Autopsy

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Autopsy

Tommy Tilden e suo figlio Austin sono entrambi anatomopatologi. Gli viene recapitato il cadavere senza identità di una giovane donna trovato parzialmente sepolto nel seminterrato di una casa in cui è stato compiuto un cruento quanto bizzarro omicidio. Il cadavere sconosciuto viene ribattezzato Jane Doe. Fin dalle prime analisi, il corpo mostra delle inquietanti peculiarità.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Autopsy of Jane Doe
Attori principali: Emile Hirsch, Brian Cox, Ophelia Lovibond, Olwen Catherine Kelly, Michael McElhatton, Parker Sawyers, Jane Perry, Mark Phoenix, Mary Duddy

Regia: André Øvredal
Sceneggiatura/Autore: Ian B. Goldberg, Richard Naing
Colonna sonora: Danny Bensi, Saunder Jurriaans
Fotografia: Roman Osin
Costumi: Natalie Ward
Produttore: Rory Aitken, Fred Berger, Eric Garcia, Steven Squillante, Stuart Ford, Ben Pugh, Matt Jackson
Produzione: Usa
Genere: Horror
Durata: 86 minuti

Dove vedere in streaming Autopsy

Finalmente / 25 Novembre 2020 in Autopsy

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Signori, ci siamo , finalmente un film HORROR come dio comanda.
Bellissime le atmosfere dello scantinato-obitorio retrò – un pò alla Resident Evil (primo gioco).
Eccellenti anche le interpretazioni di due bravissimi attori come Hirsch e Cox , che certamente aiutano la causa.
Ma soprattuto, è un film H O R R O R.
Non splatter , non fantasy , non ibridi vari. E’ un horror.
Poi che faccia paura o meno , è soggettivo , non entro in merito. A me personalmente , l’ha fatta e anche parecchio. Ammetto anche che vedendolo di notte , con le cuffie ,in un paio di momenti ho anche pensato di vedermelo nel weekend , alle 11 del mattino con gli uccellini fuori e l’arcobaleno…
Se proprio vogliamo trovare un difettino , c’entra poco (nulla?) la ragazza di Hirsch…ma niente di che.

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Inaspettato… / 22 Agosto 2017 in Autopsy

Pensavo alla solita caxxata horror di bassa qualità, ma non mi ha deluso.
Resta una pellicola di serie B ma ha quei momenti di suspence riusciti e qualche salto te lo regala.
carino.
6.5

Male ma non malissimo / 14 Maggio 2017 in Autopsy

+ Fotografia e regia molto studiate e scorrevoli
+ Ambientazione perfetta
+ Giusta durata, né troppo veloce né troppo lento
+ Colpi di scena visivi funzionanti
+ Ottimi effetti splatter
– Fabula pessima, la storia non regge
– Cliché continui
– Effetti speciali (fiamme e fumo) orribili, davvero pessimi
– Personaggi casuali per riempire la trama come la ragazza

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Tensione per tutto il film / 23 Marzo 2017 in Autopsy

Film consigliatissimo per gli amanti dell’horror.
Partendo dal presupposto che non sono daccordo con chi ha definito questo film un “horror accademico” in quanto si discosta molto dalla mediocrità attuale sia per regia sia per trama, finalmente ho potuto vedere una pellicola capace di farti provare tensione e, azzarderei, paura..
La trama é originale e non segue il solito filone delle possesioni demoniache. Apprezzabile anche la velocità con cui si arriva nel cuore della trama.
Impossibile non legarsi già da subito ai personaggi anche se solo abbozzati e poco costruiti. Ma la centralità del film è senz’altro il corpo della giovane ragazza sottoposta all’autopsia e il regista ce lo ricorda di continuo, spostando la telecamera sempre sul suo bellissimo e spettrale viso.
Concludendo, da amante del genere horror ho apprezzato questo film sotto tutti gli aspetti: trama, sceneggiatura, recitazione e finale. Ora come ora non modificherei neanche un particolare.

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Horror accademico / 24 Febbraio 2017 in Autopsy

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Horror abbastanza convenzionale che, però, ha dalla sua parte una buona messinscena, con una bella fotografia e ponderati movimenti di macchina, anche se Øvredal, regista norvegese alla sua prima esperienza anglofona, insiste un po’ troppo con le “diluizioni” accademiche (come le varie presenze che compaiono all’improvviso davanti a una fessura, studiate solamente per far fare i classici sobbalzi sulla poltrona).

Benché i suoi assunti siano comuni a tanti film di genere (mi viene in mente perfino ParaNorman !), la storia è intrigante, perché si basa su una specie di rompicapo legato agli strani indizi rilevati durante l’autopsia del corpo senza identità: la soluzione arriva relativamente presto (forse, giunge prima allo spettatore un po’ avvezzo a certe trame, che ai continuamente stupiti anatomopatologi, i Tilden, interpretati da un buon Cox e da un Hirsch abbastanza incolore).
C’è da dire che taluni dettagli narrativi fanno davvero sorridere per la loro ingenuità. Su tutti, il fatto che Jane Doe (negli Stati Uniti, si usa questo nome, per indicare i cadaveri femminili senza identità) sia una sorta di pozzo senza fondo di “cose” nascoste al proprio interno: ogni volta che i due tecnici si avvicinano al cadavere, essi scoprono un particolare macabro e curioso, ad libitum.

Ah! Non riesco a soprassedere su una grossa incongruenza (aspetto, ovviamente, smentite/correzioni in merito): l’ascensore che conduce dal laboratorio al piano terra della casa dove è situato l’obitorio non funziona, l’unico accesso diretto verso l’esterno è ostruito dal “vecchio sicomoro” caduto, i due tecnici sono bloccati all’interno del seminterrato. Allora, come ha fatto a entrare nel laboratorio la fidanzata di Hirsch? Con l’ascensore? Ma quando, precisamente, se fino a un attimo prima l’elevatore era fermo? Per un attimo, ho sperato che la presenza della ragazza fosse una sorta di allucinazione o di malìa messa in atto da Jane Doe.

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