Demolition: Amare e vivere

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Demolition: Amare e vivere

Un giovane investitore di successo è sconvolto dalla morte della moglie, scomparsa in un incidente automobilistico. In maniera casuale, inizia una corrispondenza con la responsabile del servizio clienti di una ditta che si occupa della manutenzione e del rifornimento di macchinette distributrici di snack e bibite: una semplice lettera di reclamo segna l'inizio di una specie di autoanalisi.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Demolition
Attori principali: Jake Gyllenhaal, Naomi Watts, Chris Cooper, Judah Lewis, C.J. Wilson, Polly Draper, Malachy Cleary, Debra Monk, Heather Lind, Wass Stevens, Blaire Brooks, Ben Cole, Brendan Dooling, Madison Arnold, James Colby, Alfredo Narciso, Gregory Haney, James Young, Bjorn Dupaty, Jane Dashow, Tom Kemp, Royce Johnson, Hani Avital, Celia Au, Elizabeth Loyacano, Stephen Badalamenti, Mark Lewis, Aaron Bantum, Lytle Harper, Kevin Herbst, Mostra tutti

Regia: Jean-Marc Vallée
Sceneggiatura/Autore: Bryan Sipe
Fotografia: Yves Bélanger
Costumi: Leah Katznelson
Produttore: John Malkovich, Sidney Kimmel, Ellen H. Schwartz, Molly Smith, Jason Reitman, Lianne Halfon, Russell Smith, Thad Luckinbill, Jean-Marc Vallée, Helen Estabrook, Nathan Ross, Trent Luckinbill, Carla Hacken, Jon Schumacher
Produzione: Usa
Genere: Drammatico
Durata: 101 minuti

Dove vedere in streaming Demolition: Amare e vivere

Bah… / 21 Settembre 2016 in Demolition: Amare e vivere

….l’elaborazione del lutto davvero singolare.
Ho trovato il film di una lentezza e di una noia mortale.
Tremendo.

Rinascere per comprendere. / 20 Settembre 2016 in Demolition: Amare e vivere

Come da titolo, l’ultimo lavoro di Jean-Marc Vallée, deve necessariamente, o almeno in virtù di una maggiore fruizione dello stesso, subire un progressivo e lento disfacimento, per poterne scorgere oltre i resti e le macerie, i concetti espressi.
La narrazione greve, ma coerente, gravida di metafore e di equilibri instabili, è anch’essa preda di quel cambiamento insito nell’evoluzione umana, che necessita di un intimo ascolto per poter essere filtrato. Perché di questo si parla, di mutamenti, e non di mere distruzioni, di topoi centellinati in anni di inerzia ed abitudine. E così si assiste a questa implosione di intenti, a queste demolizioni di ricordi, per poterli finalmente vivere ed amare.
Una corsa liberatoria che infrange il muro delle convenzioni, e che si divincola dalla morsa delle consuetudini.

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La convenzionalità di Vallée / 18 Settembre 2016 in Demolition: Amare e vivere

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

(Sei stelline estremamente stiracchiate)

Ciò che ho visto finora di Vallée non mi ha mai convinta appieno e questo Demolition non fa che confermare le mie perplessità: il regista canadese incappa in buone storie e ha sempre sottomano valenti attori, ma, a conti fatti, non riesce a “dirmi” molto.
In sostanza, alla luce dei suoi film visti fino a questo momento, lo trovo un autore che, a fronte di soggetti intriganti e buone scelte tecniche (in particolare, fotografia), confeziona film (a mio parere) banali, pronti a torcere determinate corde emotive in maniera abbastanza convenzionale.
Non nego che, a suo modo, Demolition sia un film che tenta di parlare di dolore e rinascita in maniera originale, plausibile ed intrigante, però, solo finché sublima nell’atto della distruzione il senso di smarrimento ed il desiderio di (auto)distruzione del protagonista.
Per il resto, escludendo il cast di star (bravo Gyllenhaal e inevitabilmente degno di nota il giovane Judah Lewis), ci troveremmo di fronte ad un film sentimentale buono per la programmazione estiva pomeridiana (tipo quelli tratti dai romanzi della Pilcher, per intenderci).
Hai voglia a mettere sul tavolo l’apatia dei sentimenti, l’incomunicabilità tra i membri di una coppia, la solitudine del singolo in mezzo alla moltitudine, la gabbia dorata del possesso materiale, la scoperta dell’io e dell’identità di genere, se molto di questo, poi, galleggia sulla superficie pressoché come puro contorno, nell’ottica di sviluppi narrativamente (ed emotivamente) prevedibili (es. l’amicizia tra il protagonista e il ragazzino).

Valida colonna sonora, con bei brani di Free, Heart e The Chocolate Hotband (che storia: anni fa, nello stesso periodo, ascoltavo in loop proprio “Crazy on You” e “Baby Blue” e… ho ritrovato questi due brani nella stessa colonna sonora! Ecco, lì mi sono emozionata).

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