19 Giugno 2013 in Cane randagio

Cane Randagio.
-fra noir e neo-realismo –

I Bassifondi per descrivere altro, all’apparenza una storia banalotta, un poliziotto novizio che perde la sua pistola in circostanze misteriose.
La ricerca di quest’ultima e soprattutto la ricerca dell’onore perduto per la vicenda.
Signore e signori, tutto ciò è un grande contorno, un bellissimo sfondo di un affresco colorato di e da altro. Siamo in un Giappone uscente dalla II Guerra Mondiale, un Paese in ricostruzione, una ricostruzione morale e fisica. Si riparte da 0 e si correggono gli errori, dove si può.
Un Paese che si occidentalizza fra partite di baseball, night club dalle scritte anglosassoni e soprattutto centri commerciali che costringono a comprare. A comprare, anche chi non può permetterselo vuole il vestito da diva, oggetti futili, ingannevoli. Un film matto e disperato, come matto e disperato è il modo in cui avviene la ricerca della pistola. Si apre con un clima afoso, una giornata più che calda, le persone sudano. Le inquadrature al dettaglio non ci fanno sfuggire i particolari, i primi piani invece rimarcano l’afosità generale (alcune scene vennero girate nel pomeriggio). Un cane randagio boccheggia. Un poliziotto indaga, alla ricerca dell’oggetto perduto, corre, interroga, va per quartieri malfamati.
Kurosawa usa Toshiro Mifune per la parte del detective errante, egli è la personificazione del Giappone post-bellico.
Quello mostrato non è nulla di piacevole, anche se la storia costruita sopra risulta scorrevole, osserviamo una società uscita da anni bui e non è detto che all’uscita del tunnel vi sia la luce.
La miseria è tanta, la violenza è nel quotidiano, le persone vivono giorno per giorno secondo “l’arte di arrangiarsi”. L’opera è di una delicatezza rara da trovarsi. Forse una delle opere più occidentali e allo stesso tempo più Giapponesi del regista. Se avete modo vedetelo, compratelo, il dvd lo trovate soprattutto nelle bancarelle a 3 euro.

DonMax

Note.
Ishiro Honda, il papà di Godzilla è uno degli assistenti del regista.

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