Tanna

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Tanna

Arcipelago di Vanuatu, Pacifico Meridionale. Sull'Isola di Tanna, i giovani Wawa e Dain appartengono alla tribù Yakel: innamorati, devono scegliere se seguire le ragioni del cuore o le disposizioni della loro gente.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Tanna
Attori principali: Mungau Dain, Marie Wawa, Marceline Rofit, Kapan Cook, Charlie Kahla, Lingai Kowia, Dadwa Mungau, Albi Nagia

Regia: Bentley DeanMartin Butler
Sceneggiatura/Autore: John Collee, Bentley Dean, Martin Butler
Colonna sonora: Antony Partos
Fotografia: Bentley Dean
Produttore: Bentley Dean, Martin Butler, Carolyn Johnson
Produzione: Australia
Genere: Drammatico, Romantico
Durata: 100 minuti

Dove vedere in streaming Tanna

Wawà attaccati là / 12 Luglio 2017 in Tanna

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

A leggerla su wiki io vorrei vivere a Vanuatu, che è uno stato di isole oalmenocredo, e Tanna è una di queste isole e siamo in Melanesia, oalmenocredo. Verde, foresta, mare, un vulcano. Natura, canzoni di Battiato sugli aborigeni, nel villaggio Yakel c’è Selin, che è una cacchio di ragazzetta che corre sempre e mai non fa quel che le dicono, e poi sua sorella maggiore Wawa, che è innamorata di Dain, che è il ficoh del villaggio. Bene, e ora scambiamoci un segno di maiale. Il maiale a Tanna è piuttosto importante. Per porre fine a una guerra con i vicini della tribù Imedin (parliamo di tribù di poche decine di persone eh, non aspettiamoci gli eserciti di Serse), Wawa viene promessa sposa a uno brutto e dell’altra tribù. E lei ovviamente, perché qui siamo dalle parti di Romeo + Juliet ma di tamarro c’è solo Dain, che potrebbe benissimo avere il chiodo e la Harley dalle facce che fa (è il primo poser di Tanna!), lei, che è gnocca ma mica scema, col ca**o, vuol stare con Dain. Fuga, figa, tutti corrono a inseguirli., va da sè che Selin arriva prima. Wawa e Dain provano ad andare dai cristiani lì vicino, i quali sembrano totalmente strafatti, abbastanza da sembrare idioti persino a chi mette il naso fuori da una foresta. E gnente, morte, sul ciglio del vulcano, che è lo spirito madre e il soffio e fiato di tutte le tribù di Tanna. Il bello è che tutto è una storia vera, e dopo questa vicenda d’il y a 30 ans le tribù si accordarono per modificare il Kastom (insieme di usanze/tradizioni/religioni) e fare in modo che i matrimoni d’amore venissero accettati. Bravi Wawa e Dain! Cioè, siete schiattati, ma vuoi mettere. Alla fine festone, cantando tutti insieme Obladì Oblada e ballando in tondo (non può essere peggio di Gangnam style). La storia del film è piuttosto pazzzbizzarra, con i due registi partiti per fare documentari sul culto del cargo e su quello del Principe Filippo (qui un articolo di un giornalista che non cita il film nonostante si sia palesemente venduto questo articolo dopo aver visto il film), fermatisi poi a convivere con la tribù per svariati mesi; hanno finito per far recitare tutto il villaggio, gente che non ha l’elettricità e vive tra capanne tradizioni e maialoink; non hanno niente ma il machete sì, come la Nord Korea che non ha un ca**o ma no eh, l’atomica guardi, mai più senza. Lussureggia la natura, apre e chiude la radura, e questi vivono con pocomencheniente perché, ma ormai lo si sa solo che farlo è difficile, è di niente che si ha bisogno. Dain è davvero il ficoh del villaggio (chiodo-chiodo. Sai che ridere, lui nudo, tutti nudi ma lui col chiodo), tutti gli altri sono davvero quel che recitano, Tanna è davvero il paradiso in terra e i cristiani sono davvero st… no vabbè. Strambi.

Fuitina aborigena. / 20 Gennaio 2017 in Tanna

Regia amatoriale, progetto buonista. Impresentabile proposta australiana agli Oscar, scandalosamente arrivata in shortlist.

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