John Wick

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John Wick

John Wick era uno dei migliori killer in circolazione, quando l'amore gli ha fatto mettere la testa a posto, imponendogli il ritiro. Dopo un periodo di idillio, però, sua moglie si ammala e muore, lasciandogli in eredità un cagnolino da accudire. Una notte, un gruppo di sbandati fa irruzione in casa sua e uccide la bestiola. John Wick torna in campo chiedendo vendetta, ritrovando amici e nemici.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: John Wick
Attori principali: Keanu Reeves, Michael Nyqvist, Ian McShane, John Leguizamo, Willem Dafoe, Alfie Allen, Dean Winters, Adrianne Palicki, Lance Reddick, Bridget Moynahan, David Patrick Kelly, Randall Duk Kim, Munro M. Bonnell, Omer Barnea, Toby Leonard Moore, Daniel Bernhardt, Bridget Regan, Keith Jardine, Tait Fletcher, Thomas Sadoski, Clarke Peters, Kevin Nash, Gameela Wright, Vladislav Koulikov, Patricia Squire, Kazy Tauginas, Vladimir Troitsky, Matt McColm, Scott Tixier, Alexander Frekey, Carolyn Blair, Samantha Crawford, Nadia Kay, Natalia Kiriya, Tommy Bayiokos, J.J. Perry, Dennis Keiffer, Alex Ziwak, Erik Martin, Elizabeth Saint, Marija Skangale, Karen Nazarov, Paugh Shadow, Mostra tutti

Regia: Chad Stahelski
Sceneggiatura/Autore: Derek Kolstad
Colonna sonora: Tyler Bates, Joel J. Richard
Fotografia: Jonathan Sela
Costumi: Luca Mosca, Kenn Hamilton
Produttore: Keanu Reeves, David Leitch, Eva Longoria, Basil Iwanyk, Mike Upton, Kevin Scott Frakes, Jared Underwood, Stephen Hamel, Mike Witherill, Tara Finegan, Andrew C. Robinson, Raj Brinder Singh, Darren Blumenthal, Peter Lawson, Erica Lee, Giuseppe Vincenti, Sam X. Eyde
Produzione: Canada, Cina, Usa
Genere: Orientale, Azione, Thriller
Durata: 101 minuti

Dove vedere in streaming John Wick

Perfette coreografie / 22 Settembre 2019 in John Wick

Qualcuno si è dato la pena di contarle: sono 77 le vittime di John Wick in questo film. Ogni uccisione è perfettamente coreografata, secondo i canoni di un’estetica indubbiamente peculiare ma anche efficace, uno dei punti di forza del film. La dismisura del kill count, però, va in qualche modo corretta, come a segnalare che sì, l’autore è ben consapevole dell’irrealtà della storia. Come in altri casi, per esempio nei film di James Bond, il correttivo scelto è l’ironia: si vedano la conversazione surreale col poliziotto sulla soglia di casa, o la strana ditta delle pulizie, o l’ineffabile conçierge dell’ambiguo hotel Continental (una realtà di cui lo spettatore vorrebbe sapere di più). A differenza di 007, però, l’ironia rimane sottile e non pervasiva; Wick non è mai fatuo né prono agli stravizi come spesso è Bond, ma rimane serio, con un suo codice d’onore (l’esitazione di fronte all’obiettivo inerme, l’atteggiamento nei confronti di Ms Perkins) e una ferrea determinazione, imposta del resto dallo spunto tragico che dà avvio alla vicenda.
Questo personaggio memorabile sembra cucito su misura per Keanu Reeves; Alfie Allen è un azzeccatissima scelta per la sua preda. Non vedo l’ora di vedere i due seguiti.

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. / 17 Maggio 2019 in John Wick

Tutto sto bordello per un cane…

Un ottimo action movie / 13 Ottobre 2018 in John Wick

Un film d’azione spettacolare, esteticamente perfetto e con scene di combattimento curate nei minimi dettagli. Proprio ideale per passare una serata all’insegna del divertimento!

scazzottate ben fatte / 21 Agosto 2018 in John Wick

Diciamoci la verità: film come “John Wick”, “Taken”, “Men on Fire”, “The Equalizer” rientrano in un unico gettonatissimo e divertentissimo genere che potremmo chiamare “lotta tra genitali maschili”; non importa la caratura degli attori coinvolti, non importa quanto profonda, arguta e articolata sia la sceneggiatura (quando qualcuno si prende il disturbo di scriverne una) alla fine tutto si può riassumere in due uomini che si smanacciano reciprocamente il batacchio in faccia all’altro per dimostrare chi ce l’ha più lungo.

