Psyco

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Psyco

Film tratto dall'omonimo romanzo di Robert Bloch ispirato a vicende realmente accadute. Marion Crane ruba alla società per cui lavora la somma di 40000 dollari e scappa, affrontando un lungo viaggio diretta verso casa del fidanzato, ancora ignaro del furto. Decide di prendersi una breve sosta e alloggia in uno sperduto albergo gestito dal giovane Norman Bates (Anthony Perkins). La donna viene assassinata e ben presto la sorella, il fidanzato e un investigatore privato si mettono sulle sue tracce. Il film di maggior successo commerciale di Alfred Hitchcock, forse anche il più celebre.
Andrea ha scritto questa trama

Titolo Originale: Psycho
Attori principali: Anthony Perkins, Janet Leigh, Vera Miles, John Gavin, Martin Balsam, John McIntire, Simon Oakland, Frank Albertson, Patricia Hitchcock, Vaughn Taylor, Lurene Tuttle, John Anderson, Mort Mills, Fletcher Allen, Walter Bacon, Kit Carson, Francis De Sales, George Dockstader, George Eldredge, Harper Flaherty, Sam Flint, Virginia Gregg, Alfred Hitchcock, Paul Jasmin, Lee Kass, Frank Killmond, Ted Knight, Pat McCaffrie, Hans Moebus, Jeanette Nolan, Lillian O'Malley, Robert Osborne, Fred Scheiwiller, Helen Wallace, Mostra tutti

Regia: Alfred Hitchcock
Sceneggiatura/Autore: Joseph Stefano
Colonna sonora: Bernard Herrmann
Fotografia: John L. Russell
Costumi: Helen Colvig
Produttore: Alfred Hitchcock
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Thriller, Horror
Durata: 109 minuti

Dove vedere in streaming Psyco

Psycho / 3 Giugno 2020 in Psyco

“Psycho”:forse il film più celebre di Alfred Hitchcock, forse il suo film migliore. La storia è nota: il maestro del brivido la racconta con una regia praticamente perfetta. Una regia geometrica, dove nulla è lasciato al caso: dove il non visto addirittura prevale sul visto, almeno per quanto riguarda gli effetti di suspence ed eccitazione nello spettatore. Pensiamo alla celeberrima scena della doccia: dell’omicidio vediamo poco o nulla. Eppure la scena è diventata una delle più importanti sequenze mai girate in tutta la storia del cinema. Le altre sequenze del film, inoltre, non presentano in alcun modo violenza: eppure Hitchcock violenta lo spettatore con una sceneggiatura semplice eppure degna di un grandissimo giallo, un uso dei primi piani forse unico in tutta la storia del cinema, un uso della MDP “lento”(le sequenze infatti vengono dilatate, nonostante gli atti efferati vengano ridotti a pochi secondi, se non a pochi fotogrammi) ed una colonna sonora semplice eppur spettacolare di archi del mai troppo ricordato Bernard Hermann. Eppure, nonostante la violenza sia ridotta al minimo, “Psycho”, come altri film di Hitchcock, parla di voyeurismi: la sequenza dove Norman osserva Marion che si spoglia ne è l’esempio più lampante, e forse anche il più bello dal punto di vista stilistico.
Le parole di Norman a chiusura del film spiegano la concezione del cinema di Alfred Hitchcock meglio di qualsiasi saggio:”Probabilmente ora mi stanno sorvegliando. Bene, lasciamoli fare. Farò veder loro che specie di persona sono. Non scaccerò nemmeno quella mosca. Spero che mi stiano osservando. Così vedranno. Vedranno e sapranno.”

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Un capolavoro / 14 Agosto 2019 in Psyco

Un autentico capolavoro. Toglie il fiato dal primo all’ultimo secondo. Incastro perfetto tra musica e dialoghi. Bianco e nero da vedere assolutamente.

