False verità / 28 Aprile 2013 in Adoration

“Menzogne. Erano tutte menzogne, tutte; ero cresciuto nella menzogna, perseveravo nelle falsità. Non potevo rassegnarmi al fatto che, se non fosse accaduto qualcosa, avrei continuato così. Ma qualcosa accadde, perché doveva accadere o perché qualcuno ha fatto in modo che accadesse. Anch’io avrò fatto la mia parte, inconsapevolmente. Mio padre non era il mostro che mi dicevano, non poteva esserlo. Lo sentivo. Potevano essere solo sensazioni, potevano essere soltanto percezioni, ma avvertivo chiaramente che quel violino avesse un significato profondo, non fosse soltanto un oggetto. Emanava un qualcosa, una specie di calore, un residuo di quell’amore che aveva unito i miei genitori.
È vero che la vita sceglie sempre strade imprevedibili, ma una messinscena così impeccabile non l’avevo prevista”.

Complicato puzzle, tipico di Egoyan, in cui verità e menzogne, realtà e finzione si mescolano in un groviglio apparentemente inestricabile, sicuramente affascinante. La verità, alla fine, verrà fuori ma sarà sempre inaspettata, e più semplice di quanto non si creda.
qui la colonna sonora.

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