In questo genere di film la storia di base è sempre molto simile: l’eroe buono vede/fa/sa qualcosa che non avrebbe dovuto vedere, fare o sapere e si trova invischiato in una serie di eventi più complicati del previsto; tipicamente c’è qualche boss malavitoso (meglio se russo o comunque dell’est) e da lì inizia l’escalation di ca**otti durante il quale il buono deve far vedere quanto in gamba è (quanto ce l’ha lungo), il cattivo fa lo stesso (durante i primi 15 minuti durante i quali il cattivo viene presentato, se deve far bene capire quanto malvagio è, deve necessariamente uccidere uno dei propri uomini, in questo modo noi capiremo che è davvero molto molto cattivo!) e si va avanti fino a quando uno dei due ha la meglio (hanno chiarito chi è più dotato).

“John Wick” è un film che non ha le pretese di apparire meglio di quello che è; sa esattamente che tipo di film è e non lo nasconde allo spettatore e nel suo genere riesce anche a ritagliarsi qualche angolo di originalità.

Originalità nel presentarci l’antieroe (perché un assassino mercenario, per quanto ci faccia pena quello che gli succede, rimane pur sempre un assassino mercenario!) e originalità nelle scene di combattimento. Grazie al lavoro dei registi Chad Stalhelski e David Leitch, al loro primo film (se non erro), ma che hanno un passato glorioso come stuntman e coordinatori di stuntman, ci vengono mostrati degli scontri che non sono i soliti guazzabugli di arti marziali ma soprattutto indicano una confidenza con movimenti e composizione della scena da non richiedere un montaggio schizzofrenico a cui siamo abituati negli altri film del genere, ma possono lasciar scorrere l’azione senza sacrificarne ritmo ed epicità, aggiungendo uno stile nell’uso della pistola da parte del protagonista che a tratti ricorda vagamente il <> di “Equilibrium” con Christian Bale.

L’attenzione dei registi non si limita alla costruzione di scene d’azione divertenti e originali ma anche al tentativo di dare uno spessore a un protagonista che spesso nelle pellicole del genere non ha. Si possono cogliere sfumature del colore cambiare e passare dal grigio plumbeo delle prime scene in cui John Wick è ancora intrappolato nel dolore della propria perdita a colori cui viene restituita forza e lucentezza mano a mano che egli riprende contatto con la sua vera natura fino ad esclamare esplicitamente “sono tornato!”.

Keanu Reeves è in forma in questa parte, che secondo me gli calza bene; più in forma forse di altre sue apparizioni recenti.

Michael Nyqvist nei panni del cattivo è divertente ma non spicca più di tanto come cattivo. Il tentativo riuscito di ribaltare un po’ le convenzioni e fare si che siano i “cattivi” a temere l’arrivo del “buono” invece che il contrario è simpatico e strappa qualche sorriso di esaltazione nel modo in cui tutti in città, apparentemente, sanno esattamente che non bisogna rompere le scatole a John Wick, ma ha lasciato il vuoto della mancanza di un vero antagonista per il nostro eroe tanto che alla fine si è costretti a ricorrere ad un duello a ca**otti anni ’90 di cui si poteva proprio fare a meno.

Questo film, pur con le sue limitazioni, dimostra ancora una volta che non è tanto “di cosa parla un film” che conta ma “come ne parla”; riuscendo ad affiancare egregiamente i titoli nominati nell’introduzione pur senza portare poi molto di nuovo in una lista di pellicole che inizia a diventare lunga.

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Non pestategli il piede… / 13 Agosto 2018 in John Wick

John Wick se s’incazz…
Non gli toccate gli affetti che fa saltare in aria il mondo.
Il classico film dove lui si ritira dal mondo violento per amore ma che, dopo la morte della moglie, per un banale episodio si scatena la guerra.
Quanti ne ammazza?
Credo che il pallottoliere non sia sufficiente.
Per il genere è carino…
Ho paura del numero 2…
Ad maiora!

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