Royal Affair

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Royal Affair

Danimarca, 1770. La corte del monarca ventunenne Christian VI è in mano a consiglieri corrotti. Il re, pur sposato con la bella cugina inglese Caroline Mathilda e padre di un bambino, non disdegna avventure licenziose. I ministri, timorosi di una deposizione del reggente, si rivolgono ad un medico tedesco.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: En kongelig affære
Attori principali: Mads Mikkelsen, Alicia Vikander, Mikkel Boe Følsgaard, David Dencik, Cyron Melville, Trine Dyrholm, Thomas W. Gabrielsson, William Jøhnk Nielsen, Laura Bro, Bent Mejding, John Martinus, Rosalinde Mynster, Harriet Walter, Søren Malling, Frederik Christian Johansen, Søren Spanning, Julia Wentzel Olsen, Nikol Kouklová, Eyob Nielsen, Jacob Ulrik Lohmann, Michaela Horká, Alžběta Jenická, Anna Stiborová, Frank Rubæk, Klaus Tange, Petr Janis, Karin Rørbech, Josefine Højbjerg Bitsch, Zinnini Elkington, Morten Holst, Karel Polišenský, Eva Sitta, Ivan G'Vera, Kristian Fjord, Daniel Bambas, Tereza Terberová, Jan Krafka, Peter Varga, Ivan Vodochodský, Nora Rajnochová, Jakub Albrecht, Ludvík Král, Mostra tutti

Regia: Nikolaj Arcel
Sceneggiatura/Autore: Rasmus Heisterberg, Nikolaj Arcel
Colonna sonora: Cyrille Aufort, Gabriel Yared
Fotografia: Rasmus Videbæk
Costumi: Manon Rasmussen
Produttore: Sisse Graum Jørgensen, Louise Vesth, Meta Louise Foldager Sørensen, Peter Aalbæk Jensen, Peter Garde, Lars von Trier
Produzione: Danimarca
Genere: Drammatico, Storia, Romantico, Biografico
Durata: 137 minuti

Dove vedere in streaming Royal Affair

Spleen, profondissimo spleen / 12 Luglio 2017 in Royal Affair

Posso dirlo? Ho visto il film per le buone recensioni di questo sito (e la candidatura agli Oscar) ma il risultato è stato una noia pazzesca! Per l’amor del cielo, a parte un Mikkelsen oggettivamente sotto tono – praticamente 2 espressioni fisse per tutto il film – il resto c’è tutto: i costumini fatti per bene, attori decenti, una vaghissima infarinatura storica…però… però qui mi fermo. Ok, non è un B movie e nemmeno un giocattolone hollywoodiano in cui riescono a infilarti il Kraken nella mitologia greca, però non c’è un dialogo che sia uno con un minimo di originalità, approfondimento storico tutto sommato scarso, tempi morti infiniti (lui guarda lei, lei guarda lui ecc ecc) e il finale di tutto sto guardare lo si capisce al minuto 20. Francamente, una serata buttata..

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Dramma romantico di qualità / 7 Novembre 2015 in Royal Affair

Bel drammone storico, con una gradevolmente accurata ricostruzione d’ambiente e interpreti credibili che riescono a mantenersi sempre misurati, senza scivolare mai nella macchietta mélo.
Ho apprezzato particolarmente l’esposizione asciutta e priva di inutili fronzoli dei fatti, cosa che ha permesso di realizzare un lungometraggio di minutaggio accettabile (cosa rara, ormai), essenziale nei tempi, ben calibrato nel ritmo.
Belle fotografia e colonna sonora, eccellenti i costumi.
Insomma, intrattenimento di qualità.

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. / 7 Luglio 2015 in Royal Affair

Dramma storico che tratta delle vicende alla corte danese durante il ‘700, A Royal Affair è molto sfarzoso, ben fatto, curatissimo. Un costume drama con tutti i crismi, a partire dalla regia ispirata e dai paesaggi fotografati meravigliosamente. Il trio di attori principali, tutti bravi e in parte, contribuisce a rendere avvincenti le vicende sentimentali e politiche, poco conosciute ma di una certa importanza. Probabilmente si sarebbero potuti condensare meglio gli ultimi 20 minuti, rimanendo entro le due ore ed evitando la stanchezza durante il finale; finale che comunque è davvero bello e commovente, una chiusa aggraziatissima per un film che non stupisce ma che è sicuramente piacevole.

