Vizio di forma

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Vizio di forma

Film tratto dall'omonimo romanzo di Thomas Pynchon. Los Angeles, 1970. Il bizzarro investigatore privato Doc Sportello si ritrova nei guai per colpa della sua ex fidanzata.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Inherent Vice
Attori principali: Joaquin Phoenix, Josh Brolin, Owen Wilson, Katherine Waterston, Reese Witherspoon, Benicio del Toro, Jena Malone, Joanna Newsom, Jordan Christian Hearn, Hong Chau, Jeannie Berlin, Maya Rudolph, Michael Kenneth Williams, Martin Short, Sasha Pieterse, Martin Donovan, Eric Roberts, Serena Scott Thomas, Christopher Allen Nelson, Sam Jaeger, Timothy Simons, Jillian Bell, Taylor Bonin, Martin Dew, Shannon Collis, Catherine Haena Kim, Vivienne Khaledi, Yvette Yates Redick, Andrew Simpson, Joe Dioletto, Jack Kelly, The Growlers, Belladonna, Alina Gatti, Elaine Tan, Wilson Bethel, Anders Holm, Emmet Unverzagt, Erica Sullivan, Eva Fisher, Jackie Michele Johnson, Katie Schwartz, Charley Morgan, Keith Jardine, Delaina Mitchell, Michael Cotter, Peter McRobbie, Shannon C. Sullivan, Samantha Lemole, Madison Leisle, Liam Van Joosten, Matt Doyle, Christian Williams, Jefferson Mays, David Prak, Amy Ferguson, Emma Dumont, Scott Aschenbrenner, Christina Bobrowsky, Peter Bonilla, Gregoer Boru, Marianne Bourg, Toyia Brown, Stu Brumbaugh, Seth Cash, Laura Lyon Rossi, Ashleigh Biller, Elizabeth Colunga, Emma Cooper, Nick de Graffenreid, Adam Dorsey, Ken Edling, Jenna Emery, Al Function, Brandy Futch, Lauren Goncher, Ellen Ho, Jessica Huss, Raiden Integra, Dallas James, Christopher Karl Johnson, Timothy Lally, Adeana Lane, Kira Legg, Tracy Ann Lisa, Blue LoLan, Jacob Lyman, Amanda Maddox, Emilee Madrak, Kirstin Masters, Zach McMahon, Chelsea O'Toole, Shaun Parker, Rodney J. Richards, Philip Roosevelt, Osamu Saito, Joel Shock, Matthew Skomo, Chantal Thuy, Diana Elizabeth Torres, Mostra tutti

Regia: Paul Thomas Anderson
Sceneggiatura/Autore: Paul Thomas Anderson
Colonna sonora: Jonny Greenwood, Shye Ben Tzur
Fotografia: Robert Elswit
Costumi: Mark Bridges, Wendy M. Craig
Produttore: JoAnne Sellar, Paul Thomas Anderson, Daniel Lupi, Adam Somner, Scott Rudin, Steven Mnuchin
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Commedia, Poliziesco
Durata: 149 minuti

Dove vedere in streaming Vizio di forma

Il voto sarebbe un 6.5 / 31 Marzo 2021 in Vizio di forma

Film tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Pynchon.
Los Angeles, 1970. L’investigatore privato Doc Sportiello (Joaquin Phoenix) riceve la sua ex ragazza, Shasta (Katherine Waterston) che teme che il suo amante, Mickey Wolfmann (Eric Roberts) venga internato dalla moglie e dall’amante di lei.
Doc è una sorta di Philip Marlowe un po’ tossico che nella sua indagine troverà alcuni strani personaggi ma riuscirà comunque a trovare il filo della indagine. Il detective Bigfoot Bjornsen (Josh Brolin) non vede di buon occhio Doc e inizialmente farà di tutto per ostacolarlo. A questi
personaggi si aggiunge un marito scomparso, Coy Harlingen (Owen Wilson), l’attuale amante di Doc,
l’avvocato Penny (Reese Witherspoon), l’avvocato di Doc, Sauncho (Benicio Del Toro).
Film particolare tra commedia e noir.
Nel resto del cast da citare Martin Short nei panni del dentista, Jena Mallone è Hope (la moglie di Coy).

