10 Cloverfield Lane

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10 Cloverfield Lane

Michelle si risveglia in una casa sconosciuta in mezzo ai campi. Il suo ospite, Howard, dice di averla soccorsa dopo un incidente d'auto, mentre, nel frattempo, si scatenava un attacco chimico che, con il trascorrere delle ore, ha trasformato il mondo in una landa inabitabile. Michelle non gli crede: è convinta di essere in trappola e, nonostante il possibile rischio, tenta di fuggire dalla casa ad ogni costo.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: 10 Cloverfield Lane
Attori principali: John Goodman, Mary Elizabeth Winstead, John Gallagher Jr., Douglas M. Griffin, Suzanne Cryer, Bradley Cooper, Sumalee Montano, Frank Mottek, Kayla Bechor

Regia: Dan Trachtenberg
Sceneggiatura/Autore: Damien Chazelle, Josh Campbell, Matthew Stuecken
Colonna sonora: Bear McCreary
Fotografia: Jeff Cutter
Costumi: Meagan McLaughlin, Jessica Pazdernik
Produttore: J.J. Abrams, Matt Reeves, Lindsey Weber
Produzione: Usa
Genere: Thriller
Durata: 104 minuti

Dove vedere in streaming 10 Cloverfield Lane

I really love you John, but… / 27 Febbraio 2018 in 10 Cloverfield Lane

Riconosco a John Goodman di essere uno dei più grandi attori viventi e di avere pure il physique du rôle per la parte dello psicotico ex marine. Ciò nonostante, il suo casting mi è sembrato davvero out of time; bolso e invecchiato, col fiato corto, pur avendo fornito una delle sue solite prove ad alto livello la natura gli ha remato contro, sottolineando la poca credibilità della situazione. E in un film simile, se perdi la credibilità di base sei fottuto. La Winstead è la tipica attrice che guadagna punti con un paio di occhiate giuste, una recitazione tutta occhi con una mise da Lara Croft, mentre John Gallagher Jr. mi è sembrato alla fine quello più in parte. La tensione va e viene, proprio come la corrente elettrica nel bunker, ed è ben gestita soprattutto nei momenti a tavola; la parte finale è di una assurdità ingiustificabile.

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Il voto sarebbe un 6.5 / 16 Febbraio 2017 in 10 Cloverfield Lane

Secondo film del franchise Cloverfield che mischia sapientemente più generi.
La giovane Michelle (Mary Elizabeth Winstead), sconvolta da problemi col fidanzato Ben, ha un terribile incidente stradale e si risveglia in un bunker prigioniera di Howard (John Goodman) che le racconta che nel mondo sta succedendo l’Apocalisse e la superficie è inabitabile.
Prima parte a metà tra thriller psicologico in cui i dubbi sulla verità raccontata da Howard sono sia di Michelle che quelli dello spettatore; poi una drammatica scena farà girare la storia ma altri segreti saranno svelati. Oltre a Michelle e Howard nel bunker è presente anche Emmet che la ragazza cercherà di portare inizialmente dalla sua parte.
Buona atmosfera, non sempre aiutata dal ritmo, qualche volta rallenta un pò troppo, rischiando in qualche situazione la noia; seconda parte molto più viva e vibrante fino al finale che sembra ricongiungersi con il Cloverfield originale. John Goodman in un ruolo insolitamente da bastardo, se la cava benissimo ma è Mary Elizabeth Winstead la sorpresa positiva del film.

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Tensione al massimo / 11 Gennaio 2017 in 10 Cloverfield Lane

Sequel “spirituale” del precedente Cloverfield, visto che riprende, anche se non in modo evidente elementi dal primo film (a partire, appunto, dal nome) ma che lo stravolge del tutto, partendo già dal fatto che si tratta di un film più tradizionale rispetto al primo che era girato in stile found footage. Nel film vediamo una giovane ragazza (Mary Elizabeth Winstead) che è vittima di un incidente stradale. Al risveglio, si ritrova legata in una stanza e fa la conoscenza con il misterioso e sinistro Howard (John Goodman), che comunque di fatto si presenta come il suo salvatore: la terra avrebbe infatti subito un attacco di qualche genere e l’aria all’esterno sarebbe irrespirabile e pericolosa: lui l’ha portata nel suo bunker e salvata. Nel bunker c’è anche un altra persona, un ragazzo (John Gallagher Jr.) che conosceva Howard ed ha fatto in modo di farsi rinchiudere con lui nel bunker quando si è accorto del pericolo imminente. Il ragazzo pare della stessa idea del salvatore, ma la protagonista non è convinta, tanto più dopo aver visto uno scorcio del mondo “esterno”: un particolare non le torna certo normale. Una sola cosa è certa: Howard è uno psicopatico che ha passato la vita a pensare a complottismi e temere la fine del mondo e a costruirsi un bunker sotterraneo per l’evento. La lotta per cercare la verità e magari anche la via d’uscita sarà dura, ricca di colpi di scena e soprattutto, estremamente tesa, come un thriller come dio comanda dovrebbe sempre essere. Infatti, si respira continuamente un’aria di tensione, di mistero, di voglia di capire quale sia la verità e cosa succederà ai personaggi, forse in modo ancora maggiore rispetto al Cloverfield originale. Personalmente l’ho trovato -apparte forse il finale, ma non voglio fare spoiler- stupendo, un’ottima prestazione del cast, e un’altra grande produzione di JJ Abrams, con tanto di Damien Chazelle che ha contribuito alla sceneggiatura. Assolutamente da vedere per me.

