Mary and Max

E rappresenta il futuro perchè, forse su insegnamento degli anime giapponesi, anche in occidente ci stiamo finalmente rendendo conto che l’animazione e i cartoni animati non sono forzatamente opere infantili, immature da lasciare ai bimbi; a seconda del contenuto, possono essere opere dirette a qualsiasi fascia di pubblico.
Un altro film (di animazione occidentale) che lo dimostra è La mia vita da zucchina.

Dico tutto questo perchè siamo di fronte a un racconto sostanzialmente triste, che affronta temi difficili quali solitudine, emarginazione, malattie e disabilità mentali e suicidio, ma che nonostante ciò lascia un messaggio positivo e di speranza, e non manca di offrire spunti divertenti e spassosi (vedi ad esempio il vicino agorafobico di Mary).

E con questo spero di aver convinto gli ultimi scettici.

Sarebbe un 8,5.
Ho visto questa favola in stop-motion, in un mio periodo di piena emotività.
Una lettera spedita senza speranza, come lanciata nel vuoto, che giunge proprio al miglior destinatario, è l’origine di un forte legame d’amicizia fra due anime lontane.
Le paure, le ingenuità, le solitudini reciproche si intrecciano e si consolano a vicenda fra le parole e i regali che i due protagonisti si scambiano con attesa.
Un gioiello!

Geniale, commovente, bellissimo “cartone” australiano.
L’amicizia epistolare tra Mary, una ragazzina con diversi problemi familiari, e Max, un uomo affetto da una forma abbastanza grave della sindrome di Asperger. Una cartolina mandata per caso fa nascere una splendida amicizia, che durerà tutta la vita.
Colonna sonora con brani della Penguin Cafe Orchestra