I cannoni di Navarone

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I cannoni di Navarone

Tratto dall'omonimo romanzo di Alistair MacLean. Seconda Guerra Mondiale: il maggiore Roy Franklin, il capitano Keith Mallory, il caporale John Anthony Miller, il colonnello Andrea Stavrou, il soldato Butcher Brown e il partigiano Spyros Pappadimos formano un commando che si deve recare sull'isola di Navarone per distruggere due cannoni usati dai tedeschi contro le forze alleate. Per portare a termine la difficile missione, i sei uomini dovranno affrontare diversi pericoli, come scalare un'impervia parete rocciosa. Nel 1962 I cannoni di Navarone vinse l'Oscar per i Migliori Effetti Speciali (Bill Warrington, Chris Greenham) e due Golden Globe: Miglior Film Drammatico e Miglior Colonna Sonora (Dimitri Tiomkin).
schizoidman ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Guns of Navarone
Attori principali: Gregory Peck, David Niven, Anthony Quinn, Stanley Baker, Anthony Quayle, James Darren, Irene Papas, Gia Scala, James Robertson Justice, Richard Harris, Bryan Forbes, Allan Cuthbertson, Michael Trubshawe, Percy Herbert, George Mikell, Walter Gotell, Tutte Lemkow, Albert Lieven, Norman Wooland, Kleo Skouloudi, Nicholas Papakonstantinou, Christopher Rhodes, William Hoehne Jr., Andrew Andreas, Victor Beaumont, Jack Cooper, Maxwell Craig, Carl Duering, Peter Evans, Chick Fowles, Wolf Frees, Alan Gibbs, Peter Grant, Gerard Heinz, Frank Henson, Arthur Howell, Walter Kightly, Rosemary Nicols, Robert Rietti, Michael Sarne, Bob Simmons, John Tatham, Bob Wright, Terry Yorke, Stephen Zammit, Mostra tutti

Regia: J. Lee Thompson
Sceneggiatura/Autore: Carl Foreman
Colonna sonora: Dimitri Tiomkin
Fotografia: Oswald Morris
Costumi: Olga Lehmann
Produttore: Carl Foreman
Produzione: Gran Bretagna, Usa
Genere: Azione, Drammatico, Guerra
Durata: 158 minuti

Dove vedere in streaming I cannoni di Navarone

Il film di cui più si parla nelle peggiori bocciofile di Caracas :D / 10 Gennaio 2017 in I cannoni di Navarone

Tratto dall’omonimo romanzo del prolifico Alistair MacLean, che combatté nella seconda guerra mondiale nella Royal Navy, I cannoni di Navarone si innesta nel filone dei film che raccontano una più o meno verosimile storia di finzione – ancorché ispirata da fatti realmente accaduti – ambientata durante una guerra: come era avvenuto, ad esempio, con Per chi suona la campana di Sam Wood (tratto da Hemingway) e come avverrà per Dove osano le aquile, anch’esso basato su un romanzo dello stesso MacLean.
La pellicola di J. Lee Thompson ha un’aura di mito soprattutto nei vecchi aficionados dei classici di guerra.
Merito di un ritmo intenso, di una connotazione da kolossal e dell’interpretazione di grandi attori come Gregory Peck (nel momento migliore della sua carriera – si preparava ad ottenere l’Oscar per il ruolo di Atticus Finch ne Il buio oltre la siepe), David Niven (con il suo humor british che emerge in tutta la pellicola) e Anthony Quinn.
Quest’ultimo, un caratterista di lusso già vincitore di due Oscar come attore non protagonista, regala una recitazione eccellente nei panni del colonnello greco Andrea Stavrou.
Un legame, quello tra Quinn e la Grecia, consolidato dall’intitolazione a suo nome di una delle più belle spiagge di Rodi, località dove è girato in maggior parte il film.

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I tempi cambiano / 2 Dicembre 2016 in I cannoni di Navarone

Ho rivisto con grande piacere questo kolossal che per anni fu per me una specie di “corazzatapotiomkin” fantozziana. I tempi cambiano, i gusti pure: quello che un tempo snobbavo come vecchiume da programmazione pomeridiana su Rete4 si è rivelato per quel che è realmente, ovvero un caposaldo del cinema di guerra da gustare fino all’ultimo minuto. Si può aggiungere che l’ottimo artigiano dietro alla macchina da presa, J. Lee Thompson, è tra i registi più dimenticati, tuttavia non si può davvero negare la grandezza del cast; abbiamo il solidissimo Gregory Peck, il tosto e vigoroso Anthony Quinn, il meno prestante e più brillante David Niven nonchè il veterano dei war-movies Anthony Quayle, qui costretto in un ruolo di difficile e perdurante immobilità. Ci sono decine di belle sequenze, su tutte ho trovato particolarmente indovinata quella dell’arrivo dei due sabotatori al cospetto dei gue giganteschi neri cannoni che danno il titolo al film, lucidi e minacciosi come la colonna sonora del grande compositore Dimitri Tiomkin.

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