Nymphomaniac: Volume I

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Nymphomaniac: Volume I

In una fredda sera d’inverno, un uomo di mezza età soccorre una donna stesa a terra, piena di lividi. Una volta portata al caldo e al sicuro, Seligman chiede alla donna di raccontargli la sua storia. E’ così che Joe inizia il suo racconto ricco di sesso, tristezza e ninfomania.
Ilcinemasecondome ha scritto questa trama

Titolo Originale: Nymphomaniac: Vol. I
Attori principali: Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Shia LaBeouf, Christian Slater, Uma Thurman, Sophie Kennedy Clark, Connie Nielsen, Ananya Berg, Jens Albinus, Anders Hove, Simon Böer, Felicity Gilbert, Clayton Nemrow, James Northcote, Saskia Reeves, Cyron Melville, Hugo Speer, Jesper Christensen, Peter Gilbert Cotton, Nicolas Bro, Christian Gade Bjerrum, Ronja Rissmann, Maja Arsovic, Sofie Kasten, Charlie Hawkins, Jeff Burrell, Andreas Grötzinger, Tomas Spencer, Jesse Inman, Christoph Schechinger, David Halina, Jonas Baeck, Katharina Rübertus, Inga Behring, Lisa Matschke, Moritz Tellmann, Johannes Kienast, Frankie Dawson, George Dawson, Harry Dawson, Markus Tomczyk, Christoph Jöde, Morgan Hartley, Mostra tutti

Regia: Lars von Trier
Sceneggiatura/Autore: Lars von Trier
Fotografia: Manuel Alberto Claro
Costumi: Verena Reuter
Produttore: Louise Vesth, Peter Aalbæk Jensen, Marie Gade Denessen, Peter Garde
Produzione: Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna
Genere: Drammatico
Durata: 118 minuti

Dove vedere in streaming Nymphomaniac: Volume I

b()n()b() Voll. I/II / 18 Novembre 2015 in Nymphomaniac: Volume I

non trovo le parole per dire quanto lars riesca a confermarsi, di film in film, sempre più irritante, spocchioso, pedante, oserei dire sostanzialmente inutile nel panorama filmico mondiale ma starei esagerando a bella posta per amore della provocazione e mi inimicherei, una volta di più, i numerosi estimatori di questo grande bluff travestito da geniale cineasta. mi soffermo giusto un secondo per sottolineare una delle millemila incongruenze di questa scempiaggine di film, l’ultima sulla quale sono inciampata proprio ora che scrivo questa biliosa rencesione per sconfiggere la noia dell’ennesima digressione dotta dell’amico seligman (mai come ora il boato “e fattela ‘na scopata ogni tanto” ha diritto e dovere di rimbombare nella sala): una mezz’ora fa, circa, la nymph()maniaca ha chiesto candidamente chi fosse edgar allan poe. così, semplicemente. non ha chiesto numi sul geodeta italiano giovanni cicconetti, è chiaro. su edgar allan poe. neanche vivendo per 50 anni dentro la capientissima tazza di tè con latte di seligman, con gli occhi chiusi e le dita nelle orecchie, potrebbe ignorare chi fosse edgar allan poe, però lo fa. la magia del cinema! pochi minuti dopo, però: esce dalla tazza; s’innamora di un’icona russa; SA cosa sia un’icona, soprattutto; non chiede chi cacchio sia rublëv (me lo chiedo io da che l’ho sentito. l’ho dovuto copiaincollare, santiddio) ma si stupisce al sentir citare l’impero d’oriente; infine, alla minaccia di seligman “potrei diventare un po’ teoretico” ribatte: “lo faccia. mi piacerebbe che mi parlasse di quell’immagine”. ora, onestamente: non è lecito pensare che questo bonobo di donna non sappia nemmeno per sommi capi che minchia (tanto per restare in tema) voglia dire il termine “teoretico”? e qui mi fermo, vostro onore. in attesa di veder crocifisso in sala mensa lo sceneggiatore (aspetta, è lars medesimo? meglio.) torno a godere di questa incommensurabile perla del nuovo cinema paradiso.

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La malìa del femminino / 12 Luglio 2015 in Nymphomaniac: Volume I

(Sei stelline e mezza)

Non so come inquadrare questo lavoro di Von Trier: non so se considerarlo uno “sfogo” (un’analisi, sublimata, dell sue ossessioni. E non parlo di quelle sessuali), non so se classificarlo come una commedia drammatica o un dramma in forma di commedia, infine non so se lo si possa valutare nella forma in cui viene presentato, in quanto Von Trier non ha partecipato al montaggio del film e lo stesso è stato privato di una parte consistente di girato.

Attenendomi a ciò che ho visto, posso dire di aver assistito ad un prodotto cinematografico interessante, non foss’altro che per la qualità della messinscena, di cui ho apprezzato interpretazioni e fotografia (riservo un piccolo plauso a costumi ed acconciature, invero molto evocative di un certo immaginario estetico early 80’s).

