Sordi acuto osservatore / 2 Gennaio 2017 in Il comune senso del pudore

Sdoganato l’erotismo nei mass-media, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta l’Italia viene letteralmente invasa da prodotti a sfondo pornografico più o meno spinto: mentre in edicola abbondano pubblicazioni cartacee a tema, più o meno patinate, l’eros al cinema viene affrontato in ogni sua declinazione, spesso in maniera becera (vedi, le commedie “scollacciate” del periodo), se non con piglio autorale (o presunto tale).
Sordi, protagonista di alcuni tra i migliori episodi della commedia all’italiana del quindicennio precedente, coglie bene e con lungimiranza i nuovi orientamenti del costume italiano, usando perfino gli stessi mezzucci da osteria (nudi, ammiccamenti, doppi sensi, parolacce, ecc.) presenti nei film del “nuovo corso”: il Paese viene rappresentato come se si fosse appena svegliato da un letargo di svariati anni, ritrovandosi in un presente estremamente ipocrita, falsamente bigotto, benché teso ad essere quantomai sessualmente disinibito.

Nonostante questo film diretto e co-sceneggiato da Sordi insieme al veterano Rodolfo Sonego non sia esente da difetti (in primis, l’uso insistito di accenti “esotici” a sproposito che inficiano la comprensione di talune battute), Il comune senso del pudore è una commedia interessante, a tratti palesemente divertente (il primo episodio, quello interpretato dallo stesso Sordi, è forse il migliore, in questo senso), in cui il fil rouge dell’erotismo ostentato impudicamente, spesso con pretese culturali radical-chic, ricorre in maniera originale grazie al richiamo dei personaggi di ciascun episodio in quelli successivi (o precedenti), in una progressione quasi circocentrica che rende il panorama sociale in oggetto poco più grande di una piazza di paese.

Ancora una volta, e in questa occasione nelle vesti di autore e non solo di interprete, Sordi ha intercettato le contraddizioni di una nazione in un momento topico della sua evoluzione socioeconomica, tratteggiando con caustica ironia e senso del grottesco le maschere che la abitano (es. popolino, intellighenzia, potere amministrativo, ecc.).

Leggi tutto