Lo specchio della società / 17 Agosto 2018 in Black Mirror - 15 milioni di celebrità
“15 milioni di celebrità” è ambientato in un futuro distopico in cui le persone vivono senza contatti col mondo esterno, col mondo reale. La loro unica realtà è quella virtuale e il loro unico scopo è guadagnare “merits” che si ottengono solo pedalando cyclette.
La loro vita è completamente immersa nei programmi spazzatura trasmessi: ‘distrattori’ che hanno lo scopo di assopire la mente, controllare e omologare gli individui.
Omologazione però non significa uguaglianza, anzi il loro mondo è fortemente gerarchizzato e chi non riesce a stare al passo, viene deriso e umiliato.
Le persone perdono la loro umanità e si riducono a corpi vuoti senza ambizioni, il massimo a cui possono aspirare è partecipare a un talent show. Questo sembra essere l’unica via di uscita ma solo partecipare costa 15 milioni di merits. Il protagonista Bing decide di donarli a una ragazza: lei è l’unica che sembra avere ancora un briciolo di realtà, purezza, personalità in un mondo dove tutti sono ridotti a una massa grigia indistinta.
La ragazza si presenta al programma dove fa una delle migliori performance canore di sempre, ma i giudici non sono interessati alla sua voce bensì al suo corpo o meglio alla sua mercificazione. La ragazza pur di non continuare a vivere una vita senza senso, accetta di ‘vendersi’ diventando un’attrice porno.
Bing rimane così l’unico e l’ultimo a essere fuori dal sistema. Un giorno decide di ribellarsi e dopo aver sofferto la fame per guadagnare nuovamente i merits necessari, si presenta al talent show. Inizia a ballare finché non tira fuori una scheggia minacciando di uccidersi se non lo lasciano parlare. È questo il cuore dell’episodio:
« Io non ho preparato proprio nessun discorso, non ci ho neanche provato. Volevo solo riuscire ad arrivare fin qui per farmi ascoltare da voi. Per costringervi almeno una volta nella vostra vita ad ascoltare davvero qualcuno invece di starvene lì a far finta di farlo.
Vi accomodate a quel tavolo, guardate verso questo palco e noi ci mettiamo subito a ballare, a cantare, come dei pagliacci. Per voi non siamo delle persone, voi non ci vedete come degli uomini quando siamo qui ma della merce. E più siamo falsi e più vi piace perchè è la falsità l’unico valore ormai, l’unica cosa che riusiciamo a digerire..
Anzi no! Non l’unica, il dolore e la violenza: accettiamo anche quelli.
Attacchiamo un ciccione ad un palo e iniziamo a deriderlo perchè crediamo sia giusto. Noi siamo quelli ancora in sella e lui è quello che non ce l’ha fatta “ahah che scemo!“. Siamo talmente immersi nella nostra disperazione che non ci accorgiamo più di nulla. Passiamo la nostra vita a comprare caz**te. Tutto quello che facciamo, i nostri discorsi, sono pieni di caz**te. “Insomma sapete qual è il mio sogno? Il mio sogno più grande è comprare un cappello per il mio avatar“: una cosa che neanche esiste! Desideriamo stronzate che neanche esistono! E siamo stufi di farlo. Dovreste darci voi qualcosa di reale ma non potete, giusto? Perchè ci ucciderebbe. Siamo talmente apatici che potremmo impazzire, c’è un limite alla nostra capacità di meravigliarci. Ecco perchè fate a pezzi qualunque cosa bella che vedete, e solo a quel punto la gonfiate, la impacchettate e la fate passare attraverso una serie di stupidi filtri finchè di quella cosa non rimane che un mucchio di inutili luci mentre noi pedaliamo, giorno dopo l’altro, per andare dove?! Per alimentare cosa?! Delle celle minuscole con dei piccoli schermi. E sempre più celle e sempre più schermi e quindi fanculo!!
Fanculo il vostro dannato spettacolo ! Fanculo! Fanculo voi che ve ne state lì e non fate nulla per cambiare le cose! Fanculo le vostre telecamere e i vostri maledetti canali ! E fanculo tutti per aver trattato la cosa più cara che avevo come se non valesse nulla, per averla afferrata e trasformata in un oggetto, in un giocattolo, l’ennesimo orribile giocattolo in mezzo a milioni di altri! Fanculo ! Fanculo a tutto quanto! Fanculo per me, per noi, per tutto il mondo! Fanculo! »
I giudici di fronte a quello che avrebbe potuto essere lo smascheramento e la fine del loro mondo, decidono di assecondarlo. Decidono di sedare la rivolta rendendola parte dello stesso sistema a cui si opponeva: gli offrono di trasmettere i suoi discorsi attraverso la loro rete di canali. Ecco è così che riescono a corrompere e mercificare anche l’ultimo degli individui.
Il mondo di Bing è ovviamente metafora del nostro:
Capitalismo, consumismo,gerarchie sociali, mercificazione dell’essere umano, mass media che iniettano quotidianamente me**a a piccole dosi e che ci rendono sempre più stupidi e apatici.
C’è solo una differenza tra questo e quel mondo, che è anche la nostra salvezza: il libero arbitrio. La libertà di scegliere, la libertà di andare oltre e sottrarsi al sistema, la libertà di agire senza assorbire apaticamente ciò che ci viene propinato e che noi stessi alimentiamo.