Victor: La storia segreta del dottor Frankenstein

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Victor: La storia segreta del dottor Frankenstein

Assistiamo all'epopea del celebre Dottor Frankenstein, ossessionato dal ridare la vita a corpi ormai esanimi, dal punto di vista del suo assistente Igor.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Victor Frankenstein
Attori principali: James McAvoy, Daniel Radcliffe, Jessica Brown Findlay, Andrew Scott, Freddie Fox, Charles Dance, Daniel Mays, Callum Turner, Bronson Webb, Spencer Wilding, Robin Pearce, Di Botcher, Eve Ponsonby, Will Keen, Louise Brealey, Nicola Sloane, Alistair Petrie, Neil Bell, Mark Gatiss, Guillaume Delaunay, Robert J. Fraser, Valene Kane, Adrian Schiller, Mostra tutti

Regia: Paul McGuigan
Sceneggiatura/Autore: Max Landis
Colonna sonora: Craig Armstrong
Fotografia: Fabian Wagner
Costumi: Jany Temime, Kevin Pratten
Produttore: John Davis, Derek Dauchy, Ira Shuman, Brittany Morrissey
Produzione: Gran Bretagna
Genere: Drammatico, Horror, Fantasy
Durata: 109 minuti

Dove vedere in streaming Victor: La storia segreta del dottor Frankenstein

Mostro oppure signore del tempo? / 22 Febbraio 2018 in Victor: La storia segreta del dottor Frankenstein

Mi mancava il mostro di Frankestein con due cuori alla Doctor who. Devo dire che il film non è male, immaginavo molto peggio.

Ennesima versione della Creatura di Frankenstein / 22 Febbraio 2018 in Victor: La storia segreta del dottor Frankenstein

Altra versione del mostro di Frankenstein, stavolta narrata dal punto di vista di Igor l’assistente del Dr. Frankenstein.
Igor (Daniel Radcliffe) è un pagliaccio deforme che lavora in un circo; quando lo scienziato Victor Frankenstein (James McAvoy) lo libera dalla sua prigionia, Igor diventa il suo assistente.
Ad ostacolare i due troviamo un detective di Scotland Yard, Turpin (Andrew Scott), cattolico e che quindi vede di cattivo occhio (per usare un eufemismo) gli esperimenti del Dr. Frankenstein.
Cambia un po’ il punto di vista della storia, quello di Igor che nonostante una mente brillante, per la sua deformità era sempre visto come una persona da prendere in giro; quindi è una sorta di riscatto da parte sua quella di dare una mano a un dottore anche se quest’ultimo perde un pò di senso morale nell’accanirsi dei suoi esperimenti.
Bravo Daniel Radcliffe che continua a mettersi in gioco dopo aver smesso i panni del Maghetto.
Il film è comunque interessante nonostante la storia sia arcinota; agghiacciante il primo esperimento animale di Victor, c’è spazio anche per la storia d’amore tra Lorelai (Jessica Brown Findlay di “Downtown Abbey”), acrobata del circo, e Igor. Lorelai fa praticamente la parte della coscienza buona di Igor. Igor è infatti è preda di dubbi tra la riconoscenza verso Victor per averlo liberato dalla prigionia del circo e la “moralità” dei suoi esperimenti.
Nel resto del cast da citare Charles Dance nei panni del padre di Victor.

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8 Marzo 2017 in Victor: La storia segreta del dottor Frankenstein

