Patton, generale d'acciaio

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Patton, generale d'acciaio

Basato sulla biografia del generale George S. Patton (Patton: Ordeal and Triumph) e sulle memorie del generale Omar Bradley (A Soldier's Story), il film ripercorre gran parte degli eventi cardine nello svolgimento della Seconda guerra mondiale che contribuirono a creare la figura quasi mitica del 'Generale d'acciaio', perfetta incarnazione dello spirito bellico statunitense all'epoca del conflitto. Vincitore di numerosi premi, tra cui 7 Oscar (Miglior film, Migliore regia, Miglior attore protagonista, Migliore sceneggiatura originale,Miglior montaggio, Migliore scenografia e Miglior sonoro) e il Golden Globe per il Miglior attore in un film drammatico assegnato a George C. Scott nel 1971.
laschizzacervelli ha scritto questa trama

Titolo Originale: Patton
Attori principali: George C. Scott, Stephen Young, Frank Latimore, Karl Michael Vogler, Karl Malden, Michael Strong, Carey Loftin, Lawrence Dobkin, Albert Dumortier, Morgan Paull, Bill Hickman, Pat Zurica, James Edwards, David Bauer, John Barrie, Richard Münch, Siegfried Rauch, Michael Bates, Paul Stevens, Gerald Flood, Jack Gwillim, Edward Binns, Peter Barkworth, Lionel Murton, David Healy, Sandy McPeak, Douglas Wilmer, John Doucette, Tim Considine, Abraxas Aaran, Clint Ritchie, Alan MacNaughtan, Florencio Amarilla, Brandon Brady, Charles Dennis, Paul Frees, Dolores Judson, Hellmut Lange, Bruce Rhodewalt, Lowell Thomas, Harry Towb, Billy Kearns, Mostra tutti

Regia: Franklin J. Schaffner
Sceneggiatura/Autore: Francis Ford Coppola, Francis Ford Coppola, Edmund H. North, Edmund H. North
Colonna sonora: Jerry Goldsmith
Fotografia: Fred J. Koenekamp
Produttore: Frank McCarthy
Produzione: Usa
Genere: Azione, Drammatico, Guerra, Storia, Biografico
Durata: 172 minuti

Dove vedere in streaming Patton, generale d'acciaio

Il guerriero reincarnato / 14 Ottobre 2018 in Patton, generale d'acciaio

Sontuoso film di guerra che dimostra una volta per tutte come Franklin J. Schaffner non fosse un “artigiano” del cinema bensì un cineasta di prim’ordine. Le sue inquadrature, i movimenti di macchina sono qualcosa di sublime – non per nulla fu premiato con l’Oscar alla regia – e aiutano il classico biopic di genere a non restare inchiodato nei suoi canoni più frusti. George C. Scott è perfetto nella parte, rifuggendo i contorni ammorbiditi dell’agiografia per presentare un uomo tutto d’un pezzo, a volte fin troppo, indomito e vagamente folle nel suo pensarsi una reincarnazione dei generali del passato. Le scene di battaglia sono tra le migliori della storia del cinema e rivaleggiano senza timore reverenziale con Kubrick e compagnia blasonata.

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Da Turgidson a Patton, un grandissimo George C. Scott / 15 Dicembre 2016 in Patton, generale d'acciaio

Un giovane Francis Ford Coppola crea il copione (insieme a Edmund North) della vita di uno dei più famosi, controversi e stravaganti generali della seconda guerra mondiale, il californiano George Patton, che crede nella reincarnazione e conosce a menadito praticamente ogni battaglia combattuta sul pianeta – dai romani a Napoleone – a suo dire perchè vi ha preso parte personalmente…
Continua qui con un confronto con altri film sulla seconda guerra mondiale.

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Se i film di guerra guadagnano il vostro biglietto al cinema, Patton merita d’esser acquistato due volte. / 8 Marzo 2015 in Patton, generale d'acciaio

Una ripresa storica eccellente, anzi, lo stesso film è riuscito a sanare mancanze della mia conoscenza della guerra del passato meglio di un qualunque documentario/libro io mi sottoposto.
Sarà forse per l’accuratezza o perchè questo film nel suo genere ha da esser invidiato.
Non vedremo in scena un’americanata pesante come si vedon spesso e volentieri, ma una ripresa storica che intriga col teatro creato davanti alla cinepresa, questo presenziato dal nostro Patton!
Un po’ strugge il fatto che di tutto il film ricorderemo probabilmente solo ed esclusivamente il nostro generale, d’altronde è basato sulla sua celebrità e quindi è un piccolo punto che non puo’ esser colpevolizzato.
Il dettaglio della telecamera riprende con costanza e perfezione ogni momento, con scene lunghe minuti che ci fanno assaporare parti reali di quella guerra mondiale.
Una figura interessante per qualsivoglia personalità.
Il severo, ma giusto che trattiene a tratti una paternità verso i propri soldati, che riesce a mascherare grazie ad un acclamato orgoglio, voglia solo di vincere per le cause che ritiene giuste, un capitano.
Una pecca molto soggettiva riguarda l’inizio, che escludendo la scena della presentazione, risulta lenta e che per ingranare necessita di un pelo della nostra pazienza, per un risultato deciso, ma saporito.

