Fucking Åmål
/ 19986.980 votiGli adolescenti...questi sconosciuti! Il primo lungometraggio di Moodysoon, lo stesso di Together, ha tutta la forza di dipingere con gli occhi delle due ragazzine protagoniste il mondo degli adolescenti di un paesino della Svezia, Amal appunto. La necessità di escludere gli adulti, che tanto non ti capiscono, dal proprio mondo e la necessaria cinicità degli adolescenti, sono così magistralmente affrontati dal regista. Una commedia piacevole e asciutta!
luca.curtaz ha scritto questa trama
Titolo Originale: Fucking Åmål
Attori principali: Alexandra Dahlström, Rebecka Liljeberg, Erica Carlson, Mathias Rust, Stefan Hörberg, Josefine Nyberg, Ralph Carlsson, Maria Hedborg, Axel Widegren, Jill Ung, Lisa Skagerstam, Lina Svantesson, Johanna Larsson, Elinor Johansson, Jessica Melkersson, Bo Lyckman, Daniel Teider, Nils Björkman, Per Larsén, Kenneth Larsson, Karl Strandlind, Peter Teider, Linda Malmqvist, Mostra tutti
Regia: Lukas Moodysson
Sceneggiatura/Autore: Lukas Moodysson
Fotografia: Ulf Brantås
Costumi: Maria Swensson
Produttore: Lars Jönsson
Produzione: Svezia, Danimarca
Genere: Drammatico
Durata: 89 minuti
Dove vedere in streaming Fucking Åmål
E’ bello, anzi no, è bellissimo.
Visto in un momento di cambiamento. Forse troppo piccina per capire a fondo alcune problematiche, ma abbastanza grande per restarne affascinata e per iniziare a pormi delle domande.
Resto molto legata a questa bellissima pellicola.
Non è una commediola, assolutamente.
Quanto può essere difficile viverla. Mille dubbi, mille paure, mille dilemmi su chi sei, cosa vuoi e cosa farai.
Uno spaccato di giovani svedesi che iniziano a trovarsi e cercarsi nell’intimità. Ma non per tutti è lo stesso.
Girato molto bene, questa commediola è piacevole e anche molto tenera.
Ma ti riporta a quegli anni… Quante occasioni e quante situazioni girano nella testa che oggi forse faresti in modo diverso…
E’ un tuffo nel passato anche se si stratta di problematiche totalmente diverse ma questo è l’adolescenza…
Molto carino…
Ad maiora!
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E’ una pellicola superiore alla media. Getta uno sguardo molto preciso sulla vita e la psicologia degli adolescenti, stretti fra l’incomunicabilità con gli adulti, che hanno perso la prospettiva dei figli e della loro vita da giovani, l’apatia generazionale, il consumismo e il mondo massificato della televisione. Le parti dedicate ai ragazzi da soli, quando giocano, si incontrano, si ubriacano, quando sono cattivi e mettono insieme tutte quelle logiche escludenti verso chi ricopre le posizioni inferiori della loro gerarchia di gruppo, quando parlano di sesso e amore sono bellissime.
Presa diretta e camera a mano, i ragazzi parlano e si svelano così pericolosamente fragili e catturati in meccanismi di vita che li distruggono, è il racconto di una generazione senza prospettive, senza obiettivi, senza aspirazioni. Ottimi tutti i ragazzi. Ovviamente al centro ci sono principalmente storie d’amore che si intrecciano, sensibilità diverse, paure e dolori, un gran bisogno di essere amati, il terrore di rimanere soli. E il disagio, la solitudine, la noia, il nulla e la disperata fuga da esso sono resi in maniera davvero realistica.
Molto delicata e bella la storia lesbica che smuove le acque del paesino, delle famiglie, della scuola e i rapporti all’interno del gruppo dei ragazzi, ma la diversità è presente in altre parti del film, senza buonismi e senza retorica.
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