Il centro è Janet Leigh / 6 Aprile 2017 in Psyco

Finchè c’è Janet Leigh in scena, questo film è praticamente perfetto; la seconda parte è ottima ma tutto sommato si accomoda nei binari dell’indagine. Con la cinepresa addosso alla Leigh invece, siamo alle massime altitudini del cinema; le sue dosate espressioni facciali sono la magnifica epifania di un conflitto interiore soppesato in ogni sua declinazione, trasuda sensualità, determinazione, paura, autocontrollo. Attorno a lei Hitchcock costruisce un mondo di oggetti significanti, dalla busta coi dollari al giornale, dal tubo della doccia al coltellaccio, dalla scarpa col tacco alla traccia/bigliettino, tutte cose che restano impresse a fuoco nella memoria dello spettatore. Anthony Perkins iconico, forse oggi soffre di iper-rappresentazione e come tutti i miti teme la polvere del tempo, ma la sua dolcezza ferina è ancor oggi penetrante; dopo i famosi 45 secondi della doccia, ho trovato sensazionale la lunga sequenza di metodica pulizia del luogo del delitto (piccola nota a margine: ho pure sorriso scoprendo che uno degli psicopatici più famosi al mondo indossava le clark!)
Magnifica la carrellata di apertura su Phoenix, con la cinepresa che sgattaiola dentro la stanza di un motel dove brucia la passione tra la Leigh e John Gavin; forse nel 1960 avrà scioccato più la disinibizione di quella scena (e di quel dialogo) che il celeberrimo agguato sotto la doccia.
Le musiche di Bernard Hermann sono forse il punto più alto di completa simbiosi con la narrazione cinematografica, al pari del famoso tema di Williams ne Lo Squalo.

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Un capolavoro che a distanza di decenni sa ancora colpire / 28 Gennaio 2017 in Psyco

Suppongo che un po’ tutti quelli che, come me, si approcciano tardi a questo film, temano di rimanerne delusi.
Non certo per mancanza di stima nei confronti del genio di Hitchcock, ma perché è un film iper-citato, già noto ancora prima di vederlo. Un po’ un “limite” dei classici, alcuni possono apparire datati.

Beh, non questo film. Non Psycho. La sua potenza suggestiva è rimasta intatta nel tempo, riesce a colpire lo spettatore, e forte.
Cosa lo rende immortale? Il soggetto e la sceneggiatura sono intriganti e solidi, ma è chiaro che i meriti principale sono dell’eccezionale regia (beh, “eccezionale” per chi non è Hitchcock) e della fenomenale interpretazione dei due protagonisti (Anthony Perkins e Janet Leigh, peraltro entrambi in due ruoli non facili, a forte rischio “macchietta”).
La colonna sonora accompagna in maniera decisamente efficace le scene del film, alcune delle quali sono ovviamente iconiche.
Però non si deve ridurre questo film solo alla scena della doccia, come alcuni fanno; è perfetto dall’inizio alla fine.
Inquietante (a tratti disturbante) senza essere pesante. Non proprio la cosa più semplice del mondo!

Seconda visione al cinema: mi ha fatto apprezzare ancora di più questo capolavoro, tra l’altro mi sono accorto di cose a cui non avevo fatto la dovuta attenzione, come l’ossessione per lo sguardo (e mi è venuta la pelle d’oca alla scena della Leigh morta sul pavimento con l’occhio aperto verso gli spettatori; la scena della doccia è giustamente famosa, ma mi sembra che non si sottolinei mai abbastanza quanto sia significativo quello che avviene dopo che viene accoltellata, il tentativo vano di chiudere la tenda quasi a coprirsi dagli sguardi, lo scarico dell’acqua e appunto l’occhio aperto verso la camera) e ho apprezzato ancora di più cose che già mi avevano colpito alla prima visione (come la splendida scena della fuga in macchina, il primo piano sulla Leigh, la difficoltà a vedere nella pioggia…)

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Paura della doccia / 7 Febbraio 2016 in Psyco

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Questo film ha molti più anni di me. L’ho visto diverse volte e tutte le volte mi ha messo terrore puro. La musica scritta con lo stesso ritmo delle parole dei personaggi. I personaggi pensati sulla musica. L’ambientazione e la malleabilità degli attori ( o attore?) è da manuale.
Bellissimo