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il periodo tra il 2013 e il 2015 è apparso come quello del revival della famosa creatura assemblata con pezzi di cadavere (ma non nel romanzo originale di Mary Shelley), con l’uscita di ben quattro film molto diversi tra loro ma avendo in comune l’ambizione, non sempre riuscita, di rielaborarne i temi (d’altronde dopo più di sessanta film con protagonista il celebre dottore e la sua creatura, difficile dire qualcosa di veramente nuovo sull’argomento): The Frankenstein Theory (Andrew Weiner, USA 2013) era un found footage che partiva dal principio che la vicenda raccontata dalla Shelley fosse reale e che la creatura fosse ancora in giro nei boschi dell’America settentrionale; I, Frankenstein (Stuart Beattie, USA/Australia 2014) era invece un pastiche fantasy/action molto lontano dal modello letterario; Frankenstein (FrankƐn5tƐ1n, Bernard Rose, USA 2015) cercava di aggiornare nell’epoca contemporanea i temi sempre attuali della Shelley; infine questo Victor-La storia segreta del dottor Frankenstein, diretto da uno dei registi della premiata serie televisiva Sherlock e sceneggiato dal figlio d’arte Max Landis. Al gruppo bisogna poi aggiungere la seria televisiva Penny Dreadful (USA/GB 2014-2016) che tra i numerosi personaggi annovera quelli di Frankenstein e delle sue creature, forse le interpretazioni più riuscite del lotto citato sopra. Il giovane e brillante scienziato Victor Frankenstein (James McAvoy), conosce in un circo itinerante, dove si esibiva come freak, Igor (Daniel Radcliffe), altro giovane deforme nel corpo ma dalla mente arguta e particolarmente portato per la medicina. Intuite le potenzialità dello sfortunato, segretamente innamorato di Lorelei (Jessica Brown Findlay), la trapezista del circo, lo prende sotto la sua protezione, curandone le deformità aspirandone il pus dalla gobba e creando un bustino per fargli ottenere una corretta posizione eretta. Alla fine del trattamento Igor si trasformerà in un aitante giovane uomo che, per riconoscenza e ammirazione, deciderà di aiutare Victor nei suoi esperimenti atti a generare la vita dalla morte. Gli studi e le classiche incursioni notturne nei cimiteri per rubare cadaveri, attireranno l’attenzione dell’ispettore Turpin (Andrew Scott), un conservatore fervente cristiano che guarda i due con sospetto di blasfemia. La creatura che i due riusciranno a creare, dopo vari infruttuosi tentativi e solo dopo aver ottenuto dei finanziamenti dal nobile Finnegan (Freddie Fox), si rivelerà però un essere bestiale tale da dover essere soppressa dal suo stesso creatore. Come spesso accade nelle produzioni americane che prendono spunto da classici della letteratura inglese, anche in questo caso trama e contenuti del romanzo di Mary Shelley sono cambiati se non proprio stravolti. Già dal titolo si intuisce che l’attenzione del film dovrebbe essere spostata tutta sul dottore e sul suo background (il motivo della sua ossessione per i suoi esperimenti, data dalla morte del fratello in una rielaborazione dello sceneggiatore delle pagine del romanzo), il che non sarebbe neanche filologicamente errato, ma la vicenda concede davvero poco spazio alla creatura e alla sua tragedia. Tutta la vicenda è vista attraverso gli occhi del gobbo, figura presa di peso dai classici della Universal piuttosto che dal romanzo (e anche, forse involontariamente, dall’altrettanto classico di Mel Brooks, Frankenstein Junior…) e trasformata in pratica nel vero protagonista del film (tanto che un titolo più corretto sarebbe stato Igor & Victor!). Eccessivamente repentina e forzata, appare poi la “guarigione” dallo stato di freak, la sua parabola richiama inizialmente quella del Gobbo di Notre Dame di Hugo per poi trasformarsi, almeno fisicamente, in una specie di Dorian Gray wildeiano. Dall’Europa centrale di inizio ottocento della Shelley, l’azione si sposta nella più classica Londra vittoriana, ambientazione cittadina che in pratica soffoca una storia che meritava e aveva un più ampio respiro anche a livello di contenuti morali e filosofici, qui ridotti al consueto dilemma sui limiti etici della ricerca scientifica. In pratica un film che poco rielabora dal testo originale, ma che aggiunge alla vicenda eccessive divagazioni narrative e non tutte portate avanti adeguatamente, tanto che i vari spezzoni del film sembrano a volte mal cuciti assieme, quasi a richiamare l’aspetto classico della creatura dello scienziato.

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Ebbasta, dai / 4 Febbraio 2017 in Victor: La storia segreta del dottor Frankenstein

Ennesima riproposizione cinematografica di un racconto dal quale saranno stati tratti minimo cento film (e non penso proprio di esagerare). Questa volta l’idea è di raccontare la storia dalla prospettiva di Igor (Daniel Radcliffe), in questo caso un povero derelitto che ha sempre vissuto in un circo maltrattato da tutti in quanto deforme. Il ragazzo però ha una grande passione per la scienza, e passa la sua vita a studiare il corpo umano e la medicina, unica cosa che gli dà soddifazione. Una sera, quando si verifica un incidente gravissimo per l’acrobata della quale è innamorato, la sua vita si incrocia con quella del misterioso Victor Frankenstein: il ragazzo prova grandi capacità salvando la ragazza da morte sicura, e il dottore lo aiuta a scappare. Nella confusione, ci sarà un omicidio che porterà la polizia a stare all’erta sul caso da lì in avanti. Intanto, Frankenstein porta il gobbo a casa sua, lo cura grazie alle sue conoscenze mediche e gli fa assumere il nome di Igor, suo coinquilino che a detta del dottore si fa vedere molto di rado. In poco tempo dunque Igor diventa l’assistente di Frankenstein, e collabora con lui ad un progetto, senza sapere però bene di che si tratta: ovviamente è portare la vita ad un organismo morto: per fare ciò Victor ha raccolto pezzi di animali vari e, grazie ai suoi studi, riesce anche se con qualche problema, a far vivere la creatura. A questo punto scatta l’interesse di una delle persone più ricche d’Inghilterra, che gli propone di fare la stessa cosa su un uomo. Igor inizierà via via, grazie anche all’aiuto della bella ragazza che aveva salvato, a farsi delle domande sul comportamento e le idee del dottore. Insomma, a parte qualche trovata, come avrete capito, non c’è proprio niente di nuovo. Un film che per coinvolgere un po’ a tratti pare quasi voler ricordare il recente Sherlock Holmes con Downey Jr. e un po’ le atmosfere ed i personaggi burtoniani, ma non riesce davvero. La storia non coinvolge mai, non c’è nulla di nuovo, ci ritroviamo di fronte alla stessa domanda: “chi è in realtà il vero mostro?”. Banale e scontato. Si salvano soprattutto le ambientazioni curate e i due protagonisti che non sfigurano anche se comunque non fanno miracoli. Andatevi piuttosto a rivedere il classico Frankenstein o, per vedere qualcosa di diverso e più simpatico, il leggendario Frankenstein Junior.

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Un pò inutile…. / 11 Ottobre 2016 in Victor: La storia segreta del dottor Frankenstein

Un film un pò inutile ( per me il migliore resta quello di Branagh in cui De Niro impersona la creatura!) che per rendersi originale racconta la storia dagli occhi del suo assistente Igor e mescola alla stori uno stile alla “Sherloch Holmes” tra cospirazioni e esperimenti misteriosi.
Bravo il caro “maghetto Harry Potter” Daniell Radcliffe ma anche James McAvoy, spuntato dal niente con “Wanted”… ed eccolo qui!
Carino ma sembra un film giá visto, lento e banale.
4.

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