Blancanieves

/ 20127.332 voti
Blancanieves

Andalusia, inizi del Novecento. Carmen è l'amata figlia di un noto torero che, rimasto vedovo al momento della nascita della bambina, resta vittima di un incidente nell'arena. L'uomo viene accudito da Encarna, un'infermiera cattiva ed ambiziosa, che brama i denari del torero: per raggiungere il suo obiettivo, lo circuisce, riuscendo a sposarlo. La donna odia profondamente Carmen, la quale viene segretamente istruita all'arte della tauromachia dal padre e al flamenco dall'amorevole nonna.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Blancanieves
Attori principali: Maribel Verdú, Macarena García, Daniel Giménez Cacho, Ángela Molina, Inma Cuesta, Sofía Oria, Ramón Barea, Emilio Gavira, Josep Maria Pou, Sergio Dorado, Jinson Añazco, Pere Ponce, Itziar Castro, Mostra tutti

Regia: Pablo Berger
Sceneggiatura/Autore: Pablo Berger
Colonna sonora: Alfonso Vilallonga
Fotografia: Kiko de la Rica
Costumi: Paco Delgado
Produttore: Ibon Cormenzana, Fernando Baldellou, Pablo Berger, Rémi Burah, Jeremy Burdek, Jon Bárcena, Ángel Durández, Ignasi Estapé, Julián García Rubí, Nadia Khamlichi, Julio Piedra, Adrian Politowski, Michel Reilhac, Jérôme Vidal, Gilles Waterkeyn
Produzione: Spagna, Francia
Genere: Drammatico, Fantasy
Durata: 104 minuti

Dove vedere in streaming Blancanieves

8 Settembre 2014 in Blancanieves

Blancanieves è un crocevia di emozioni, che non lasciano al colore il tempo di sfumare.
Blancanieves è l’abbozzo che non necessita del chiaroscuro, perché diluito da toni più acerbi che scuri; nonché lo specchio convesso di una fiaba, che per la sua peculiarità, trae dolore dalla bellezza, e bellezza dal dolore.
Blancanieves è l’atipicità che si conforma alle regole, e ai toni sempre più duri di una società senza tempo.
Blancanieves non è un film muto, in quanto il suo linguaggio apre a dialoghi di natura interiore, né un semplice riferimento a opere di noti autori, né imitazione di pellicole ben più note.
Blancanievies è banale quanto originale, prevedibile quanto sorprendente, e carezzevole quanto un vento di ponente.

Leggi tutto

Specchio, specchio delle mie brame… / 27 Dicembre 2013 in Blancanieves

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Favola in tutto e per tutto, non solo per via dell’ispirazione narrativa “classica”: la sospensione temporale delle vicende (la presenza delle automobili, per esempio, o dei grammofoni e degli apparecchi fotografici, colloca la storia in un vago contesto, senza che esso sia comunque fondamentale) e l’universalità delle stesse rendono il racconto decisamente intrigante.

I richiami estetici a Vigo e alle architetture di Piranesi, complice un b/n avvolgente e carezzevole, sono gradevolissimi e devo dire che, a più riprese, la presenza dei freaks, la solidarietà tra di essi e la conclusione dai toni vagamente necrofili mi hanno fatto venire in mente il bel romanzo Notti al circo di Angela Carter.

Promosso.

Leggi tutto

16 Novembre 2013 in Blancanieves

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Questo era al Torino Film Festival dell’anno scorso. Alla gente piace molto andare al TFF per poter dire di essere stati a vedere un film del TFF, e spacciarsela. Se invece lo stesso film esce in sala mesi dopo, le stesse persone non se lo cagano di pezza, manco si accorgono che c’è; però per l’ennesima volta nella vita per un attimo si sono sentiti cool.
Ripresa della storia di Biancaneve (ah l’avevi capito? Toh…), ma senza parole e in b/n, con esigue didascalie, nella Spagna di inizio di quel secolo là, e innestata in una famiglia di toreri. Carmencita nasce, la mamma muore, intanto il padre supertoreador ha l’incidente fatale nell’arena. Il padre sposa l’infermiera malvagia e sadico-arrivista (funzione: strega matrigna), Carmen viene allontanata da casa e, persa la memoria, finisce in un losco giro di nani toreador (mannò so’ttenerissimi!), coi quali diventerà una toreadora? Torera? Famosa? Sì, e la matrigna le darà la mela, e morirà. Ma chi? BOTH!
La messinscena della fiaba soffre un minimo dei pezzi di storia che già sappiamo o immaginiamo – è difficile sorprendere qualcuno con la storia di Biancaneve, al massimo con le variazioni sul tema – ma è costellata invece di momenti toccanti: su tutti il rapporto ritrovato col padre da bimba, per come è indagato negli sguardi, mentre altrove la matrigna fa le mises stupidobuffe, ma anche il fiume dei ricordi che le risale carsicamente dentro da adulta, nel riconoscimento quasi-finale. La realtà è che non puoi fare un film cupo e spagnolo senza nani (vabbè, per me i film coi nani rulezzano), e ci sono costellazioni di richiami, alle estetiche di Jean Vigo, al mondo alla rovescia di Freaks e alle ispanofollie di Balada triste de trumpeta.
Come detto i nani spaccano, e c’è il nano (funzione principe azzurro mode on) innamorato che glielo vuole appoggiare, il nano travone (vabbè, travino), e un finale triste da commozione e necrofilia.

Leggi tutto

29 Novembre 2012 in Blancanieves

Togliamo subito ogni dubbio: non si tratta di un nuovo “the artist”.
In questa pellicola spagnola la storia non è facile facile ma è molto più articolata e complessa. Forse ci sono troppe cose ma il filo conduttore è sempre l’amore, l’amore perduto, l’amore filiale negato e poi ritrovato, l’amore impossibile.
Anche il richiamo alla favola è limitato alla presenza dei nani (sei e non sette) e ai tentativi di omicidio perpetrati dalla matrigna quindi questo film fa storia a sé.
E’ un film interessante che forse soffrirà dell’inevitabile confronto con il film francese ma che offre un finale molto più poetico.

Leggi tutto
inserisci nuova citazione

Non ci sono citazioni.