La scacchiera di Lang / 20 Marzo 2015 in Anche i boia muoiono

Lang è un austriaco che non ha voluto piegarsi alla logica nazista, e questo gli vale eterna stima. Un grande regista che ha saputo portare un buon vento europeo a Hollywood, e che ha raccontato in un paio di film il nerbo e il sano patriottismo dei popoli vessati da Hitler e dai suoi “volenterosi carnefici”. Qui siamo a Praga, dove una intera città copre l’identità dell’attentatore del sadico governatore Heydrich, anche quando si trova a dover pagare un tributo di sangue con le vite di innocenti. Nel cupo scenario di occupazione, tra i vicoli calpestati dagli stivalacci della Gestapo, Lang tesse una trama che mutua alcuni meccanismi del noir e della spy-story, mettendo in scena attori che – pur non essendo particolarmente ispirati, eccetto forse il grottesco mussolineo Alexander Granach – sembrano pedine perfettamente disposte nella scacchiera. Sarà il tocco di Bertolt Brecht, sarà la perizia del regista; sta di fatto che la storia avvince e procede filata, senza sbavature.

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