Francesco il Giullare / 6 Giugno 2012 in Francesco, giullare di Dio

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Francesco, giullare di Dio è un film del 1950 diretto da Roberto Rossellini che mette in scena alcuni episodi tratti da I Fioretti di San Francesco e dalla Vita di Frate Ginepro. Sono episodi slegati tra loro, e realizzati con attori non professionisti che sono dei veri e propri Frati. Girato senza una sceneggiatura, solo sulle poche pagine del trattamento. Le riprese andranno per le lunghe, la maggior parte delle volte a causa di motivi personali del regista, e questo causerà problemi con la Chiesa per vari motivi:
– troppo tempo fuori dal convento;
– indiscrezioni da parte della stampa;
– vita privata di Rossellini che crea scandalo.

ELENCO DEGLI EPISODI:
Rivotorto occupato dall’asino
La nuova casetta e frate Ginepro
Preghiera di Francesco e arrivo di Giovanni il semplice ED Elogio di frate Fuoco
Meravigliosa cena con sorella Chiara
Francesco bacia il lebbroso
Un pranzo per quindici giorni
Carità di frate Ginepro
Nuova terribile avventura dell’ingenuo frate Ginepro
Dov’è la perfetta letizia
Molte sono le vie dei Signore

FONTI: il film modella un ritratto di Francesco dalle fonti tradizionali che ne hanno fatto un santo, ma finisce in secondo piano rispetto a Ginepro e a Giovanni il Semplice i quali traggono radici da delle fonti di tradizione alternativa.

VERSIONI DEL FILM:
– Mostra di Venezia del 1950
– Versione che manca del prologo pittorico (confronto con la pittura di Giotto) e dell’epilogo
– New York 1952 manca del Cantico di Frate Sole.

TITOLO: Giullare è colui che burla ma anche colui del quale ci si burla. Ed è quello che accade a Francesco subito dopo la sua conversione. Francesco è però l’alter ego di Rossellini, che anch’egli si sente estraneo al mondo del cinema del sui tempo, si sente emarginato come un giullare.

Abbiamo una serie di elementi di continuità tra gli episodi che alla fine si ricompattano, uno tra questi è la volontà dei frati di predicare. Il tutto manca di essere esplicitato, è lo spettatore che deve collegare il tutto legando gli episodi secondo la LOGICA DELLA NECESSITA’ teorizzata da Bazin: “i fatti si raccolgono e finiscono per significare qualcosa che era in ognuno degli episodi, cioè la morale della storia”.
Nella versione americana il nesso logico è esplicitato, il film viene istituzionalizzato attraverso l’utilizzo di un linguaggio narrativo classico. Anche nella versione del Cineromanzo il tutto è esplicitato, allo spettatore non viene chiesto di fare niente.

La marginalità di Rossellini coincide quindi con quella di Francesco. Tema che ritroviamo poi usato dal regista in altri due modi:
– Riflesso sulle protagoniste interpretate dalla Bergman;
– nella creazione di un mondo rovesciato dove l’integrazione è possibile perchè fondata non su un conformismo ma su un anticonformismo.

Anche qui troviamo il tema religioso controllato e diretto da Padre Morlion, ma sotto il tema religiose emerge un forte nucleo autoriale incentrato sul tema della diversità. Francesco è marginale rispetto a Ginepro e Giovanni il Semplice.

I personaggi di Ginepro e di Giovanni il Semplice sono i due più presi di mira dalla critica perchè considerati dei “deficienti”.

Anche qui Rossellini mette a punto il suo metodo di lavoro:
– assenza della sceneggiatura;
– scelta del documentario storico;
– aderenza al reale;
– improvvisazione;
– attori non professionisti.

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