Lo scapolo

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Lo scapolo

Paolo Anselmi è uno scapolo impenitente che ricorrerebbe a qualsiasi meschinità pur di non doversi sposare.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Lo scapolo
Attori principali: Alberto Sordi, Sandra Milo, Nino Manfredi, Madeleine Fischer, Anna Maria Pancani, María Asquerino, Fernando Fernán Gómez, Pina Bottin, Attilio Martella, Giovanni Cimara, Franca Mazzoni, Alberto De Amicis, Francesco Mulè, Antonella De Luca, Lilli Panicalli, Cesarina Faccio, Elvira Tonelli, Abbe Lane, Xavier Cugat, Agnese De Angelis, Adriano Di Pasquale, Isa Ferreiro, Marie Glory, Ángel Jordán, Fara Libassi, Vittorio Mangano, Carla Onofrio, Elyane Pade, Rosetta Pasquini, Giulia Pittaluga, Paquita Rico, Renato Terra, Dianora Veiga, Paul Steffen, Bud Thompson, Virna Lisi, Andrea Scotti, Mostra tutti

Regia: Antonio Pietrangeli
Sceneggiatura/Autore: Sandro Continenza, Ruggero Maccari, Ettore Scola, Antonio Pietrangeli
Colonna sonora: Angelo Francesco Lavagnino
Fotografia: Gianni Di Venanzo
Costumi: Giuliano Papi
Produttore: Turi Vasile
Produzione: Italia
Genere: Commedia, Commedia
Durata: 88 minuti

Dove vedere in streaming Lo scapolo

Carino ma c’è di meglio / 7 Gennaio 2018 in Lo scapolo

06/01/2018
Non il miglior film con Alberto Sordi, questo è sicuro, ma comunque piacevole.

Lo scapolo d’oro. / 1 Ottobre 2014 in Lo scapolo

Commedia acutissima che, usando il pretesto del racconto di costume, affronta il serio tema delle aspettative: cosa ci si aspetta da un giovane uomo, con una solida posizione lavorativa, un buon conto in banca ed una certa facilità di interagire con le ragazze? Il matrimonio, è ovvio.
Per estensione, quale sembra sia la maggiore occupazione femminile, anche qualora la donna di turno sia economicamente indipendente e affermata socialmente? La ricerca di un marito, è altrettanto ovvio.

Pietrangeli dipinge un quadro dell’italianità media, ancora ampiamente diffusa, tratteggiando la macchietta estrema dello scapolo d’oro, qui calzata come un guanto da Sordi, e rappresentando una vasta gamma di stereotipi femminili, tutti azzeccati, tratteggiati a tutto tondo, anche quando appaiono sullo schermo per pochi minuti (vedi, la bella edicolante o la sorella del protagonista).
Le descrizioni d’ambiente, oserei dire neorealiste, con diversi dialoghi registrati addirittura in presa diretta, sono estremamente riuscite.

Breve ma efficace apparizione di un giovane Nino Manfredi.
Poco incisiva la Milo. Di lì a pochi anni, nel 1961 e poi nel 1963, lei e Pietrangeli si sarebbero ritrovati per ben più felici collaborazioni, Fantasmi a Roma e, soprattutto, l’impagabile La visita.

Come al solito, ribadisco che Antonio Pietrangeli è stato un grande regista di costume italiano, troppo poco ricordato e celebrato: i suoi pochi film vengono, purtroppo, programmati sempre in orari infelici.

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