Il mio amico Nanuk

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Il mio amico Nanuk

Nanuk, cucciolo di orso polare, è rimasto da solo dopo che la madre, narcotizzata, è stata trasferita in un luogo protetto. Il piccolo Dave, figlio di una ricercatrice, troverà l'orsetto per caso e farà il possibile per permettergli di ricongiungersi con la mamma.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Midnight Sun
Attori principali: Dakota Goyo, Goran Visnjic, Bridget Moynahan, Linda Kash, Kendra Leigh Timmins, Russell Yuen, Duane Murray, Matt Connors, Racine Bebamikawe, Jacqueline Loewen

Regia: Roger SpottiswoodeBrando Quilici
Sceneggiatura/Autore: Bart Gavigan, Hugh Hudson
Colonna sonora: Lawrence Shragge
Fotografia: Peter Wunstorf
Produzione: Italia, Canada
Genere: Azione, Famiglia
Durata: 98 minuti

Dove vedere in streaming Il mio amico Nanuk

Un cucciolo d’orso come amico / 21 Settembre 2015 in Il mio amico Nanuk

Film a metà tra documentario e finzione con l’amicizia tra un cucciolo d’orso e un ragazzo (cucciolo umano, se vogliamo).
Il giovane Luke trova nel garage un cucciolo d’orso; la madre è stata portata via la sera prima dai rangers che l’hanno trasportata in elicottero nel grande Nord.
Luke decide di intraprendere un avventuroso viaggio per riportare il cucciolo alla madre; sarà aiutato dalla guida Muktuk (Goran Visnjic, il dr. Kovac di E.R.).
Bei paesaggi spettacolari anche se un pò “monotoni” (solo per l’aspetto bianco della regione, visto che per Luke riveleranno mille insidie) con la banchisa polare che domina il panorama. Natura spettacolare (le sequenze più “documentaristiche” sono affidate a Brando Quilici).
Nel cast troviamo anche Bridget Moynahan (serie “Blue bloods”) nei panni della madre di Luke.

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15 Gennaio 2015 in Il mio amico Nanuk

Per votare ho ricontrollato (per scrupolo) il giudizio dato a “La volpe e la bambina”. Ho dato lo stesso voto. L’impostazione è la stessa, il rapporto animale-bambino pure, i personaggi irritabili allo stesso modo. Il doppiaggio terribile in entrambi i casi. Nel caso di questo film è poco curato e quasi quasi non va di pari passo col movimento delle labbra; nel caso de “La volpe…” era da brividi la voce della bambina da grande, se ben ricordo. Beh, mi è rimasto impresso il ricordo dei brividi lungo la schiena, la trama l’ho quasi dimenticata. Cosa positiva: i paesaggi. Inutile dire che in entrambi i casi sono spettacolari (non a caso il regista italiano è Brando Quilici, figlio del documentarista Folco Quilici). Non bastano a rendere una pellicola sufficiente, e non possono cancellare la banalità di un film, per quanto questo possa essere indirizzato verso un pubblico preciso di Famiglie & Co.

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