Emotività calibrata / 20 Gennaio 2017 in Someone's Gaze

Con un ottimo senso della sintesi e, quindi, attraverso un taglio narrativo che sembra mutuato dal mondo della pubblicità (il cortometraggio è introdotto proprio dallo spot di un resort sponsor/finanziatore del film, quindi l’uno sembra “trainare” l’altro), Shinkai descrive velocemente ma con efficacia un piccolo quadro famigliare in cui una grossa fetta del pubblico riesce a riconoscersi all’istante: nel tentativo di emanciparsi e di trovare il proprio posto nel mondo, una giovane donna si allontana dagli affetti famigliari, diventando più o meno consciamente sempre più triste e solitaria e gettando nello stesso stato d’animo anche chi le vuole bene e non riesce a fare a meno della sua presenza.

L’ambientazione futuribile è efficace ma discreta, opportunamente calibrata, e ben si fonde con l’amore per il dettaglio (tecnologico, naturalistico… culnario!) tipico delle produzioni animate nipponiche di alta qualità.

A conti fatti, il corto in questione è poco più che un esercizio di stile, ma si inscrive perfettamente nella dialettica delle emozioni tipica del cinema di Shinkai.

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