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23 Dicembre 2013 in Royal Affair

La cinematografia danese ha prodotto tanti film di grande interesse ma questo è il primo che ha un’ambientazione storica. Ammetto che affidare la parte del medico a Mikkelsen è stato determinante per scegliere di vederlo ma la nomnation all’oscar come miglior film straniero l’anno scorso non è stata casuale. Sebbene la storia oscilli tra Le relazioni pericolose, l’età dell’innocenza ed Elizabeth, mantiene una sua precisa identità e confina la relazione fedifraga della regina e del medico sullo sfondo di un ideale più grande, che è la svolta illuminista in una corte bigotta e corrotta.
Lo scontro tra apertura mentale e ottusità politica prende corpo nel personaggio di Mads Mikkelsen (non a casi un medico) che sente di aver la possibilità di fare qualcosa per il proprio paese e nel contempo lo mette al centro di un menage a trois arturiano, dandogli le fattezze di un nuovo Lancillotto. Purtroppo Christian non ha il fascino di re Artù ma la storia è solida e si incastra bene con le sagaci finalità dello sceneggiatore.
Ottima la fotografia e bella anche la scenografia.

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23 Settembre 2013 in Royal Affair

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Storia vera e da testi scolastici. In pieno ‘700 (come se ci potesse essere un vuoto ‘700, bah) si segue Carolina di Inghilterra, principesse 15enne e ‘bastanza gnocca, che va in Danimarca a sposare il re Christian VII. Che non aveva visto mai e, cosa forse più grave, è fuori come un poggiolo. Questo giovane re, paramecio sessuomane e schizzato ma non malvagio, viene teleguidato dalla corte a fare quello che vogliono loro, i poteri stabiliti. Con Carolina ci fa un figlio e basta, si scopa chiunque altro ma lei no. Al re viene aggregato un medico di campagna tedesco, tale Struensee. Struensee, per gli amici Giovannino, anche se dire Giovannino a Mads Mikkelsen fa un po’ impressione, dapprima diventa anche l’unico amico del re. E poi della regina, e se la bomba che è un piacere. Ma lui, e Carolina anche, sono anche colti e illuministi, e tengono Rousseau e Voltaire nascosti dietro i libri che si possono vedere. Insieme convincono Chri a sbarazzarsi della sua corte, e ad approvare mazzi di riforme per quell’epoca incredibili, tipo abolizioni di tortura, censura e privilegi nobiliari. Gli scrive pure Voltaire per dirgli “Bravo, Giovanni!” (<– no, non credo si colga la pessima cit., comunque scrive al re, l’altro decideva tutto ma in veste ufficiosa). Figurati i nobili come se la prendono (che i nobili, si sa, son permalosi). Dapprima intu culu, come direbbe il poeta, poi reagiscono, complottano, e dai e dai che fanno un colpo di stato, kind of, e Struensee finisce squartato e spezzatino.
Te l’ho detto, permalosi.
Mads è un po’ l’attore danish che rulez, con quella faccia tagliata, tra l’altro io ancora mi aspetto che tutti lo sputino e odino come il pedofilo che non era in Il sospetto. Qui fissa intensamente tutti, li avvolge e porta dalla sua, e decide di manipolare a sua volta il re, cui peraltro teneva davvero, in nome del popolo e degli ideali illumnisti studiati all’università. Accanto scorre, tra anse e nascondimenti, il plot amoroso di questa vicenda che, per contesto e protagonisti, è abbastanza incredibile da essere vera. Anche l’illuminismo portato in Daniamarca non è male, i costumi sono rigorosi e i nobili antipatici. L’unica cosa un poco inverosimile, per come è mostrata, è quanto siano polli Caro e Giova a non accorgersi degli intrighi e giochi di potere interni alla corte, che ribolle di rabbia e complotta, e loro incassano solo.
La seconda figlia che ebbe Carolina era verosimilmente figlia di Struensee e non del re. Il primogenito, riprendendo gli ideali della madre, a 16 anni riprenderà il potere, estromettendo nuovamente la nobiltà che aveva rovesciato Struensee, e darà avvio a una stagione di riforme per quel tempo inimmaginabili tanto progredite erano.

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