Shame

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Shame

Brandon è un trentenne newyorkese afflitto da una visione compulsiva del sesso che con gli consente di vivere serenamente le sue relazioni con il mondo femminile, confinandole al puro atto fisico. L'unica donna per la quale sembra provare un sentimento limpido è la sorella minore, Sissy, che si trasferisce a casa sua.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Shame
Attori principali: Michael Fassbender, Carey Mulligan, James Badge Dale, Nicole Beharie, Lucy Walters, Mari-Ange Ramirez, Alex Manette, Hannah Ware, Elizabeth Masucci, Rachel Farrar, Loren Omer, Lauren Tyrrell, Marta Milans, Jake Siciliano, Robert Montano, Charisse Bellante, Amy Hargreaves, Anna Rose Hopkins, Chazz Menendez, Carl Low, Calamity Chang, Deedee Luxe, Stanley Mathis, Wenne Alton Davis, Mostra tutti

Regia: Steve McQueen
Sceneggiatura/Autore: Steve McQueen, Abi Morgan
Colonna sonora: Harry Escott
Fotografia: Sean Bobbitt
Produttore: Tessa Ross, Emile Sherman, Iain Canning, Peter Hampden, Tim Haslam, Robert Walak
Produzione: Gran Bretagna
Genere: Drammatico, Erotico
Durata: 102 minuti

Dove vedere in streaming Shame

Così così…. / 21 Giugno 2022 in Shame

A livello tecnico è un capolavoro: ottima regia e fotografia, delle inquadrature davvero perfette, Fassbender da Oscar…
Ma a livello narrativo, nonostante tratti un argomento interessante li film lascia troppo spazio all’arte dell’immagine, che sì trasmette, ma spesso annoia.
Da vedere senza dubbio ma state concentrati!

Che poi… un film sulla dipendenza dal sesso… che mi mostra Fassbender sbatacchiare il suo coso qual e la… me la fa venire la dipendenza! Ahahahaha!
6/10.

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Un film coraggioso / 30 Gennaio 2017 in Shame

Questo film punta la luce su un problema credo assai diffuso: la perversione sessuale, che può diventare un problema nelle relazioni sociali e questo accade soprattutto per chi ha una sensibilità interiore in contrasto con un forte desiderio fisiologico che poi diventa patologico. Certo è pesante ed è quasi un film pornografico quindi attenzione a chi ha un forte senso del pudore di evitare di guardarlo. Questo non toglie che il film sia fatto molto bene, poche parole, soprattutto fotografia, sguardi, espressioni del volto. Storia triste, ma onestamente alcune scene mi hanno fatto anche ridere molto, perché piuttosto imbarazzanti.

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Una precisa dannazione / 2 Febbraio 2016 in Shame

Una grande intensità drammatica, accentuata dall’interpretazione davvero impressionante di Fassbender e sottolineata da una regia calma, ragionata, distesa su piani sequenza molto particolari (la corsa con lunga carrellata orizzontale sulla città), con luci e suoni che codificano con precisione le scene (il blu notturno della metro, il giallo ‘malato’ del sesso sfrenato con le due prostitute). Un film accurato cucito attorno a una storia di dannazione personale per fortuna senza spiegoni di corredo, con alcune sequenze perfette (il dialogo al ristorante e la scena di sesso tra Fassbender e la Beharie) e altre un po’ scontate (la sequenza “rossa” verso il finale, abbastanza prevedibile).

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31 Maggio 2015 in Shame

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Millimetrico. Le inquadrature sono perfette. Colonna sonora malinconica. Interpretazione di Fassbender da standing ovation. Una pellicola difficilmente digeribile, dura, aspra e fredda. Dopo l’ultima conversazione con la sorella, il film è un pugno allo stomaco. Bellissime anche le battute scambiate al ristorante mentre ordinano, ti scappa quasi la risata, ma il regista continua, sadico, nella storia, ed infierisce nello spettatore. Personalmente, non ho trovato nulla di eccezionale nella sorella.

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23 Luglio 2014 in Shame

Il film restituisce il ritratto di un uomo incapace di intimità, che si ritrae – per compensazione? – in una dipendenza morbosa dal sesso. Ritratto non banale, perché il protagonista è un uomo affascinante – memorabile la sequenza in cui seduce senza fare nulla l’avventrice di un bar corteggiata invano con modi goffi e volgari dal capo di lui – e capace di stringere un rapporto di simpatia umana, potenzialmente amoroso (con la collega d’ufficio). Più risaputi risultano certi eccessi autodistruttivi, e la mezza catarsi conclusiva (anche se il finale del film non lascia molto spazio alla speranza). Da ricordare l’interpretazione di «New York, New York» da parte di Carey Mulligan. Incomprensibile lo scandalo che si è voluto montare sul film.

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