Turn the volume up! / 9 Febbraio 2015 in Silent

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

I Moonbot Studios, recentemente esclusi dalla corsa agli Oscar, riesumano una vecchia conoscenza, ma chi è? Ma sì, è proprio Mr Morris Lessmore, quel tizio simil-Buster Keaton che amava tanto i libri; stavolta però sembra esserci anche una versione riccioluta del piccolo Jackie Coogan ( The Kid ) a fargli compagnia.
Ennesimo corto di intento omaggistico dello studio, Silent si pone l’obiettivo celebrare in poco più di due minuti e mezzo l’evoluzione del cinema: da muto a sonoro, da un piuttosto tetro bianco e nero alle più vivide cromie della filmografia a colori.
Il risultato a dire il vero non è proprio entusiasmante; non mi è piaciuta, fra l’altro, la poco edificante rappresentazione del precinema.
A far da leva al tutto sono le innumerevoli citazioni di cui il corto è infarcito, che sì, son divertenti, ma a dirla tutta oramai un po’ stancanti. Vediamo un po’, abbiamo Chaplin, i Lumière, Harold Lloyd, un kaiju (forse Godzilla?) , una scena animata riconducibile a “Fiori e alberi” ( guarda caso il primo film distribuito in Technicolor tricromatico e vincitore dell’Oscar nel 1932) ed a seguire Romero, Hitchcock, Burton, Pirati dei Caraibi(?), Die Hard(?) e Carroll.
Di pregevole fattura, sì, ma non memorabile.
Particolare attenzione, data anche la collaborazione con i Dolby Laboratories, è stata dedicata al sonoro, affidato alle cure di Steve Boeddeker (All is lost, Re della terra selvaggia, La sposa cadavere) per cui: tenere alto il volume!

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