Léon

Leon, diretto da Luc Besson, è un film straordinario che mescola azione, dramma e un tocco di poesia. Al centro di questa storia avvincente c’è la performance straordinaria di Jean Reno nel ruolo del protagonista, Leon, un assassino solitario ma dal cuore tenero.

Reno offre una performance magnetica e commovente, trasmettendo la complessità del personaggio con una combinazione di forza e vulnerabilità. Leon è un uomo che vive nell’ombra, ma il suo rapporto con la giovane Mathilda, interpretata in modo sorprendente da Natalie Portman, rivela il suo lato umano. La chimica tra Reno e Portman è palpabile e ci fa immergere nell’intensità del loro legame.

La regia di Luc Besson è straordinaria, combinando scene d’azione mozzafiato con momenti di intimità e riflessione. Il film esplora temi profondi come la solitudine, l’innocenza, il perdono e l’amore non convenzionale. Leon ci fa riflettere sulla natura dell’umanità e sulla possibilità di redenzione attraverso il rapporto tra due anime in cerca di protezione e affetto.

La colonna sonora di Éric Serra accompagna in modo perfetto l’atmosfera del film, creando un’aura di tensione e malinconia. Le sequenze d’azione sono coreografate in modo impeccabile, mostrando la maestria di Leon nel suo lavoro di assassino.

In conclusione, Leon è un film che rimane impresso nella memoria dello spettatore grazie alla sua potente storia e alle interpretazioni eccezionali. Jean Reno e Natalie Portman offrono performance straordinarie, trasmettendo un’ampia gamma di emozioni e creando un legame indissolubile con il pubblico. Luc Besson ci regala un’opera che affonda le radici nel cuore umano, toccando corde sensibili e lasciando una traccia duratura.

A mio modesto parere un capolavoro, personaggi ottimamente caratterizzati e interpretati da attori che ben si calano nella parte seguendo anche il crescere interiore dei personaggi che interpretano, personaggi combattuti interiormente come il protagonista con la sua piantina e le sue pulizie, per non parlare della ragazza maltrattata dal padre(una Natalie Portman incredibilmente realistica e brava), inoltre la storia d’amore non convenzionale è più che riuscita ed è una delle migliori rappresentazioni d’amore(platonica, se così si vuole chiamare) dei film contemporanei.
Un film crudo e dolce allo stesso tempo, una favola moderna del cinema, dove il principe azzurro è un uomo triste e solitario che strappa la sua amata dalle grinfie dei cattivi e la difende fino a morire.
Una splendida fiaba metropolitana, per me bellissimo.
Mostruosa l’interpretazione di Gary Oldman.