Del tutto inaspettato… / 22 Settembre 2012 in Casa de Areia
… mi è piaciuto.
Innanzitutto, vale certamente la pena vederlo anche solo per godersi la bellezza estrema dei paesaggi in cui è ambientato, ma ho anche apprezzato il tentativo di Waddington di comunicare con le immagini il senso di questi territori pervasi di sabbia e di eventi climatici violenti, esprimendo bellezza, ma anche la loro triste desolazione e pacata inesorabilità.
Bella anche la forza umana sprigionata dai due personaggi femminili, in particolare da Aurea, la giovane, ma anche dalla madre che all’inizio – intraprendente – è la prima a non demordere nel tentativo di trovare una soluzione di vivibilità.
Interessante anche il tema del tempo che passa, riportato attraverso tracce nella sabbia che cambiano, o da altri espedienti circostanziali, che sembrano non toccare quella terra se non di sfuggita, fino alla parte finale.
Il difetto però c’è, ed è abbastanza consistente da limitare l’apprezzamento pieno di questa pellicola. E’ un difetto di trama, che, da un certo momento, perde l’originalità che stava mostrando per scadere in percorsi ben più scontati, e decisamente stridenti con la “singolarità” dei luoghi e del contesto, fino ad allora perfettamente colti. Pongo lo spartiacque nella scena d’amore tra Aurea e Massu, che conclude un periodo e apre all’ultima parte del film. La battuta finale, comunque, chiude sensatamente il percorso tematico.
Mi ha colpito abbastanza per voler approfondire la conoscenza di questo regista.
Sconsigliato agli amanti dell’azione 😉