Akira

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Akira

Giappone, anno 2019. A trent'anni dalla fine della disastrosa Terza Guerra mondiale, la città di Nuova Tokio è in una situazione critica: senza un governo vero e proprio in grado di riportare l'ordine, la città è preda delle bande di strada e dei terroristi da un lato, della forza bruta dell'esercito dall'altro. Durante uno di questi scontri, il giovane teppista Tetsuo viene coinvolto in un incidente e portato via proprio dai militari, che lo rinchiudono in un laboratorio per sottoporlo a vari esperimenti: che cosa può aver suscitato l'interesse dell'esercito in quello che sembra un ragazzo come tanti? Da dove vengono le allucinazioni che hanno preso a tormentarlo? Ma soprattutto, chi (o che cosa) è Akira?
laschizzacervelli ha scritto questa trama

Titolo Originale: AKIRA
Attori principali: Mitsuo Iwata, Nozomu Sasaki, Mami Koyama, Tessyo Genda, Koichi Kitamura, Yuriko Fuchizaki, Masaaki Okura, Takeshi Kusao, Kazuhiro Kamifuji, Tatsuhiko Nakamura, Fukue Itô, Yuka Ôno, Hiroshi Ôtake, Kazumi Tanaka, Masato Hirano, Masayuki Katô, Michihiro Ikemizu, Tarô Arakawa, Masami Toyoshima, Mostra tutti

Regia: Katsuhiro Otomo
Sceneggiatura/Autore: Izo Hashimoto, Katsuhiro Otomo
Colonna sonora: Shoji Yamashiro
Fotografia: Katsuji Misawa
Produttore: Sawako Noma, Shunzo Kato, Ryohei Suzuki
Produzione: Giappone
Genere: Orientale, Fantascienza, Animazione
Durata: 124 minuti

Dove vedere in streaming Akira

Il ricordo di Akira vive per sempre nei nostri cuori / 14 Ottobre 2013 in Akira

La premessa doverosa che mi sento di fare è che, a mio parere, si può avere una visione molto variegata su questo film d’animazione, legata principalmente al fatto di aver già assaporato la controparte cartacea di Otomo oppure di essersi avvicinati per prima cosa al film.
La mia recensione è accostata principalmente alla seconda.
Akira è un film anime del 1988, creato da Katsuhiro Otomo, tratto dall’omonimo manga, sempre ad opera di Otomo stesso. La pellicola, considerata uno dei capisaldi del genere cyberpunk si è conquistata negli anni a seguire pareri positivi da parte di critica e pubblico, ottenendo la lusinghiera etichetta di film cult. Aggiungete che Akira è stata l’opera che ha consacrato le pellicole di origine nipponica nel panorama cinematografico occidentale e capirete che non ci troviamo affatto di fronte ad un’opera banale.
Quali sono quindi i pregi di Akira? Partendo dalla componente più visibile, abbiamo una storia ben strutturata ed emozionante: Otomo crea un universo post apocalittico dove racconta le storie dei due protagonisti (Kaneda e Tetsuo), così diversi, ma allo stesso tempo così simili tra di loro da poter essere considerati le due facce di un’unica medaglia. Il binomio Kaneda-Tetsuo è uno degli elementi principali del manga di Otomo e non a caso, in un film che ha il compito di estrapolare l’essenza di 38 volumi in poco più di due ore, qui è il vero e unico motore narrativo della storia. L’autore è abile nel gestire una struttura narrativa semplice quanto efficace. La trama di Akira potrebbe essere paragonata a tre punti posti su una retta, con il primo posto su di un’estremità, il secondo che cerca di raggiungere il primo e il terzo che cerca a sua volta di raggiungere il secondo. E infatti la storia mostra due ricerche in parallelo: da un lato abbiamo Tetsuo, ambizioso ed eccessivamente pieno di sè, impegnato nella sua ossessiva caccia a un potere sempre maggiore, e dall’altra abbiamo Kaneda, dall’atteggiamento rozzo e a tratti un po’ arrogante, ma talmente legato all’amico da non tirarsi indietro di fronte all’intricata situazione, cercando in tutti i modi di raggiungere il cuore del compagno e farlo tornare sui suoi passi.
Rilevante è poi la tematica madre della pellicola: il potere. Otomo muove una critica feroce ad esso, descrivendolo come la principale causa della decadenza morale ed etica dell’uomo. Non a caso, è proprio il potere la causa scatenante di tutti gli eventi a cui lo spettatore assisterà.
Nulla da dire poi su grafica e musica: la CGI è utilizzata sapientemente, conferendo ad Akira, sebbene sia un prodotto targato 1988, uno stile moderno e affascinante. La colonna sonora è un abile mix di musiche dalle tonalità oniriche e dai ritmi tribali, ottimi rappresentanti di un’ambientazione fantascientifica e caotica allo stesso tempo.
Akira è quindi una pellicola egregia, anche se non è esente da difetti che comunque le hanno impedito di raggiungere il massimo voto. I più significativi sono il suo modo a volte troppo confusionario di raccontare gli eventi, dove infatti risulta difficile carpire appieno il senso di Akira per lo spettatore che si avvicina per la prima volta, e la sua capacità di staccarsi dalla controparte cartacea, se non si sceglie di “tappare i buchi” andando a recuperare il manga (cosa che io, mosso dalla curiosità e dal fascino dell’opera, ho fatto e consiglio di fare).
Sul finale, apprezzato e odiato allo stesso tempo dai fan, il mio parere è abbastanza positivo. Bisogna considerare oltretutto che è stato realizzato a due anni di distanza dalla conclusione dell’opera su carta di Otomo e quindi presenta una sorta di “obbligata originalità” e un certo distaccamento dal vero finale, risultando a mio avviso comunque apprezzabile.

