Una ragazza ebrea di quattordici anni, Edith, viene deportata in un campo di concentramento insieme ai suoi genitori. Grazie all'aiuto di un dottore, la giovane riesce a sfuggire alla camera a gas, ma viene trasferita in un campo di lavoro in Polonia, dove, per sopravvivere, diventa una kapò, ossia una guardiana che ha il compito di sorvegliare i prigionieri. Nel 1961 Didi Perego vinse il Nastro d'argento come Miglior Attrice Non Protagonista. Nello stesso anno Susan Strasberg si aggiudicò il Premio per la Miglior Interpretazione Femminile al Festival di Mar de la Plata.
schizoidman ha scritto questa trama
Titolo Originale: Kapò
Attori principali: Susan Strasberg, Laurent Terzieff, Emmanuelle Riva, Didi Perego, Gianni Garko, Annabella Besi, Graziella Galvani, Paola Pitagora, Eleonora Bellinzaghi, Bruno Scipioni, Dragomir Felba, Mira Dinulović, Semka Sokolović-Bertok, Sima Janićijević, Rastislav Jović, Dušan Perković, Mostra tutti
Regia: Gillo Pontecorvo
Sceneggiatura/Autore: Gillo Pontecorvo, Franco Solinas
Colonna sonora: Carlo Rustichelli, Gillo Pontecorvo
Fotografia: Aleksandar Sekulović
Produttore: Moris Ergas
Produzione: Italia, Francia
Genere: Drammatico, Guerra, Storia
Durata: 117 minuti
Dove vedere in streaming Kapò
Una storia di ordinaria umana decadenza, nella cornice dell’olocausto, descritta da Pontecorvo con il consueto approccio realista. Il messaggio di fondo è quello dell’inevitabilità della decadenza morale in contesti drammatici quale quello della prigionia durante una guerra. La giovane Edith / Nicole (interpretata dalla figlia di Lee Strasberg, celebre direttore dell’Actor’s Studio), così buona e generosa, muterà presto il suo carattere in nome dello spirito di sopravvivenza, che si nasconde dietro una malcelata rassegnazione.
L’integrità morale è fine a se stessa e non può che condurre all’autoannientamento, quando ci si rende conto di non potervi far fronte nel lungo periodo: è ciò che accade al personaggio di Terese, che si lancia contro i reticolati dell’alta tensione non appena si rende conto di essere diventata ciò che fino a poco tempo prima biasivama profondamente.
La seconda parte della pellicola – quella che inizia con l’arrivo dei soldati prigionieri – vira sul melodrammatico, con scelta discutibile. Inevitabile per la protagonista il finale redentivo, una volta ritrovata la retta via per mezzo del sentimento.
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