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6,2 ma stiamo scherzando spero. / 17 Giugno 2013 in Patton, generale d'acciaio

D’ora in avanti, se volete vedere un film di guerra, PATTON -GENERALE D’ACCIAIO- è quello che fa per voi. Un capolavoro assoluto del genere, acclamato da critica e pubblico, vincitore di otto premi Oscar tra i quali miglior regia (Franklin J. Schaffner), miglior sceneggiatura (Francis Ford Coppola ed Edmund H. North), miglior effetti sonori, miglior scenografia e miglior attore protagonista.
Patton è una figura anacronistica, un personaggio dai modi rudi e allo stesso tempo paterni, emblematico, controverso, energico, instabile, pittoresco, un tizio convinto di aver preso parte alle guerre del passato in vite precedenti, un generale romano trasportato nel XX secolo contro un nemico molto potente: “Il Nazismo personificato in Rommel”. Patton, un romantico guerrafondaio. Un romantico guerrafondaio. La guerra non è romantica ma la sua concezione della guerra, dell’avversario, la visione del soldato in generale è molto particolare. Patton non vorrebbe sprecati tutti quei soldati, siano essi Americani o Tedeschi, preferirebbe invece sfidare in mezzo al deserto Herr Rommel, stringergli la mano, fargli scegliere un tank, entrarci ed iniziare un bombardamento fin quando non rimarrà uno fra loro. Eccellente atleta, intellettuale, stratega, amante degli animali, storico, credente: George Smith Patton rappresenta quello che era l’America di quegli anni e quello che vorrebbe essere l’America oggi.
Le prime inquadrature, inquadrature al dettaglio, sono dedicate alle medaglie sul petto, l’elmetto militare, la fascia blu e un un revolver dall’impugnatura in avorio.. in avorio signori miei e non in madreperla perché (citando le sue parole) solo un pederasta di New Orleans userebbe la madreperla. E’ su un palco, da solo.
Dietro di lui una bandiera a stelle e strisce di dieci metri. L’inquadratura cambia, si è fissi su di lui, la grandezza di una bandiera, di un Paese e la piccolezza di un uomo in una sola scena.
In questo contesto, fa un discorso da brividi.
“Da ragazzi, tutti avete ammirato quello che giocava meglio a palline, chi era più veloce, chi giocava meglio a rugby, chi faceva meglio a pugni. Gli americani sono per chi vince e hanno sullo stomaco chi perde, gli americani hanno il vizio di vincere sempre. Abbiamo il migliore equipaggiamento,lo spirito più alto e i soldati più in gamba del mondo. Sento della pietà per quei poveracci che ci troveremo di fronte, si ve lo giuro, non ci limiteremo a sparargli, noi gli tireremo fuori le frattaglie dalla pancia e le useremo per ingrassare i cingoli dei carri armati, noi li faremo a pezzi quei maledetti bastardi, ve lo prometto ”
Un personaggio sopra le righe, dalla personalità forte, duro, magnetico Sin dai primi minuti, vi garantisco che i primi minuti sono fondamentali, emerge una forte caratterizzazione del personaggio Patton e dell’immaginario collettivo che si ha dell’America. L’America non perderà, agli U.S.A fanno profonda pena quei poveracci che andranno sotto i loro proiettili, anche se la guerra è sempre meglio non farla, la II W.W per gli Americani fu una specie di Crociata, una Guerra Giusta, dotata di un valore sociale da non sottovalutare.
Le Democrazie contro gli Assolutismi (non è questa la sede per discutere il fatto che l’URSS fosse alleata Anglo-Americana) e Patton incarna il perfetto Crociato. Chi interpreta Patton ? George C. Scott un ex marine, forse proprio per questo indossa l’abito militare in modo perfetto.
Ci terrei a sottolineare come tutto questo emerga nei primi sette minuti di film.
Si passa dal palco a uno scenario totalmente diverso, il deserto, in Nord Africa, posizione strategica affinché si arrivi a controllare il Mediterraneo. Il nostro si trova a fare i conti con un esercito sbandato, senza forma, è in una situazione difficile e lui se le mangia a colazione. Non solo ridiede efficienza agli yankee ma fra Marocco e Tunisia diede prova di grandi abilità strategiche. Un solo grande difetto (?) odiava i vigliacchi. Il termine però va contestualizzato, è vigliacco chi dopo un bombardamento ha paura ? Il suo compito non era facile, la sua personalità era contorta, severo a dir poco ma fu proprio a causa del suo caratteraccio che gli Anglo-americani presero il Nord Africa e si organizzarono per l’Operazione Husky.
In Sicilia non si ferma di fronte a niente e nessuno
Dedito alla spettacolarizzazione della vittoria, il suo carattere sopra le righe ritorna con l’episodio di Palermo espugnata. Il suo essere ribelle lo porterà a grosse critiche da parte della Stampa, il suo essere testardo critiche dai vertici dell’Esercito. E lo fermano.
Fermandolo ne aumentano solo la sete di gloria…

Patton, Generale d’acciaio è un affresco di un epoca non troppo lontana, il ritratto di un uomo eccessivo con una neanche troppo velata tristezza e solitudine.
Aspettate di vedere la fine per credere.

DonMax

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