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Capolavoro immortale / 3 Giugno 2013 in Akira

Dopo 25 anni appare un’opera totalmente contemporanea, come se il tempo non fosse riuscito a rendere minimamente obsoleta una trama che potrebbe essere stata scritta ieri, un livello visivo su cui risulta impossibile formulare critiche.. è come un’opera d’arte che trascende il tempo, immortale, ed a tutto questo lo spettacolo sopravvive intatto, portandosi dietro le stupende fascinazioni cui lo spettatore è soggetto. Capolavoro.

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AKIRA VERRA’! / 30 Maggio 2013 in Akira

Capolavoro assoluto dell’animazione giapponese?
Impossibile negarlo.

Akira è un concentrato di genialità, un cult assoluto per gli amanti del genere Made in Japan.
Un’opera colossale che volente o nolente, ha influenzato le generazioni a venire di anime e manga di ogni tipo, che ancora oggi ne ricalcano la forma.

La qualità devastatrice dell’animazione è da togliere il fiato.
Non si può non rimanere a bocca aperta davanti ad un lavoro di questo livello, rivoluzionario ed apocalittico, soprattutto se si pensa all’epoca in cui è stato realizzato.

Anche il più piccolo dettaglio è in movimento.
Pioniere nei primi esperimenti di computer grafica e con l’aiuto di oltre 5000 disegnatori, Ōtomo è riuscito nell’impresa di animare ogni centimetro dello schermo con una minuziosità che sfiora il maniacale.

Il dinamismo esasperato dei fondali, solitamente poco curati negli altri film d’animazione, è da capogiro. Soprattutto per quanto riguarda gli effetti di luci e fumi, che non oso immaginare quanto sudore siano costati.

La trama invece, tratta dall’omonimo manga dello stesso Ōtomo (probabilmente sull’onda di Blade Runner), pur non risultando completamente incomprensibile, qualche perplessità la suscita per forza, soprattutto sul finale, che un “BOH!” lo ha strappato sicuramente a tutti.

Peccato solo per il doppiaggio italiano, decisamente scadente.

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30 Maggio 2013 in Akira

Animazione magistrale e curatissima che meriterebbe un 10…Purtroppo il cyberpunk non è tra i generi miei preferiti e questo mi ha reso il film un po’ pesante.

STUPENDO!!! / 18 Aprile 2012 in Akira

Katsuhiro Otomo da una risposta animata al bellissimo Blade Runner. Ho visto prima il film e per me è stato favoloso, sia come trama che come disegni (stiamo nel 1987). Poi però ho acquistato il fumetto da cui si trae il film e per fortuna ho seguito questa sequenza poiché il fumetto è molto più completo e molto più ricco, ovviamente. Ma nello stesso tempo il film rimane affascinante. La storia tratta del post terza guerra mondiale dove il caos regna sovrano. Il resto è da vedere.
Per me un capolavoro.

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