Á annan veg

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Á annan veg

Anni '80, due operai devono tracciare, per una intera estate, linee sull'asfalto di una sperduta strada nel nord dell'Islanda. Sono cognati, ma non si sopportano. L'estate si preannuncia lunghissima.
lithops ha scritto questa trama

Titolo Originale: Á annan veg
Attori principali: Sveinn Ólafur Gunnarsson, Hilmar Guðjónsson, Þorsteinn Bachmann, Valgerður Rúnarsdóttir, Þorbjörn Guðmundsson, Runólfur Ingólfsson

Regia: Hafsteinn Gunnar Sigurðsson
Sceneggiatura/Autore: Hafsteinn Gunnar Sigurðsson
Fotografia: Árni Filippusson
Costumi: Margrét Einarsdóttir
Produttore: Sindri Páll Kjartansson, Hreinn Beck, Árni Filippusson, Davíð Óskar Ólafsson, Tobias Munthe, Theo Youngstein
Produzione: Islanda
Genere: Commedia
Durata: 84 minuti

Dove vedere in streaming Á annan veg

Paletti divisori / 4 Marzo 2013 in Á annan veg

Il sole era sempre alto nel cielo nudo, non tramontava mai. Il vento e il freddo portavano via odori e rumori. Non c’era niente tutto intorno, niente e nessuno. Non un filo d’erba, non un cespuglio, né tanto meno un albero; solo polvere, sabbia nera e freddo. La luce era bella però, illuminava le rocce e la ghiaia nera, le faceva vivere.
Dovevamo tracciare linee sull’asfalto di una strada dove mai passava anima viva. Questo tutti i giorni, per una intera interminabile estate. Noi due, solo noi due, io e Finnbogi, mio cognato. Io e questa assurda entità, questo noioso figuro, biascicone, meschino, limitato, tedioso, soprattutto tedioso.
Si tiene sempre in disparte, evita ogni contatto col mondo, proprio la classica personalità evitante. E io lo eviterò, pianterò, come faccio tutti i giorni sull’asfalto, l’ennesimo paletto divisorio tra noi due. Sì, una distanza di sicurezza è quello che ci vuole. Meglio tenersi alla larga. Sarà una estate senza fine.
qui la “colonna sonora”: http://goo.gl/TxpZj

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2 Marzo 2013 in Á annan veg

Due operai stradali dipingono strisce sull’asfalto di una desolatissima contrada islandese: avendo io un debole per le storie semplici semplici , non posso non segnalare questo filmino caratterizzato da un soggetto basilare (ma a livelli di basilarità potente) in cui i protagonisti parlano poco (quando lo fanno sono irresistibilmente simpatici però) a causa di un rapporto di scarso feeling, che subirà qualche scossone in corso d’opera.
Il recente remake americano (strano!) “Prince Avalanche” ha anche rimediato un qualche orso alla Berlinale del mese scorso.

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