Barbarossa

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Barbarossa

Tratto da un romanzo di Shūgorō Yamamoto, Il racconto del dottor Barbarossa. Nel diciannovesimo secolo un giovane medico, Noboru Yasumoto, deve svolgere il tirocinio in un ospedale pubblico, gestito da un primario caritatevole, Kyojō Niide, soprannominato Barbarossa per il colore della sua barba. All'inizio il primo non gradisce la destinazione assegnatagli, ma poi, vedendo la passione che il suo collega più anziano mette nel lavoro, cambia idea e si prodiga per curare gli ammalati.
schizoidman ha scritto questa trama

Titolo Originale: 赤ひげ
Attori principali: Toshirō Mifune, Yūzō Kayama, Tsutomu Yamazaki, Reiko Dan, Miyuki Kuwano, Kyōko Kagawa, Tatsuyoshi Ehara, Terumi Niki, Akemi Negishi, Yoshitaka Zushi, Yoshio Tsuchiya, Eijirō Tōno, Takashi Shimura, Chishū Ryū, Haruko Sugimura, Kinuyo Tanaka, Eijirō Yanagi, Kōji Mitsui, Kō Nishimura, Nobuo Chiba, Kamatari Fujiwara, Ken Mitsuda, Yōko Fujiyama, Yōko Naitō, Reiko Nanao, Imari Tsuji, Akiko Nomura, Sue Mitobe, Kin Sugai, Michiko Araki, Bokuzen Hidari, Atsushi Watanabe, Yasuzō Ogawa, Yutaka Sada, Ikio Sawamura, Noriko Honma, Miyoko Nakamura, Akiko Kazami, Chisato Aoki, Kyoko Kurisu, Yukiko Yanagishita, Toshiko Fukai, Keiko Tomita, Shōji Ōki, Shōichi Hirose, Hiroyoshi Yamaguchi, Masanobu Ôkubo, Fujio Tokita, Yasuo Araki, Hiroshi Tanaka, Shin Ibuki, Kanzō Uni, Hiroto Kimura, Shu Komoro, Ryū Kuze, Susumu Ishikawa, Mostra tutti

Regia: Akira Kurosawa
Sceneggiatura/Autore: Masato Ide, Hideo Oguni, Ryūzō Kikushima, Akira Kurosawa
Colonna sonora: Masaru Satō
Fotografia: Asakazu Nakai, Takao Saitō
Costumi: Yoshiko Samejima
Produttore: Ryūzō Kikushima, Tomoyuki Tanaka
Produzione: Giappone
Genere: Orientale, Drammatico
Durata: 185 minuti

Dove vedere in streaming Barbarossa

La fine del sodalizio Kurosawa-Mifune / 5 Novembre 2017 in Barbarossa

Ultima collaborazione tra Toshiro Mifune e Akira Kurosawa dopo 15 film in cui l’attore e il regista crearono un sodalizio che si sperava fosse indissolubile.
Barbarossa è una delle pellicole più drammatiche del regista giapponese. Mifune giunge all’apice della sua maturazione artistica, con una interpretazione magistrale di un medico severo ma estremamente umile ed umano.
Una pellicola imponente per la sua durata di 3 ore, in cui si susseguono le storie dei pazienti, strazianti e dolorose, tra flashback e confessioni sul letto di morte. Ne fa carico sulle sue spalle un Mifune granitico e rassicurante con la sua presenza, imperscrutabile d’innanzi al dolore, mostrando fermezza d’animo ed un gran cuore nel momento in cui le persone ne hanno bisogno.
Non mancano riflessioni sulle condizioni degli ammalati, la morte e la salute. C’è tutta l’esperienza di Kurosawa alla cinepresa, esplorando un tema inedito per l’epoca feudale, abbandonando storie di samurai e ronin. Ricostruzione storica impeccabile e resa perfettamente dai dettagli adeguati.

Prima di Barbarossa, raccomando di approfondire prima le conoscenze sul regista con altri suoi lavori passati, osservando la graduale consolidazione del rapporto tra Kurosawa e Mifune, prima che giunga alla sua conclusione con quest’ultima collaborazione.
Siate del mood adatto perché è una pellicola impegnativa: soprattutto l’ultima mezz’ora fruisce con difficoltà, seppur la qualità dell’opera è indiscutibile per tutta la sua durata.

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Il senso del giusto / 8 Febbraio 2013 in Barbarossa

Barbarossa di Akira Kurosawa, per la realizzazione, il regista si è ispirato a due romanzi:
di Shūgorō Yamamoto e Umiliati e offesi di Fëdor Dostoevskij per una parte della trama.
La pellicola è un gioiellino e narra la vicenda di un dottore (Toshiro Mifune) severo, scontroso e dalla rossa barba, tal barbarossa, e un apprendista tanto orgoglioso quanto snob. Il giovane è sfiduciato verso tutti, donne, uomini, giovani e vecchi. Si sente un po’ il re del mondo poiché ha studiato a Nagasaki presso gli olandesi. Se vi state chiedendo perché proprio gli olandesi, dovete immaginarvi nel Giappone del 1800 quando questa terra magnifica si apre agli occidentali, certo gli olandesi in Giappone c’erano già da due secoli ma il Paese in questione si apre (cosa positiva o negativa, fate vobis) completamente con l’800. Ora basta con la storia e torniamo alla trama. Dicevo, l’apprendista che in realtà ha appreso da un pezzo le basi della medicina moderna ( dell’epoca), è un tipetto sulle sue e non gli sta bene di esser finito in un ospedale di fortuna in una zona periferica di Edo-capitale.
Avrebbe preferito una vita agiata come dottore privato di ricchi e potenti, ma come si dice, sei in ballo quindi balla. Il superbo giovanotto si ritrova tu per tu con malati di cancro, feriti gravi, ammalati, piccole e grandi tragedie che lo faranno crescere in molto poco. Le prime esperienze con la morte ma soprattutto con il dolore, lo segneranno profondamente. Sorprendente poi è il senso di rispetto, d’onore che si respira per tutta la durata del film. Su tutte però la cosa che più mi ha colpito, dopo il rapporto che si instaura fra il dottore e il giovane, è la figura della donna. La femminilità è presentata a più livelli. Partiamo dal fatto che il giovanotto è rimasto scottato da una precedente relazione, ciò non basta poiché nel campo trova una bellissima ragazza che nei modi di fare si avvicina alla mantide religiosa.
Essa tenterà di ucciderlo con uno spillone per capelli come aveva fatto in più sedi con altri uomini.. la sola differenza è che gli altri uomini l’avevano violentata, il dottorino no.
C’è poi una donna che ha deluso l’uomo della sua vita ed infine una ragazzina salvata dalla prostituzione (donna angelo dispettosa).
Insomma avete capito, il film è un concatenarsi di eventi ma lo sapete quale è l’anello che unisce il tutto ? Il dottor Barbarossa. Andando avanti con la visione si scopre come egli sia severo ma giusto quanto possa esser grande il suo cuore. Non si definisce un moralista, compie opere anzi piccoli miracoli ma molto spesso, per attuarli, ricorre a modi a dir poco ortodossi.
La pellicola infatti non si fa mancare nulla, ci sono addirittura delle scene di lotta, azione pura fatta da prese degne dei migliori film d’arti marziali, con un Toshiro Mifune che impressiona. Forte il senso di giusto, inteso come giustizia che ci viene trasmesso per tutto il film ma soprattutto nel caso del bambino ladro e della ragazzina prostituta. Questo signori e signore è un signor film, ve lo consiglio poiché l’ho apprezzato appieno. Interessante la parte finale con il suo parziale happy ending .
DonMax

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