Caos calmo

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Caos calmo

Dopo aver passato una giornata al mare, dove ha salvato una donna, Eleonora Simoncini, che stava per annegare, un manager televisivo, Pietro Paladini, torna a casa e scopre che sua moglie, Lara, è morta. Da quel momento, l'uomo entra in uno stato di apatia che lo porta a chiudersi in se stesso e a decidere di stabilirsi su una panchina situata davanti alla scuola frequentata da sua figlia, Claudia. Il film è tratto dall'omonimo libro di Sandro Veronesi.
schizoidman ha scritto questa trama

Titolo Originale: Caos calmo
Attori principali: Nanni Moretti, Alessandro Gassmann, Valeria Golino, Isabella Ferrari, Blu Yoshimi, Hippolyte Girardot, Kasia Smutniak, Denis Podalydès, Charles Berling, Silvio Orlando, Alba Rohrwacher, Manuela Morabito, Roberto Nobile, Babak Karimi, Beatrice Bruschi, Sara D'Amico, Tatiana Lepore, Anna Gigante, Antonella Attili, Cloris Brosca, Valentina Carnelutti, Stefano Guglielmi, Nestor Saied, Dina Braschi, Ester Cavallari, Roman Polanski, Mostra tutti

Regia: Antonello Grimaldi
Sceneggiatura/Autore: Nanni Moretti, Francesco Piccolo, Laura Paolucci
Colonna sonora: Paolo Buonvino
Fotografia: Alessandro Pesci
Costumi: Alexandra Toesca
Produttore: Eric Abraham, Domenico Procacci
Produzione: Italia, Gran Bretagna
Genere: Drammatico
Durata: 108 minuti

Dove vedere in streaming Caos calmo

8 Ottobre 2014 in Caos calmo

non lo trovo inutile
la parte dove il protagonista sta tutto il giorno nel parco e interagisce con tutti i personaggi ( dal bambino che saluta l’auto fino al mega presidente geloso) lo trovo bello e particolare
per il resto posso capire forse la delusione di majak

8 Ottobre 2014 in Caos calmo

Che film inutile.

Che noia / 2 Novembre 2011 in Caos calmo

mah! / 17 Maggio 2011 in Caos calmo

Non ha una scintilla.
Gira tutto attorno al fascino e il carisma di Moretti e lui si mangia il film. Intendiamoci, stiamo parlando di Grimaldi come regista quindi non è che ci si possa aspettare poi molto. Non ha gravi pecche, ma neppure nulla di che.
Ho visto tutto un florilegio di articoli sul tema portante ossia il fermarsi e stare a guardare, una metafora del vivere moderno, la riconquista del vuoto e del nulla, anche dell’ozio. E il bisogno di essere ascoltati, Moretti è su una panchina il 90 % del tempo e il mondo viene a lui per parlare (e che vite incasinate, che silenzi, che piccinerie), una valvola di sfogo che si chiude inevitabilmente con un terapeutico contatto fisico, un escamotage narrativo che credo si origini nel libro e che riversato in immagini non produce grandi trovate, non mi sono piaciuti per esempio alcuni flash back., brutti davvero.
Se proprio devo trovare qualcosa che mi ha colpito è questo, il contatto fisico, cercato, necessario, dato a piene mani a tutti o quasi, tanto che la scena di sesso, molto realistica, poco patinata, insomma riuscita bene, ha un suo senso in questa cornice.
Per il resto …mah!

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