La trama è sovente inverosimile, ma imputo tale deriva all’impostazione quasi “onirica” del film (per esempio, la sceneggiata di Uma Thurman, pur impressionante, ha ben poco di realistico, a parer mio): ciò che accade in questo film ha attinenza più che parziale con la realtà, vi aderisce solo a livello formale.
E, ancora una volta, Von Trier pare affidare le proprie paure ed i propri sensi di colpa (di questo, ritengo, si tratta) ad un personaggio femminile che va ben al di là della mera rappresentazione di una ninfomane: Joe è conscia del suo “potere femminino”, è una maliarda, nel vero senso della parola, e sa come usare la magia della sua femminilità, sparigliando le carte di uomini e donne che questo potere lo temono e lo castrano. Joe è un’eroina, afflitta dai sensi di colpa, ma è pur sempre un’eroina.

La scena finale ha il sapore del cliffhanger e, per me, il film potrebbe concludersi pure così, con una dolorosa presa per il naso di Joe, una sorta di maledizione: la seconda parte del progetto, a parte raccontare sue nuove esperienze sessuali, in questo momento è per me inutile. Ma, prima o poi, la guarderò per dovere di completezza.

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…CHE DIRE…??!! / 11 Aprile 2015 in Nymphomaniac: Volume I

“Mea Vulva, Mea Maxima Vulva…” Ridurlo ad un voto non è corretto: è un film che va capito, “ascoltato”, e non preso per un porno come molti lo guarderebbero. La storia di Joe ai limiti della follia, sfrenata e senza giudizio… Una regia fantastica, un film sopra le righe, dove tra i tanti spicca nel cast una eccellente e frustrata Uma Thurman, donna lasciata dal marito per l’amante… Ascoltate quando Joe parla a Seligman dell’amore: “L’amore distorce le cose. E, ancor peggio, l’amore è una cosa che non hai mai chiesto”. Fa riflettere. Primo volume dell’opera di Von Trier, curioso di vedere il proseguire della storia di Joe e la ninfomania. 7,5.

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Può passare … / 17 Novembre 2014 in Nymphomaniac: Volume I

non uno dei suoi migliori film ma passabile !

14 Luglio 2014 in Nymphomaniac: Volume I

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

E sono andato persino al cinema. Un prologo talmente insensato che al confronto Peter Falk/nonno che leggeva la Storia Fantastica al nipotino in febbre e pigiama è l’Iliade. C’è questo tizio vecchio che torna con la sportina della spesa, tra i vicoli, sotto la neve e dopo aver commentato i lavori. E trova una tizia riversa e dolente per terra. E che fa? Chiama la pula? L’ambulanza? No ma che sei scemo? Se la porta in casa (chiunque di noi farebbe lo stesso con uno sconosciuto sanguinante). E la cura? No, ma che ti parlo a fare, sei pazzo? Le offre un thè. Ah beh.
Sticazzi.
Parte, ‘nnaggiallei, una narrazione all’indietro del suo percorso da ninfomane. Episodi, vari, suddivisi in capitoli. Von Trier sceglie di filmare una sessossessione. Epperò. Non c’è nulla che abbia senso, non tanto nei comportamenti di lei che bon, si può accettare con il sofisticato ragionamento→ è un personaggio di una scema, vediamo che le succede. Quanto dei personaggi che intorno le si muovono (non è che puoi fare un film dove tutti sono scemi, perché l’eccezione, la regola e bla e anche blu). La scena della moglie/madre tradita, Uma T. che fa il suo pezzone da attrice che pure è, perché? Che senso ha? Ma dai, ma ti pare? Non ci sono le basi, mai, per costruire sopra di esse le azioni e motivazioni di questi poveri e ridanciani personaggi, e se ci sono sono pacchiane e irreali. Bisogna vedere pure il secondo? Con meno figa (come fa la ragazzetta così gnocca a diventare “mascella” Charlotte? Spiegazione?) e la Gainsbourg che scopa?
Useless sostenere che una ragazzina che fa un pompino a un signore su di un treno non sia porno ma erotismo/sessualità, è porno, ci sono milioni di 24h di filmati porno, pure più appassionanti u_u, a dimostrarlo.
I Ramstein sui titoli di coda sono un buon esempio di provocazione a vuoto di Lars; oltre a dar fastidio in sala a tutti coloro che non ascoltano i Ramstein, verosimilmente la maggior parte, perché? Che senso ha? Scandalizzare la signora radical chic? Mazza che soddisfazione.
Oh ho messo i Ramstein sui titoli di coda, che ganzo.
Restano le solite arguzie divertenti di LVT, battute puntute e dialoghi analoghi, sovrimpressioni di scritte e dello schermo suddivisioni demodé. Ma non sono che giochi e cinematografici calembour, divertenti e poco altro. Il contorno senza niente al centro. E quel didascalismo, i parallelismi da idioti (la pesca, santa maradona, la pesca!), lui che spiega il suo mondo e se ne spreme solo noia e non malattia o depressione o quel che cavolo di profondo vorrebbe pretendere di trovarci lui.
Infine c’è Christian SLater che fa il vecchio e insomma, noi che ce lo si immaginava nei secoli pischello a farsi prendere a schiaffi da Robin Hood, o anche prima.
Ah, un’altra cosa, “se hai le ali perché non volare” solo io mi immagino che se lo possano dire Baby e Step o qualsiasi altro dei personaggi di Moccia. Mi vedo Moccia che esclama “”Ma cazz, a questa dovevo pensarci io! >.<"

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