Selma - La strada per la libertà

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Selma - La strada per la libertà

Primavera 1965. Selma, Alabama. Un gruppo di manifestanti pacifici inizia una marcia di protesta contro le limitazioni al diritto di voto per le persone di colore. A capo del corteo, c'è il reverendo Martin Luther King.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Selma
Attori principali: David Oyelowo, Carmen Ejogo, Tom Wilkinson, Giovanni Ribisi, Tim Roth, André Holland, Colman Domingo, Common, Stephan James, Omar J. Dorsey, LaKeith Stanfield, Oprah Winfrey, Tessa Thompson, Cuba Gooding Jr., Ruben Santiago-Hudson, Kent Faulcon, Lorraine Toussaint, Alessandro Nivola, David Dwyer, E. Roger Mitchell, Dylan Baker, Ledisi, Niecy Nash, Corey Reynolds, Wendell Pierce, Charity Jordan, Nigel Thatch, Trai Byers, Stan Houston, Jeremy Strong, Tara Ochs, Stephen Root, Greg Maness, Haviland Stillwell, Charles Black, Jody Thompson, Henry G. Sanders, Montrel Miller, Jim France, Michael Papajohn, John Lavelle, Stormy Merriwether, Martin Sheen, Martin Luther King Jr., Harry Belafonte, Tony Bennett, Sammy Davis Jr., Mostra tutti

Regia: Ava DuVernay
Sceneggiatura/Autore: Paul Webb, Ava DuVernay
Colonna sonora: Jason Moran
Fotografia: Bradford Young
Costumi: Ruth E. Carter
Produttore: Paul Goodwin Garnes, Nik Bower, Ava DuVernay, Christian Colson, Dede Gardner, Nan Morales, Diarmuid McKeown, Jeremy Kleiner, Oprah Winfrey, Cameron McCracken, Brad Pitt
Produzione: Gran Bretagna, Usa
Genere: Drammatico, Storia
Durata: 127 minuti

Dove vedere in streaming Selma - La strada per la libertà

“Vorrei la pelle nera…” / 7 Aprile 2015 in Selma - La strada per la libertà

Film documento che dovrebbe essere visto per far eliminare dalla faccia della terra la paura del diverso.
Neri, omossessuali, religioni…
La marcia per il diritto al voto nello stato dell’Alabama a Selma. Una popolazione retrograda che per odio nei confronti dei neri non accetta il cambio
“Un uomo si alza solo per essere buttato giù…”
Quanto è presente ancora purtroppo questo sentimento e quanto risulta essere sempre più odioso e irritante. Poi sentire coetanei che praticano bene e poi sono i primi ad esserlo… Pazzesco. Troppi ne conosco… Troppi…
Vedendo questo film potrebbero cambiare?
La speranza c’è ma sono scettico.
Da far vedere nelle scuole per non dimenticare e far crescere le prossime generazioni. Certo che se i genitori sono così la vedo male…
In bocca al lupo ragazzi… Usate la testa…
Ad maiora!

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Diritti. / 11 Marzo 2015 in Selma - La strada per la libertà

Dritti. Insomma il film è bello, interessante, forse un po’ lungo ma di sicuro capace di intrattenere. Come dicevo ci sono due frasi per questo film: diritti e dritti. Dritti per i diritti. Possiamo prendere spunto da questo film, imparare dalla storia, possiamo saperci emozionare e sentirci parte del cambiamento anche se il cambiamento nemmeno lo abbiamo vissuto e questo è un punto a favore di una pellicola non facile perchè nel bene o nel male, parlare di diritti dei neri è come sparare sulla croce rossa. Quanto cinematograficamente parlando, faremo pagare, il prezzo dell’idiozia umana bianca ancora? Quando non cadremo più nel vittimismo e nel paraculismo? Quando ricordare sarà instillato già in ognuno di noi?

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19 Febbraio 2015 in Selma - La strada per la libertà

E’ davvero difficile capire come l’essere umano sia l’unico animale che riesca ad essere così crudele con quelli della propria specie.
Un pezzo di storia.
Da vedere.

