Matinee

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Matinee

Stati Uniti, 1962. Lawrence Woolsey è un produttore di b-movies horror che, approfittando dell'agitazione generale legata alla crisi dei missili di Cuba, prova a lanciare in maniera indimenticabile il suo ultimo film.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Matinee
Attori principali: John Goodman, Cathy Moriarty, Simon Fenton, Omri Katz, Lisa Jakub, Kellie Martin, Jesse Lee Soffer, Lucinda Jenney, James Villemaire, Robert Picardo, Jesse White, Dick Miller, John Sayles, David Clennon, Lucy Butler, Georgie Cranford, Nick Bronson, Cory Barlog, George Carson, Joe Gonzalez, Belinda Balaski, Charles S. Haas, Mark McCracken, Archie Hahn, Naomi Watts, Chris Stacy, Allison McKay, Glenda Chism, Aaron Stormer, Lana Bucciarelli, Richard Rossomme, D. Christian Gottshall, Bernard Blanding, Dennis Neal, Luke Halpin, Eulan Middlebrooks, Elizabeth Dimon, Shane Obedzinski, Summer-Healy Chapin, James Scott Hess, Shawn Edward Watkins, Danny Hanemann, Jesse Zeigler, Andy Isaacs, Joe Candelora, Steve Zurk, Mary Moriarty, John Paul Lehman, Jacob Witkin, Tracy Roberts, Marc Macaulay, Timothy Bass, Jeff Breslauer, Molly Conole, Peggy O'Neal, Colette Piceau, Steve DuMouchel, Kurt Smildsin, Michael T. Kelly, Ike Pappas, Brett Rice, Sherman 'Big Train' Bergman, Robert Cornthwaite, Joey Fatone, Sherrie Peterson, William Schallert, Elijah Vorrasi, Kevin McCarthy, Mostra tutti

Regia: Joe Dante
Sceneggiatura/Autore: Charles S. Haas
Colonna sonora: Jerry Goldsmith
Fotografia: John Hora
Costumi: Isis Mussenden
Produttore: Michael Finnell
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Commedia, Famiglia
Durata: 99 minuti

Dove vedere in streaming Matinee

26 Dicembre 2021 in Matinee

Film ingiustamente dimenticato di un regista ingiustificatamente sottovalutato.
Joe Dante non è solo il “papà di Gremlins”, ma per tale viene ricordato.
Matinée è una delle dimostrazioni che Dante sa portare sul grande schermo storie per ragazze con elementi maturi.

Biografia non-autorizzata di un produttore cinematografico che negli anni 60 sperimentava nuove tecniche per impressionare il pubblico in sala durante la proiezione di film di serie Z.
Durante la crisi missilistica tra Cuba e Stati Uniti, Lawrence Woolsey (interpretato da uno strepitoso John Goodman) fa tappa in una cittadina del sud-est durante un viaggio itinerante per pubblicizzare il suo ultimo film.
Gene Loomis vive nella base della Marina militare, con il padre impegnato sulle navi nella delicata trattazione diplomatica tra Castro e Kennedy.
In un mondo sull’orlo di un possibile olocausto nucleare, Gene si interessa alla prossima proiezione di “Mant!”, incuriosito dalla stramba figura di Woolsey.

Ragazzini con comportamenti stranamente maturi (molto proiettati verso le relazioni e interessati al sesso opposto) saranno protagonisti delle vicende che caratterizzeranno una perfetta cittadina americana in tutte la sua laccatissima estetica e la retorica sociale e politica.
Dante è abile a non marcare troppo con la satira, incorniciando una fase storica con sagace ironia, mostrando semplicemente cosa stesse avvenendo durante la crisi missilistica.
È necessaria la scena della scuola per mostrare le inefficienti e ridicole misure di sicurezza (duck and cover) in caso di bombardamento nucleare, contestata dalla pungente Sandra, bimba dell’istituto scolastico messa in detenzione per aver esternato il suo comprensibile scetticismo verso le norme da adottare, additata di essere comunista soltanto per avere una mente pensante. Ne seguirà un altra riflessione estemporanea che è degna di nota, ma che vi suggerisco di vedere nel film.
Il protagonista è un tipo sveglio dato che si interesserà proprio a lei.
La possibilità che tutto finisca con un conflitto nucleare rimarrà sullo sfondo di Matinée ed avrà anche il suo importante ruolo nelle fasi conclusive del film.

Lo spazio lasciato a Goodman è centinellato per non rubare la scena ai ragazzini del film, perfettamente gestito negli spazi e nei tempi sullo schermo da Dante, rendendolo un personaggio eccezionale e memorabile in ogni apparizione.

Film a budget bassissimo che purtroppo ha incassato anche meno della cifra irrisoria messa a disposizione a Joe Dante, abilissimo nel gestire sapientemente i fondi realizzando un film è tutto fuorché un b-movie.
Assolutamente da riscoprire, con una grandissima riflessione sulla magia del cinema e sul potere degli horror.

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“Tu credi che gli adulti sappiano quello che fanno? E’ tutta una finta”. / 24 Febbraio 2017 in Matinee

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Key West, Florida, è posto paradisiaco dove chiunque vorrebbe vivere. Ma nell’ottobre del 1962, in piena crisi missilistica era anche il posto degli Stati Uniti più vicino a Cuba (90 miglia, dicono spesso i protagonisti) e allora forse, tra elicotteri, aerei a reazioni e navi piene di marines, la ridente località perdeva molto della sua attrattiva.
In questo scenario si svolge il racconto di un gruppo di ragazzi che, nonostante il mondo attorno a loro sembri sull’orlo della catastrofe con la gente sotto la costante paura della bomba, fremono all’idea, tra insensate esercitazioni antibomba e primi amori, di assistere alla prima di “Mant”. Proiettato in “Atomo Vision”, allo spettacolo sarà presente anche il regista Lawrence Woolsey, il maestro del brivido neanche tanto velatamente ispirato al reale William Castle, famoso più per le sue bizzarre trovate pubblicitarie (tipo le polizze di assicurazione sulla vita fatte firmare agli spettatori prima dello spettacolo) che per il reale valore delle sue pellicole.
Secondo me, il miglior film di Joe Dante, regista che più degli altri, forse anche più di Spielberg, ha saputo restituire la nostalgia dell’infanzia e di un cinema ormai quasi scomparso, riportandolo in una dimensione e in un’epoca quasi magica, dove il sense of wonder degli spettatori era stimolato più dalla loro stessa fantasia che da quello che effettivamente si vedeva sullo schermo. Un’epoca dove il livello di sospensione dell’incredulità era su una soglia molto più bassa di quella di oggi e bastava veramente poco per volare con la fantasia. Dante fu uno dei primi a usare, anche prima di Tarantino, il gusto della citazione non con intenti parodistici, ma come omaggio ai film della propria infanzia, quelli di serie B, proiettati in doppi spettacoli e tanto criticati dai benpensanti.
Fantastico John Goodman nei panni dell’istrionico regista.

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