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Poteva essere meglio / 28 Agosto 2016 in 10 Cloverfield Lane

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Prima di tutto, questo film mi è piaciuto. Amo John Goodman e questo film è LUI almeno per il 50% e quindi come potrebbe non piacermi?

MA. Ma è solo un film carino. E forse poteva essere un GRANDE film.
Credo che il problema principale sia la durata: è composto da numerose parti, ma nel totale dura meno di due ore, non lasciando ad alcune parti il tempo di svilupparsi fino in fondo. Come in molti altri thriller psicologici, lo scopo di ogni parte è far vivere allo spettatore le stesse sensazione che sviluppa la protagonista lungo la storia, ma alcune di queste parti risultato troppo brevi per permettere il completo sviluppo di certe sensazioni.
Queste parti sono separate da colpi di scena e ognuna è presenza una situazione opposta a quella precedente, l’idea di base è sconvolgere continuamente lo spettatore, facendogli credere qualcosa e poi mostrargli che si sbagliava, ancora e ancora. Quindi ogni parte può essere efficacie solo se lo è la precedente.

La prima parte è sulla paura, è la parte “Oh mio dio, sono stata rapita da uno psicopatico, come posso scappare”.
Fin dall’inizio lo spettatore si identifica con Michelle e credo che sia probabilmente la parte meglio riuscita di tutto il film. Quando arriva il colpo di scena (e scopriamo che c’è DAVVERO l’apocalisse) non ce lo aspettiamo, rimaniamo sconvolti e pensiamo “me**a, avevo torto”
Dura circa 35 minuti (dall’incidente alla donna morente) e non è breve, ma mi sarebbe piaciuto vivere di più quell’emozione, raggiungere il punto in cui Goodman mi ha spaventato così tanto che non ho più dubbi. Ma va bene, ripeto, credo sia la parte migliore.

Il problema principale è la seconda parte. La seconda parte è sulla sicurezza e la fiducia. “Howard è un buona persona. E’ dannatamente strano e misterioso ma forse è solo perché ha avuuto una vita travagliata, possiamo fidarci di lui! Vieni qui John Goodman, lasciati abbracciare!”
E’ una parte decisamente difficile dal punto di vista emotivo, perché dobbiamo abbandonare i sospetti e i dubbi e invece creare una relazione positiva on Howard, lasciamo le paure e cominciamo a sentirci a nostro agio nell’ambiente.
Howard è sincero con noi, ci mostra fiducia prima emotivamente poi fisicamente e infine ci parla di sua figlia, tutto in 5 minuti di dialogo. Nei 5 minuti successivi, il dialogo con Emmet ci fa sentire a nostro agio, più al sicuro.
Ok, Howard ha mostrato buone intenzioni, il posto sembra carino, ora abbiamo bisogno solo del tempo per imparare fidarci di lui e prendere confidenza con l’ambiente. E il film ci da…un FOTTUTO MONTAGE DI 2 MINUTI. E qui c’è il principale terribile peccato di questo film. Non sono un montage-nazi, ma in quel momento il nostro legame con la protagonista si spezza. Lei sembra sicura e ambientata, noi siamo ancora spaventati e innervositi dall’ambiente claustrofobico e da Howard, perché il film non ci ha dato il tempo di passare da “SPAVENTATO A MORTE” a “TRANQUILLO E SERENO”.
Quindi quando arriva il colpo di scena pensiamo semplicemente “Si, lo sapevo”. Wow, Goodman non è buono, chi poteva immaginarselo? Fammici pensare…mhh…tutti quanti?

Il resto del film va bene. La terza parte (la cospirazione) è veloce e frenetica e capace di rimetterci a forza nei panni della protagonista, creando una tensione che raggiunge il suo picco in una scena estremamente lenta che termina col nuovo colpo di scena (“I forgive you”). Rimaniamo ancora nei panni di Michelle per tutta la quarta parte (la fuga) e ci separiamo da lei solo nell’ultimo colpo di scena, dopo avere pensato le stesse parole che dice lei: “You’ve gotta be kidding me”.
Piccola nota: ho letto che a molti il finale con gli alieni non è piaciuto ed è lecito, però credo che l’ultima parte sia assolutamente la meno importante e che non dovrebbe influenzare così tanto il giudizio sull’intero film. La parte più importante è quello che abbiamo vissuto dentro al bunker, non quello che c’è fuori.

Non so se sia stata colpa della produzione, degli sceneggiatori o del regista, ma sono molto deluso perché tutti i colpi di scena funzionano dannatamente bene, sono sconvolgenti e sconcertanti, tutti tranne QUELLO, incredibilmente debole e tutto avrebbe potuto funzionare alla grande con solo 10-15 minuti in più di film, di “Howard è una persona gentile, fidatevi”.

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Una sorpresa dopo l’altra / 31 Luglio 2016 in 10 Cloverfield Lane

Un compatto congegno narrativo, che produce una sorpresa dopo l’altra, di volta in volta rovesciando la verità che lo spettatore credeva di avere acquisito. Forse i passaggi della storia risultano un po’ troppo fluidi, nel senso che mi sarei aspettato una suspense maggiore; ma è possibile che questo sia dovuto al fatto che la sceneggiatura non ricorre eccessivamente agli effettacci più convenzionali.
Purtroppo il congegno si guasta alla fine, con una conclusione piena di clichés e neanche tanto inaspettata, che sembra uscita da qualche serie televisiva di serie B.
John Goodman è sempre piacevole a vedersi, e gli altri due protagonisti completano un trio molto ben assortito.

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