Macdonald
Produzione: Gran Bretagna, Usa
Genere: Azione, Drammatico, Thriller
Durata: 119 minuti

Dove vedere in streaming The Beach

Wow! / 13 Gennaio 2019 in The Beach

Non me lo ricordavo proprio così!!
Forse è il fatto che ho viaggiato molto in questi anni (il film è uscito nel 2000!) e di paradisi ne ho visti un bel po’ (tra l’altra parto per la Thailandia a fine mese e non potevo non rivederlo!).

Però davvero, è un film da non sottovalutare: ha perso smalto negli anni, ma nonostante i suoi 20 anni è ancora attuale e molto realistico.
L’idea di vivere in posti simili affascina molti ma come dimostra il film ci sono cose molto più crudeli da affrontare…
Sono dell’idea che, se Di Caprio non spiccó al meglio di se in “Titanic”, in questo film (dovevamo accorgecene all’epoca) ha dato davvero un assaggio del suo talento e della sua capacitá di adattarsi a molti ruoli.
Bravo bravo bravo.
Ottima la regia di Boyle che si cimenta nel thriller, dopo il disturbante e scandaloso capolavoro di “Trainspotting”, anche se ci sono momenti down e qualche grinza nella storia, il film resta proprio un gioiellino.
7/10

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Non sottovalutatelo… / 27 Dicembre 2016 in The Beach

Solo in apparenza dedicato ai giovani in transizione tra l’adolescenza e l’età adulta, il quarto film di Danny Boyle è un monito contro l’illusione della fuga dal quotidiano e contro l’ideologia del comunitarismo.
In una storia tutto sommato intrigante, con l’eccezione di pochi passaggi a vuoto (come l’insistenza sul protagonista trasformatosi in un novello Rambo, in preda alla follia da isolamento e ai sensi di colpa), Boyle ci mostra cosa può accadere quando il sogno di una vita apparentemente ideale come quella su una splendida isola tropicale, praticamente deserta e inaccessibile, viene scosso dai comuni mali dell’uomo: la sofferenza e il dolore, la morte, il conflitto di opinioni, il tradimento.
Succede che escono fuori i lati più biechi dell’essere umano, l’egoismo in primis, che può raggiungere preoccupanti livelli di fanatismo.
Una pellicola dunque interessante, che rappresenta una moderna variazione sull’antico tema dell’isola del tesoro.
Di Caprio è più che discreto, confermando la sua attitudine ad interpretazioni altalenanti.
Il regista si lascia andare ad un eccesso di originalità soltanto quando decide provocatoriamente di mischiare film e videogame, anticipando, in modo volutamente esagerato, quella che sarà una tendenza del cinema contemporaneo.
Per il resto, l’opera di Boyle si fa anche ricordare per la colonna sonora techno-pop, dotata della giusta alchimia in relazione agli splendidi paesaggi rappresentati.

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Universo parallelo / 25 Settembre 2013 in The Beach

Un soggetto interessante che prende spunto dall’impianto di Apocalypse Now, parte dalla follia claustrofobica in una stanza d’albergo e finisce nel cuore selvaggio di un falso idillio. Il turismo come la guerra; da pensarci su.
La regia è buona, il soggetto fila fino ad un certo punto; è soprattutto il finale a non convincermi. Un’avventura del genere non può mica finire come un viaggio qualsiasi, con tanto di cartolina…
Il Razzie a Di Caprio mi pare eccessivo, il turista in cerca di emozioni vere è reso abbastanza bene (ad eccezione delle parti in stile “rambo”, abbastanza ridicole).

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2 Settembre 2013 in The Beach

Se, da un lato, il protagonista sembra vagheggiare i principi liberatori che hanno mosso anche Alex Supertramp (vedi Into the Wild diretto da Sean Penn), dall’altro la filosofia insita nella vita della Spiaggia è una buona metafora della società occidentale, chiusa, selettiva, spaventata dall’altro, volutamente cieca quando la cecità garantisce il suo benessere.

Boyle imbastisce una pellicola gradevole, seppure a tratti pasticciata (alcune trovate visive – es. videogioco- sono inconsistenti) e narrativamente sempliciotta.
Di Caprio è giovane ed ancora troppo vicino ai fasti di Titanic per essere (come posso dire?) preso sul serio seduta stante, ma ci crede, oh sì, e si impegna come un dannato (con buoni risultati) in ogni singolo fotogramma.

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6 Marzo 2013 in The Beach

Danny Boyle fa fare a Di Caprio il ragazzotto turista-zaino-in-spalla, alla ricerca del piacere e di una fantomatica spiaggia tailandese che si dice sia un paradiso. Lo è in effetti, ma è anche un luogo che ospita una comunità segreta di hippy guidata da Tilda Swinton/Sal, composta da un manipolo di giovani autosufficiente e belli e contenti di vivere fuori da un mondo fortemente omologato e conformista. Le cose precipitano però quando Leo/Richard porta inavvertitamente nuovi ospiti nell’isola, la comunità si arrabbia e vengono fuori divisioni, cinismo e una ideologia oscura.
La storia è anche carina, ma pecca nell’approfondire le origini e le idee della comunità. Chi è Sal? Come e perchè ha fondato la comunità? Quali sono i suoi pensieri? Chi sono gli altri? Il film dice un po’ troppo poco e lascia tutto sulle spalle di Di Caprio, che dall’essere ingenuo e felice passa ad essere alienato e folle, per infine rendersi conto della poco salubre situazione e tornare nel mondo reale.
Quale trashata di regia ( la scena di sesso al chiaro di luna con il rallenty e l’imbarazzante montaggio sonoro dei sospiri della coppia) qua e là, un OST molto anni 2000, eterogenea e con qualche caduta, ma gran bei paesaggi, dialoghi alle volte simpatici e dopotutto anche una prova attoriale di Di Caprio decente ( sebbene il suo personaggio deve essere stato scritto come un “urlatore”…), insieme a quella, limitata dal poco screen-time, di Tilda Swinton.

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