“Pavimenteremo la nostra strada pietra dopo pietra.”
“Nessuno di noi può nascondersi.”

7 e mezzo

Un racconto necessario / 18 Febbraio 2015 in Selma - La strada per la libertà

Il nome “Selma”, posto nel film come titolo, ne racchiude un po’ la sua essenza. Teoricamente stiamo parlando di un biopic su Martin Luther King. Praticamente, invece, la pellicola non sembra incentrarsi solo ed esclusivamente sul personaggio interpretato da un bravo David Oyelowo (a tratti davvero intenso e malinconico, anche nelle semplici espressioni), ma è in realtà un racconto corale, dove l’intera cittadina è (giustamente) protagonista delle vicende.
Ava DuVernay porta in scena un film onesto, senza grossi acuti, ma nemmeno intriso di banalità o di pretese eccessive. Aggiungo che si tratta anche di un film “necessario” (davvero si tratta del primo film realizzato sulla vita di questa importante figura della storia moderna?). Un film che forse non eccelle particolarmente per sceneggiatura o a livello tecnico, ma che sa raccontare gli eventi coinvolgendo, oltre a regalare momenti emozionanti là dove necessario. Momenti sottolineati e impreziositi da una bella colonna sonora composta da Jason Moran.
L’unico difetto (se tale può definirsi) riscontrato in Selma è quello di essersi esposto alla luce nel periodo delle assegnazioni dell’Academy, rendendolo (ingiustamente) l’ennesimo film basato su un pezzo di storia americana.

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La paura della santità / 16 Febbraio 2015 in Selma - La strada per la libertà

Martin Luther King è un mio eroe di gioventù, non per un fatto anagrafico di contemporaneità (sono del ’75), ma perchè nella mia formazione personale le sue parole hanno avuto un ruolo importantissimo. Da tempo mi chiedevo come mai nessuno avesse affrontato il biopic di questo gigante del ‘900, per cui attendevo con particolare curiosità (e un po’ di naturale sospetto) questo film.
Il risultato è più che soddisfacente, con qualche piccola riserva.
L’impatto emotivo della pellicola è fuori discussione; il razzismo americano è l’ingombrante protagonista, e trovo giusto che a parlarne siano registi negri come la Duvernay o McQueen (perdonatemi se non uso le circonlocuzioni tipo “afroamericani” o “coloured”, ma le ho sempre trovate insitamente offensive; MLK usava con particolare fierezza la parola “negro”).
Il focus della pellicola però non è la macro-categoria della segregazione razziale, ma più strettamente la garanzia del diritto di voto ai neri negli Stati del Sud. La Duvernay ha scelto di stringere il campo sulla marcia da Selma a Montgomery, evento che servì a dare una bella scrollata ai piccoli feudi razzisti come l’Alabama. Si tratta di fatto di un segmento di storia USA che non coincide completamente con la figura del rev. King; tanto per dire, il film termina con il discorso al Campidoglio di Montgomery, fermandosi quindi prima dell’uccisione del 1968.
Altro fatto da notare, la Duvernay non intende regalare tutto lo schermo al predicatore di Atlanta; sembra voler togliere un po’ di lucore al leader a beneficio dei suoi collaboratori, rendendo meglio in effetti la visione di un “noi”, di un duro lavoro collettivo.
L’intento di evitare l’agiografia è comprensibile, ma questa “paura della santità” sconta un po’ la veridicità del film. Chi ha avuto modo di sentire la registrazione della voce di King, chi ha letto un po’ dei suoi contenuti, potrà accorgersi che il personaggio un po’ dimesso del pur bravo Oyelowo non rende del tutto giustizia a questo carismatico martire del ‘900.
Personalmente ho apprezzato pochino l’incolore Carmen Ejogo, le varie performance “tributo” della Winfrey, Common, Gooding jr., mentre valuto molto positivamente l’interpretazione di Tom Wilkinson nei panni del tentennante presidente Lyndon Johnson.

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