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vizio di forma / 29 Gennaio 2020 in Vizio di forma

Anderson non delude, insieme ad un cast stellare. Joaquin Phoenix strepitoso.

Noir psichedelico / 24 Agosto 2016 in Vizio di forma

Scaturisce dalla mente allucinata e postmoderna di Pynchon, uno degli autori più misteriosi e criptici della narrativa americana, per sfociare nel genio visionario di Paul Thomas Anderson questa materia strana e colorata chiamata Inherent Vice. Un noir psichedelico con al centro l’investigatore lebowskiano fattone e hippy – ottimo Joaquin Phoenix – il poliziotto duro con profilo insanamente freudiano – eccezionale Josh Brolin – e una ridda di personaggi di contorno, inconsistenti eppure magici, come bolle di sapone multicolor. Tutto è percepito come una realtà vagamente lisergica nonostante sussista un filo abbastanza logico nell’indagine; non mancano gli spunti da commedia demenziale che però, grazie al tocco di Anderson, non sbracano mai in farsa dozzinale.

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. / 13 Luglio 2016 in Vizio di forma

Il segreto per guardare questo film è non farsi domande, ma lasciarsi trasportare negli anni ’70 e godersi qualcosa di insensato probabilmente, ma dannatamente bello e magnetico. Un “vizio di forma” sarà sicuramente quello di riguardarsi quest’opera, ignorando il motivo per cui lo si fa, ma cascandoci volentieri.

25 Maggio 2015 in Vizio di forma

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

La superficie è splendida e sghangherata, stoned come il suo protagonista. Doc Sportello è uno Joaquin Phoenix abbastanza in stato di grazia, forse tramite immedesimazione, fattone in un sobborgo di LA sul mare negli anni ‘70. Erano tempi un po’ così, la controcultura e i figli dei fiori e dell’erba. Doc, tra una canna e una amichevole constatazione di quanto zozzi siano i suoi piedi – obbligatori i sandaletti nella sua tenuta da hippie – indaga su un caso comparsogli sul divano di casa, nella persona della sua ex, una tizia abbastanza gnocca e con il vizio di scomparire e viceversa. Da qiesto parte e passa in rassegna, e ne rimane invischiato: ebrei immobiliaristi con guardie del corpo nazi, black powwa, dentisti cocainomani, pussy-lick-shops, spiaggie, una misteriosa imbarcazione di contrabbando cinese, morti che non sono morti (Owen Wilson, pure lui strafatto), dhroggggha!, avvaocati cavernosi (Benicio del Toro, vabbè lui è sempre strafatto), cordialità con un poliziotto complessato, che è il suo alter ego complementare. Si tratta fondamentalmente di un film sullo spirito dell’epoca, tratto da un romanzo di cui nulla so ma giusto per dirlo, con enne situazioni grottesco che strappano il riso però. Però anche la trama è così, esattamente come Doc, il quale è un simpatico Ulisse psichedelico sballottato dal vento, yeyyyyy figata, determinato a rollare e a sapere ma ben poco di quel che alla fine risolve sarà merito suo quanto piuttosto di un susseguirsi di situazioni dentro alle quali lui ci porta per mano. Che è già più pulita del piede, per dire. C’è un tasto on/off di allucinazioni, un personaggio/voce narrante che possibilmente vede solo lui. Sorta di manifesto di decadenza e fine delle illusioni esplose negli anni precedenti, raffigura un luogo ormai mitico, una California calda e malata, mondo lontano se pur così occidentale al contempo sfavillante e marcio, delle peggio dell’umanità malattie, che forgia personaggi dai tratti paradossali e intrecciati, in un continuo colpo su colpo basato sul nonsense e su una inerte noncuranza, apparentemente l’unico antidoto possibile al vuoto di fondo.

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